Insegnamento
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Presenza materiale didattico in altra lingua
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18430 -
Scienze omiche applicate
(obiettivi)
OBIETTIVI FORMATIVI
1 ) L’Omica è un insieme di discipline biomolecolari che appartiene alle scienze della vita e che si suddivide in diverse tematiche (genomica, trascrittomica, proteomica, metabolomica). L’obiettivo principale del corso è mettere lo studente nelle condizioni di affrontare lo studio delle principali tecniche e strumentazioni analitiche approfondendo la conoscenza delle moderne analisi omiche, applicate essenzialmente ad una moderna visione della diagnosi precoce. Lo studente sarà preparato per affrontare la ricerca di nuovi marcatori diagnostici in analisi cliniche e non. Al termine delle lezioni frontali, durante il laboratorio previsto (24h), agli studenti è fornita la possibilità di lavorare singolarmente su argomenti applicativi e pratici. In tal modo lo studente acquisirà l’abilità di analisi della diversa espressione proteica a partire da estratti proteici e la possibilità di applicare moderni strumenti analitici.
b) RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI:
1) Conoscenza e capacità di comprensione: Aver acquisito una buona capacità di analisi nell'ambito delle scienze omiche e in ambito biotecnologico
2) Conoscenza e capacità di comprensione applicata: Saper integrare le conoscenze acquisite nelle singole discipline in un sapere interdisciplinare necessario per affrontare qualsiasi problema complesso nel settore delle biotecnologie in particolare saper applicare le conoscenze di spettrometria di massa alle diverse applicazioni relative alle biotecnologie.
3 ) Autonomia di giudizio Gli studentid dovranno sviluppare la capacità di elaborare informazioni complesse e/o frammentarie e di pervenire a idee e giudizi originali e autonomii capace di reperire e selezionare criticamente le sorgenti di dati bibliografici , banche dati, e la letteratura in campo scientifico. L'autonomia di giudizio viene sviluppata tramite lo studio critico di articoli scientifici.
4) Abilità comunicative: Lo studente sarà in grado di sostenere una discussione critica pubblica sugli argomenti trattati in particolare sarà capace di applicare le tecniche di proteomica e metabolomica per qualsiasi argomento scientifico di interesse.. Sarà capace di lavorare in gruppo nell'ambito della progettazione ed esecuzione di protocolli sperimentali in quanto sono previsti crediti di laboratorio.
5) Capacità di apprendere: Lo studente avrà la capacità di individuare, applicare e sviluppare tecniche innovative nel campo di pertinenza, di lavorare in modo autonomo.
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TIMPERIO Anna Maria
( programma)
CONTENUTI DEL CORSO - Definizione di scienze "omiche" Descrizione del programma e delle modalità dell'esame Norme di sicurezza da adottare nei laboratori scientifici - Proteomica definizione: Proteomica di espressione e funzionale, strategie di analisi proteomica. Elettroforesi nativa (BLUE-NATIVE gel), mono e bi-dimensionali (1D-GEL, 2D-GEL) Iso-elettro-focusing (IEF) Cromatografia a fase inversa RP-HPLC - Applicazioni della proteomica per lo studio di cellule tumorali e per la diagnosi precoce per la presenza di biomarcatori (esempi) - Laboratorio 1 Estrazione proteica da materiale da definire Determinazione della concentrazione proteica (metodo Brendford) Uso dello spettrofotometro - Laboratorio 2 Elettroforesi mono dimensionale (1D-SDS-PAGE) Taglio delle bande dal gel e digestione in tripsina (Label Free) - Laboratorio 3 HPLC a fase inversa: costruzione di un gradiente Determinazione della pendenza e studio del cromatogramma - Metabolomica definizione: