Corso di laurea: SCIENZE DELLA MONTAGNA (L-25 Rieti)
A.A. 2022/2023 
Conoscenza e capacità di comprensione
I laureati in Scienze della Montagna conseguono conoscenze e capacità di comprensione in un campo di studi di livello post-secondario e giungono a un buon livello di conoscenza su temi fondamentali nel settore dell'analisi, progettazione, gestione e valorizzazione dei territori montani e delle loro risorse.
Innanzitutto, il laureato riceverà per le la necessaria formazione nelle materie di base che lo renderanno capace di affrontare gli insegnamenti professionalizzanti.
Pertanto, conoscerà i fondamenti di matematica, fisica, chimica, biologia generale, botanica generale e sistematica e genetica nonché i metodi di analisi dei sistemi attraverso l'applicazione di tecniche statistiche.
Questa conoscenza sarà fondamentale per riuscire ad interpretare i processi chimico-fisici quale base per lo studio della biologia e per le applicazioni ai contesti montani, sia forestali che agrari.
Acquisite le conoscenze di base per la comprensione dei processi fisici e biologici, lo studente riceverà la formazione professionalizzante attraverso la conoscenza delle matrici geologiche e dei meccanismi che regolano il funzionamento degli ecosistemi.
Quindi acquisirà le conoscenze necessarie per il riconoscimento degli alberi e dei tipi forestali, le tecniche per la misurazione dei singoli alberi e di interi popolamenti nonché i modelli di previsione dell'accrescimento del bosco, i metodi di gestione delle foreste e i servizi ecosistemici forniti dalle stesse.
Conoscerà, quindi, gli strumenti per la difesa degli ecosistemi nei confronti di insetti e patogeni.
In campo più strettamente agrario, conoscerà le basi dell'agricoltura più conveniente nei i territori collinari e montani, sia con riferimento alle specie erbacee che arboree nonché i metodi più innovativi per la gestione della fauna selvatica e l'allevamento di quella domestica.
Le conoscenze di tipo ingegneristico riguarderanno le basi dell'idraulica, dell'idrologia tecnica e della sistemazione dei bacini idrografici; il rilevamento di porzioni di superficie terrestre in ambiente agroforestale anche attraverso moderni strumenti informatici come i GIS; conoscerà i fondamenti della progettazione di costruzioni rurali per l'ambiente montano e gli strumenti per il disegno del progetto assistito dal computer (CAD).
Invece, per gli aspetti di valorizzazione del territorio montano, il laureato in Scienze della Montagna conoscerà i principi economici di base che caratterizzano il settore agroforestale e possiederà le conoscenze necessarie per la comprensione o la promozione di efficaci politiche di sviluppo dei territori montani.
Infine, conoscerà i principali prodotti tipici delle varie zone di montagna nonché le tecniche per la loro produzione e commercializzazione.
Studierà le logiche alla base dei flussi turistici e apprenderà le tecniche di marketing del turismo e del territorio montano.
Gli obiettivi di conoscenza e capacità di comprensione vengono perseguiti, innanzitutto, con lezioni frontali, integrate da esercitazioni, singole e/o di gruppo in aula o di campo, e seguite dallo studio individuale.
Un importante significato didattico acquisiscono le esercitazioni interdisciplinari fuori sede.
L'attività formativa include approfondimenti caratterizzanti sia in campo scientifico che professionale ed è integrata da seminari tenuti da docenti interni ed esterni, e da professionisti di comprovata esperienza.
Gli strumenti per la verifica delle conoscenze e della capacità di comprensione attese consistono negli esami di profitto.
Le modalità di svolgimento degli esami di profitto, pur nelle forme previste dal regolamento didattico, rientrano nella libertà d'insegnamento del singolo docente.
Possono essere prove scritte, orali o pratiche.
Ad esempio, nel caso dell'insegnamento di Dendrologia e Dasologia montana, lo studente dovrà presentare un erbario di almeno venti campioni di specie legnose e sostenere una prova orale in cui deve confrontarsi con il docente su tre argomenti, uno a sua scelta (che può anche configurarsi nella presentazione di una tesina) e due scelti dal docente e proposti sotto forma di domande.