Tecniche di preparazione dei campioni per l’analisi del metaboloma. Metodi cromatografici e di spettrometria di massa utilizzati per caratterizzare metaboliti aventi funzione di biomarker Esempi di studi di metabolomica in ricerche cliniche: Applicazione della metabolomica nello studio dell autismo - Lipidomica definizione principali lipidi e lodo determinazione in spettrometria di massa determinazione dei lipidi di membrane di globuli rossi - Foodomica definizione. determinazione di flavonoidi, vitamine in alimenti -Laboratorio 3 Estrazione dei metaboliti secondo il metodo di (Bligh & Dyer) - Spettrometria di Massa :Generalità Principali sorgenti, analizzatori e detector Analisi di proteine, peptidi, metaboliti, lipidi in massa intatta Massa tandem: significato e scopi - Laboratorio 4 Determinazione della massa intatta di una proteina Determinazione della sequenza amino-acidica con spettrometria di massa (nanoESI-TRAP) Determinazione dei principali classi lipidiche in spettrometria ORBITRAP Determinazione dei flavonoidi in spettrometria MALDI TOF Statistica: Normalizzazione ed equalizzazione, missing values. o Probabilità e ipotesi nulla o Statistica descrittiva Programmi e siti web per l’identificazione delle proteine, metaboliti e lipidi. o Database di sequenze (MAVEN, SEQUEST, MASCOT, LIPID SEARCH, LIPID GATWAY,N e METABOANALYST) o Algoritmi per il “de novo sequencing” software PEAKS. Riduzione della complessità: • Frazionamento subcellulare o Lisi delle cellule e omogeneizzazione dei tessuti o Separazione delle frazioni subcellulari o Proteomica, metabolomica e lipidomica delle membrana o Proteomica, metabolomica, lipidomica degli organelli e dei compartimenti intracellulari Immunoprecipitazione • Immunoprecipitazione per ridurre la complessità di un campione per la spettrometria di massa • Proteomica Funzionale e Immunoprecipitazione Systems biology • Reti di proteine e meta-analisi o Elementi di topologia dei grafi o Costruzione di una rete di proteine (grafo non direzionale). o Validazione statistica di una rete di proteine o Analisi di sovra-rappresentazione o Analisi gerarchica di dati proteomici (grafi direzionali). o Meta-analisi • Classificazione ontologica e di pathway o Gene ontology (GO) o Struttura di GO o Tipi di annotazioni in GO o Navigazione nelle ontologie: Quick GO e altri browser GO o Classificazione ontologiche e di pathway: applicazioni specifiche
( testi)
Le diapositive in power point mostrate a lezione dal docente verranno fornite in formato PDF. I libri o gli articoli in rivista da cui sono tratti alcuni argomenti specifici verranno indicati dal docente nel corso della lezione.
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
18431 -
Tossicologia genetica
(obiettivi)
Obiettivi formativi La tossicologia genetica si è sviluppata come disciplina indipendente dalla Genetica con lo scopo di definire un solido programma per il controllo della diffusione di agenti mutageni chimici, fisici e biologici nell'ambiente. La scoperta di un numero sempre crescente di sostanze mutagene già presenti o introdotte in modo continuo nell'ambiente e la conferma della correlazione sempre più stretta tra processi mutagenetici, cancerogenesi e malattie genetiche ereditarie, ha determinato lo sviluppo di metodologie di laboratorio capaci di identificare le sostanze mutagene e lo sviluppo di sistemi di monitoraggio per valutare l’insorgenza di effetti genetici nella popolazione umana. Il Corso ha lo scopo di far acquisire le conoscenze di base relative al metabolismo degli xenobiotici, l’azione delle radiazioni ionizzanti e dei mutageni biologici ed all'interazione tra agenti mutageni e materiale ereditario. In una fase successiva, saranno presentati gli aspetti teorici e pratici dei principali test di mutagenesi a breve termine. Risultati di apprendimento attesi 1. Conoscenza e capacità di comprensione (“knowledge and understanding”) •Conoscenza delle dinamiche fondamentali della generazione delle mutazioni genetiche attraverso i differenti meccanismi di formazione delle “lesioni primarie” al DNA, conseguenti processi di riparazione del DNA e fissazione finale della mutazione; •Conoscenza degli effetti fenotipici delle mutazioni a livello somatico (singolo individuo), in relazione allo sviluppo di neoplasie e/o a condizioni degenerative come invecchiamento precoce, disfunzioni immunitarie, cardiovascolari e neurodegenerative e delle mutazioni a livello germinale (effetti transgenerazionali) legate alle malattie genetiche ereditarie; •Conoscenza degli effetti interindividuali (uomo) indotti dai mutageni in relazione alle diverse capacità metaboliche regolate dai geni del metabolismo (P-450) di tipo polimorfico; •Acquisizione della capacità di impiego di metodologie “in silico” (modelli QSAR) che permettono di stabilire le relazioni tra la struttura chimica di una sostanza e le specifiche proprietà o attività del composto stesso (sensibilizzazione, genotossicità, cancerogenicità). 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (“applying knowledge and understanding”) •Identificazione di opportune strategie di selezione delle “batterie dei test di mutagenesi” per una efficiente e corretta definizione del potenziale genotossico di uno specifico agente (sostanze naturali attive, farmaci sintetici e biotecnologici, additivi alimentari, agrochimici, biocidi, etc.) ai tre livelli fondamentali di organizzazione del materiale genetico (genico, cromosomico e genomico) ed una possibile “valutazione del rischio” per l’uomo. 3. Autonomia di giudizio (“making judgements”) •L’insegnamento fornirà allo studente la capacità di lavorare in autonomia fornendo appropriate tipologie di materiali didattici (lezioni in forma di presentazioni, specifiche monografie, letteratura scientifica rilevante, piattaforme informatiche) e lo svolgimento di congrue attività di laboratorio sincronizzate con la parte teorica del corso. 4. Abilità comunicative (“communication skills”) • Gli studenti saranno opportunamente stimolati ad una attiva partecipazione alle lezioni ed alla progettazione e soluzione di specifici scenari inerenti alle differenti fasi evolutive del corso. A tale proposito, nella fase finale delle attività di laboratorio è prevista l’identificazione autonoma, da parte degli studenti di un “modello” di agente mutageno e relativa strategia di saggio. 5. Capacità di apprendere (“learning skills”) • Le capacità di apprendimento degli studenti saranno valutate in itinere e verificate attraverso la capacità di risolvere rilevanti e specifici scenari di interesse, diversi da quelli prospettati durante il corso.
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MOSESSO Pasquale
( programma)
Docente: Prof. Pasquale Mosesso 1. Introduzione alla Mutagenesi Ambientale Origine e storia della Mutagenesi Ambientale. Struttura ed organizzazione del materiale genetico. Definizione e classificazione delle mutazioni: Mutazioni geniche: sostituzione di basi, inserzioni, delezioni; reversione e soppressione; effetto fenotipico delle mutazioni geniche. Test di fluttuazione e mutazione spontanea nei batteri. Mutazioni cromosomiche: strutturali (aberrazioni cromosomiche) e numeriche (aneuploidia, poliploidia). 