Dopo aver risposto ai quesiti, dovrà dimostrare di saper riconoscere un campione di una specie arborea proposto dal docente.
Agli esami di profitto che concludono il corso per ciascuna disciplina, si possono aggiungere, a discrezione del docente, delle prove in itinere, finalizzate ad un maggiore coinvolgimento dello studente e verificare la progressiva acquisizione da parte dello studente delle nozioni impartite durante il corso.
Tali prove rappresentano una consuetudine per i corsi di matematica e chimica.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il laureato saprà utilizzare gli approcci e gli strumenti propri della matematica, della fisica, della chimica e della biologia per affrontare lo studio dei problemi relativi alle discipline professionalizzanti, nonché, successivamente, per impostare progetti di carattere agrario, forestale ed agronomico.
Così, il laureato saprà operare un inquadramento ecologico di una stazione forestale e riconoscere il tipo forestale di riferimento, riconoscere le tendenze dinamiche di un popolamento forestale con particolare attenzione ai processi di competizione e di rinnovazione.
Inoltre sarà in grado di scegliere governo, trattamento e sistema di utilizzazione di un bosco in base al contesto socio-economico e ai vincoli normativi considerando anche i servizi ecosistemici.
Avrà capacità di progettare interventi selvicolturali per la conservazione della natura con particolare riferimento alle aree montane.
Il laureato in Scienze della Montagna saprà adoperarsi per la prevenzione dei dissesti idrogeologici intervenendo con opere di regimazione delle acque e avrà padronanza degli strumenti necessarie per la gestione e la rappresentazione cartografica del territorio attraverso lo studio della topografia, cartografia e le costruzioni forestali.
Allo stesso tempo, laureato saprà gestire i sistemi di produzione agricola e zootecnica, valorizzare i prodotti tipici dei territori montani, occuparsi della loro trasformazione, commercializzazione e marketing.
Infine, il laureato saprà interloquire con gli operatori economici, per lo sviluppo delle politiche territoriali e di area, anche con riferimento agli aspetti turistici, in una logica di sostenibilità degli interventi proposti.
Gli strumenti didattici con cui i risultati attesi vengono conseguiti sono rappresentati dalle lezioni frontali, le esercitazioni e i project works.
Le lezioni frontali vengono impartire in moduli di un'ora ciascuna, per più ore e giorni durante la settimana, con narrativa e spiegazioni di fenomeni e processi che sono sempre sostenute da sussidi didattici quali diapositive, filmati o modelli fisici.
Oltre alle lezioni frontali, il principale strumento didattico per sviluppare la capacità di applicare conoscenza e comprensione è rappresentato dalle esercitazioni, in laboratorio o in campo, dove gli studenti dovranno esercitare le conoscenze acquisite attraverso attività individuali o di gruppo.
Inoltre, è stato, stabilito che, per quanto possibile, a conclusione di ogni insegnamento lo studente debba avere acquisito, oltre alle nozioni generali della disciplina, almeno una competenza pratica specifica.
Ad esempio, alla fine de corso di chimica, lo studente dovrà sapere eseguire una semplice analisi delle acque.
Oppure, a conclusione del corso di selvicoltura, essere in grado di cubare gli alberi in piedi.
I cosiddetti project works sono, invece, dei laboratori dove gli studenti, guidati da uno o più esperti, anche esterni all'università, affrontano lo svolgimento di un tema di ricerca o progettuale.
Dopo, l'analisi degli aspetti teorici si passa allo sviluppo operativo come, ad esempio, nel caso della valutazione della qualità ecologica di un corso d'acqua.
In tal senso, un ruolo particolarmente importante viene svolto anche dall'attività di tirocinio pratico-applicativo svolto presso aziende, enti o istituti di ricerca preferibilmente extrauniversitari, sia in Italia che all'estero.
Infine, vengono svolti cicli di seminari su argomenti di varia natura, ma pur sempre collegati con la formazione necessaria per chi dovrà impegnarsi nella gestione e lo sviluppo dei territori montani.