2. Alterazioni spontanee del DNA Errori di incorporazione di basi durante la replicazione (errato appaiamento, tautomerizzazione) e meccanismo “proof-reading” per la correzione degli errori. Deaminazione delle basi, perdita spontanea delle basi e danno ossidativo al DNA. Meccanismi molecolari di inserzione e delezione di basi. 3. Fattori ambientali che danneggiano il DNA Mutageni fisici: Radiazioni elettromagnetiche ionizzanti (raggi X, raggi Ɣ, radiazioni da betatroni e sincrotoni), radiazioni corpuscolate (particelle α, ß, neutroni, ioni pesanti ecc.). Radiazioni elettromagnetiche non-ionizzanti (UV-A, UV-B, UV-C); UV ed ozono. Campi elettromagnetici (microonde, HF, ELF ecc.). Azione diretta ed indiretta delle radiazioni ionizzanti sul DNA e meccanismo di induzione S-indipendente delle aberrazioni cromosomiche. Mutageni chimici: agenti chimici diretti ed indiretti (attivazione metabolica); agenti alchilanti; inquinanti atmosferici cittadini (scarichi delle automobili, ossidi di zolfo ed azoto, idrocarburi policiclici aromatici, formaldeide, asbesto); additivi e e contaminanti degli alimenti (aflatossine, nitrosammine, ammine eterocicliche, fenoli di origine vegetale, ecc.); agenti terapeutici (mitomicina-C, bleomicina, mostarde azotate, inibitori delle DNA-topoisomerasi I e II, citostatici); pesticidi. Meccanismo S-dipendente degli agenti mutageni chimici. Mutageni biologici: agenti patogeni microbici e virali; elementi trasponibili). 4. Sistemi di difesa e risposte cellulari al danno al DNA Sistemi di difesa antiossidanti e non (superossido dismutasi, catalasi, perossidasi, α-tocoferolo, vitamina-C, carotenoidi, flavonoidi, polifenoli ecc.). Sistemi di detossificazione da xenobiotici: (Citocromo p-450, ossidasi a funzione mista, reazioni di coniugazione); Sistemi di riparazione del danno al DNA: fotoliasi, alchiltransferasi, “nucleotide excision repair” (NER), “base excision repair (BER), “mismatch repair” (MMR), “SOS” repair, riparazione ricombinazionale; riparazione delle rotture a doppio filamento (HR e NHEJR); riparazione delle rotture a singolo filamento (SSB); attivazione dei “checkpoints” cellulari in risposta al danno al DNA e ripristino delle condizioni selvatiche, induzione di mutazioni, apoptosi ed instabilità genomica. 5. Effetto fenotipico delle mutazioni somatiche e germinali Mutazione e cancro (attivazione di protooncogeni e geni soppressori dei tumori); Mutazione e invecchiamento cellulare; mutazioni e malattie genetiche (sindrome di Down, Klinefelter, Edwards, Xeroderma pigmentosum, Ataxia telangiectasia, sindrome di Bloom ecc.). 6. Strumenti di rilevamento dell’attività mutagena Saggi di mutagenesi in vitro: Test di mutazione genica nei batteri (test di reversione in Salmonella typhimurium o test di Ames); Test di mutazione genica in cellule di mammifero (loci HPRT e TK); Test citogenetici in cellule di mammifero (aberrazioni cromosomiche, SCE, micronuclei).
Saggi di mutagenesi in vivo: Test di mutazione cromosomica in cellule somatiche (analisi di cellule in metafase); Test del micronucleo negli eritrociti di roditori; Test della cometa; Analisi della mutazione genica in animali transgenici; Analisi della mutazione genica nel locus «Pig-a». 7. Biomonitoraggio di popolazioni umane Valutazione dei biomarcatori di esposizione (determinazione di mutageni nei metaboliti o nei prodotti di escrezione nel sangue, nelle urine o in altri tessuti; determinazione degli addotti alle proteine o al DNA; Valutazione dei biomarcatori di effetto: Cambiamenti citogenetici (aberrazioni cromosomiche, micronuclei, aneuploidia) nei linfociti di sangue periferico e/o nelle cellule della mucosa boccale; Valutazione dei biomarcatori di suscettibilità: Diversa capacità riparativa nei diversi individui; Polimorfismi di enzimi del metabolismo.
8. Valutazione e regolamentazione del rischio mutageno Strategie di saggio e predizione degli effetti (somatici) cancerogeni e genetici in seguito ad esposizione ad agenti genotossici; identificazione di valori di esposizione “soglia”; Aspetti legislativi.
9. Esercitazioni in laboratorio: Valutazione di composti di interesse (scelti dagli studenti) nei seguenti test di mutagenesi: • Test di mutazione genica in S. typhimurium (test di Ames); • Analisi delle aberrazioni cromosomiche e scambi tra cromatidi fratelli (SCE’s) in cellule di mammifero in vitro; • Analisi del danno primario al DNA in linfociti umani valutato con il test della “Cometa”.
( testi)
Migliore L. “Genomica e Mutagenesi Ambientale”; Testi aggiuntivi (disponibili in biblioteca): A.P. LI “Genetic Toxicology”; D.H. Phillips and S. Venitt “Environmental Mutagenesis”; R.H. Burdon “Genes and Environment”;
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BIO/18
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
18436 -
Chimica delle sostanze bioattive
(obiettivi)
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso introduce ai concetti ed agli approcci sperimentali della chimica delle sostanze bioattive, consolidando i principi acquisiti nell’ambito del corso di chimica organica della laurea triennale per procedere alla conoscenza della biogenesi, della sintesi, della struttura chimica e delle proprietà farmacologiche delle sostanze bioattive. Nella prima parte del corso sarà introdotto il concetto di farmacoforo, quale unità strutturale minima caratterizzata da una specifica attività biologica e clinica. Le sostanze bioattive, sia di origine sintetica che naturali, saranno quindi classificate sulla base dei loro farmacofori principali, che lo studente apprenderà a riconoscere anche nell’ambito di strutture molecolari complesse. Nella seconda parte del corso saranno forniti gli strumenti critici per associare la presenza di determinati farmacofori alle applicazioni farmaceutiche e farmacologiche, con una particolare attenzione ai meccanismi di azione molecolari con cui le sostanze bioattive agiscono nell’organismo. Lo studente avrà quindi la possibilità di comprendere l’origine naturale delle sostanze organiche bioattive e le loro possibili applicazioni industriali, ricevendo una specifica formazione in merito alla progettazione, allo sviluppo e alla valutazione di nuovi farmaci. Inoltre, grazie alla conoscenza dei meccanismi di azione a livello molecolare, lo studente potrà associare l’impiego delle sostanze bioattive a specifici prodotti in ambito nutraceutico, cosmeceutico e cosmetico, comprendendo le limitazioni nell’uso di sostanze potenzialmente tossiche e la possibilità di un loro miglioramento funzionale e strutturale. Queste conoscenze permetteranno allo studente di affrontare un percorso professionale nell’ambito dell’industria farmaceutica, nutraceutica e cosmeceutica.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI
• Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): Conoscenza dei principi che definiscono l’unità strutturale minima di una molecola organica, naturale o sintetica, per avere una determinata attività biologica (teoria del farmacoforo). Conoscenza delle relazioni tra tipologia dei farmacofori presenti in una molecola organica ed attività farmaceutica e farmacologica. Conoscenza del meccanismo di azione a livello molecolare delle principali famiglie di sostanze bioattive, con una particolare attenzione alle sostanze con attività antiossidante, antivirale, antiinfiammatoria ed antitumorale. Conoscenza degli stadi per la progettazione di un farmaco di sintesi, e delle procedure per il suo impiego in clinica. Conoscenza dell’origine e della distribuzione in natura delle principali famiglie di sostanze organiche naturali biologicamente attive. • Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding): In aggiunta alle conoscenze acquisite attraverso lo studio della chimica delle sostanze bioattive, gli studenti potranno applicare i concetti teorici acquisiti nella risoluzione di esercizi pratici basati sulla richiesta del docente di presentare uno schema di progettazione di un farmaco, avendo l’indicazione iniziale del bersaglio di azione a livello molecolare e conoscendo il tipo di patologia contro la quale si intende sviluppare la terapia di cura. In questo caso gli studenti dovranno applicare anche le loro precedenti conoscenze di chimica e di biologia per la completa risoluzione del problema. • Autonomia di giudizio (making judgements): Al termine del corso lo studente avrà acquisito la formazione necessaria per una completa autonomia di giudizio in merito alla possibilità di utilizzare una determinata sostanza organica, di origine naturale o sintetica, per la terapia di una determinata patologia. Lo studente sarà quindi in grado di collegare le conoscenze acquisite di biochimica, biologia molecolare, enzimologia, fisiologia e genetica alla progettazione di una sostanza applicabile in ambito farmaceutico, nutraceutico e cosmeceutico. • Abilità comunicative (communication skills): gli studenti saranno invitati in modo continuativo e costante ad una partecipazione attiva alla lezione allo scopo di approfondire l’argomento per raccogliere proposte di possibili soluzioni in caso di scenari complessi. In questa attività gli studenti saranno chiamati a confrontarsi al fine di supportare le proprie idee. Lo stumento didattico è volto a far crescere le capacità comunicative e l’abilità di sapere lavorare e confrontarsi in un gruppo, il tutto finalizzato al consolidamento dei concetti acquisiti. • Capacità di apprendere (learning skills):Le capacità di apprendimento degli studenti saranno valutate durante lo svolgimento del corso tramite prove di esonero che permetteranno di seguire individualmente lo stato di maturazione della conoscenza, evidenzianto le capacità di restituzione dello studente.
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BOTTA Lorenzo
( programma)
Parte Generale
Definizione di farmaco. Farmacocinetica: assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione. Proprietà chimico-fisiche del farmaco che influenzano ciascuna di queste fasi. Concetti di biodisponibilità e bioequivalenza. Proprietà delle membrane cellulari. Acidi grassi: classificazione, proprietà e ruolo biologico. Farmacodinamica. Recettore: definizione e caratteristiche. Classificazione dei recettori. Sito recettoriale e sua specificità. Siti allosterici e siti accessori. Interazione ligando-recettore: ruolo del legame chimico nell’interazione recettoriale. Recettori ionotropici: struttura e caratteristiche. Bersagli dei farmaci: Proteine, Enzimi, Recettori e Acidi Nucleici: struttura e funzione. Recettori e trasduzione del segnale. Meccanismi di attivazione dei recettori: ionotropici; voltaggio-dipendenti e ligando-dipendenti; attivabili per fosforilazione. Recettori accoppiati alle proteine G: struttura ed attivazione del ciclo della proteina G. Ruolo della porzione α della proteina G. Effettori della porzione α ed effetti mediati da Gs, Gi, Gq. Struttura e gruppi funzionali dei principali ligandi endogeni dei recettori ionotropici e metabotropici: Gaba, Glicina, Aspartato, Glutammato, Acetilcolina, Adrenalina, Noradrenalina, Serotonina, Dopamina, Istamina. Recettore ad attività proteinchinasica. Recettore GTPasico a singolo filamento transmembranario. Il farmacoforo ed il contorno molecolare di un farmaco. Concetto di affinità ed attività intrinseca. Definizione di agonista, agonista parziale, agonista inverso, antagonista. L’eccitabilità cellulare. Meccanismo di conduzione dell’impulso. Le sinapsi chimiche: struttura, ruolo delle vescicole, meccanismi di sintesi ed immagazzinamento del mediatore, rilascio del mediatore. I recettori postsinaptici. Meccanismo di ricaptazione del mediatore del piede presinaptico. Caratteristiche del sito recettoriale dei principali neurotrasmettitori: Serotonina, Dopamina, Istamina, Acetilcolina, Noradrenalina. Interazioni farmaco-recettore. Interazioni elettroniche. Legami coinvolti nel complesso farmaco-recettore: legame covalente, legame ionico, legame idrogeno, complessi di trasferimento di carica, forze di Van der Waals ed altre interazioni. Interazioni steriche: effetti sterici nel complesso farmaco-recettore. Chimica Computazionale: Molecular Modelling (analisi conformazionale, identificazione del farmacoforo 3D), Docking, Virtual Screening, Homology Modelling, Pseudoreceptors, De novo drug design. Formulazione e veicolazione dei farmaci: principi e uso di veicolanti specifici (liposomi, micelle, anticorpi, lignina).
Parte Speciale Agenti antibatterici: inibitori del metabolismo cellulare (Antimetaboliti), inibitori della sintesi della parete cellulare, inibitori della sintesi proteica, inibitori trascrizione e replicazione degli acidi nucleici. Agenti antivirali: acidi nucleici struttura e proprietà, farmaci contro DNA e RNA virus, oligonucleotidi antisenso, farmaci ad ampio spettro, vaccini. Agenti antitumorali: farmaci che agiscono su acidi nucleici (intercalanti, veleni delle Topoisomerasi, agenti alchilanti e metallanti, tagliatori di catena), terapia antisenso, farmaci che agiscono su enzimi (antagonisti adrenergici, antimetaboliti), farmaci che agiscono su proteine strutturali, anticorpi e anticorpi coniugati con i farmaci.
( testi)
"Chimica farmaceutica" di Patrick L. Graham
"Chimica farmaceutica" di Alberto Gasco, Fulvio Gualtieri, Carlo Melchiorre
"Chimica, biosintesi e bioattività delle sostanze naturali" di Paul M. Dewick
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CHIM/06
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Lingua inglese B2
(obiettivi)
Il corso di lingua inglese si pone l'obiettivo di far familiarizzare gli studenti con le tecniche di scrittura in lingua inglese che presentano delle differenze rispettano allo scrivere in italiano e consentire quindi anche la produzione di documenti e/o saggi brevi utili al loro corso di studi. Il corso, quindi, si concentra su due delle quattro abilità linguistiche - writing and reading - senza tuttavia dimenticare listening and speaking. Per realizzare questi obiettivi, le lezioni sono condotte esclusivamente in lingua inglese. Ed è per tale ragione che le basi grammaticali della lingua e i suoi aspetti fonologici non vengono trascurati ma vengono analizzati ogni qual volta se ne presenti la necessità. L'obiettivo finale è il raggiungimento del livello B2 del Common European Framework of Reference (CEFR), adottato dal Consiglio di Europa per mezzo del quale lo studente: *Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche sul suo campo di specializzazione. *E' in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile una interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l’interlocutore. *Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un’ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni. Tali obiettivi vengono raggiunti sviluppando e consolidando le abilità linguistiche ma soprattutto applicazione la conoscenza linguistica che si va man mano acquisendo. Particolare attenzione viene posta al testo e al contesto e vengono effettuate analisi di testi per l'individuazione del lessico specifico e pertinente, del registro da utilizzare e della modalità di stesura di un saggio. Agli studenti vengono sottoposti testi di vari contenuti ma con un focus sulle tematiche scientifiche, oggetto del loro corso di studi e audio per sviluppare l'abilità di comprensione orale; inoltre, ad ogni lezione, gli studenti devono relazionare su argomenti di loro interesse attraverso presentazioni Power Point.
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RIPA Felicetta
( programma)
Il corso prevede l'analisi di testi, soprattutto scientifici, allo scopo di verificare: struttura e obiettivi comunicativi; pertinenza lessicale; organizzazione, chiarezza e coerenza. Parallelamente, agli studenti viene richiesto di produrre testi e strutture simili su specifiche tematiche assegnate o su argomenti di loro interesse.
( testi)
Muchmore-Vokoun, April, et al., Great Writing 2: Great Paragraphs, 5th ed., National Geographic Learning, 2019 Folse, Keith S. et al., Great Writing 5: From Great Essays to Research, 5th ed., National Geographic Learning, 2020 E. Zemach, Dorothy et. al. Academic writing: from paragraph to essay, Macmillan, 2005 Inoltre verranno utilizzati articoli di argomento scientifico di recente pubblicazione.
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L-LIN/12
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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18448 -
Tirocinio
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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