Gli strumenti con cui il conseguimento dei risultati attesi viene verificato sono gli esami di profitto e la prova finale.
Le modalità di svolgimento degli esami di profitto, già descritte nel precedente paragrafo, possono consistere in prove scritte, orali o pratiche.
La prova finale, le cui modalità di svolgimento sono illustrate a parte, riguarda la predisposizione di un elaborato relativo ad uno o anche più temi affrontati durante l'intero corso di studi.
Generalmente la prova ha il carattere di rapporto, di piccolo progetto o di ricerca sperimentale, abbastanza semplice nell'impostazione, ma non banale, quale, ad esempio, l'analisi floristica e vegetazionale di una piccola area, il censimento dell'avifauna di uno specchio d'acqua, le modalità di coltivazione di una specie adatta all'agricoltura di montagna, le strategie di valorizzazione di un prodotto tipico del territorio.
Autonomia di giudizio
I laureati in Scienze della Montagna hanno capacità di raccogliere, elaborare, interpretare e utilizzare in modo autonomo i dati e i materiali relativi all’analisi e alla gestione conservativa o sostenibile dei sistemi montani, sia per quanto attiene agli aspetti naturalistici che per quanto concerne quelli produttivi, economici e sociali.
Al tempo stesso sono preparati per recepire le necessarie considerazioni di ordine politico ed etico, con particolare riferimento alla teoria e alla pratica della conservazione e della gestione delle risorse naturali.
Durante il corso gli studenti sviluppano la capacità di condurre ricerche bibliografiche su fonti scientifiche, tecniche e normative, anche tramite accesso a banche dati elettroniche, nonché la capacità di valutare progetti o piani.
Apprendono a comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti.
Sviluppano, inoltre, quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere efficacemente successivi studi di livello superiore.
I laureati sono in grado di valutare in modo critico le problematiche connesse con tutti gli aspetti della loro attività, incluse quelle relative alle responsabilità sociali ed etiche derivanti dal loro operare.
L'autonomia di giudizio viene sviluppata mediante le attività, sia autonome che di gruppo, che richiedono allo studente uno sforzo personale individuale (redazione di un elaborato nell'ambito dei singoli corsi o per la prova finale, valutazione della didattica e delle altre attività formative) ed il confronto con i colleghi e i docenti soprattutto durante i seminari e le esercitazioni in campo.Abilità comunicative
I laureati in Scienze della Montagna sono in grado di esprimersi correttamente in italiano scritto e parlato, sanno comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti e posseggono gli strumenti di base necessari per applicarsi alla divulgazione ambientale.
Sono, inoltre, in grado di comunicare in una lingua dell'Unione Europea diversa dalla propria, di norma l'inglese, e sanno impiegare strumenti tecnologicamente evoluti di presentazione audiovisiva.
Le modalità di accertamento e valutazione della preparazione dello studente prevedono una prova orale durante la quale sono valutate, oltre alle conoscenze acquisite dallo studente, anche la capacità di comunicarle con chiarezza e rigore.
Le abilità comunicative sono sviluppate anche durante le esercitazioni, il tirocinio, le eventuali esperienze presso università straniere e durante la prova finale che è strutturata per verificare anche tale abilità.
Capacità di apprendimento
I laureati in Scienze della Montagna sono in possesso delle necessarie basi culturali e conoscono gli approcci metodologici dell'apprendimento necessari sia per l'eventuale proseguimento degli studi nei settori delle scienze forestali, naturali, ambientali, agrarie ed economiche, sia per il continuo aggiornamento in campo lavorativo.
Questo obiettivo è raggiunto anche attraverso la realizzazione di seminari tematici e altri momenti di incontro, quali esercitazioni ed incontri con tecnici ed esperti del settore.
Gli studenti sviluppano adeguate capacità per l'approfondimento delle competenze, anche con riferimento alla consultazione di materiale bibliografico, di banche dati telematiche, nonché l'utilizzo di strumenti conoscitivi di base per l'aggiornamento continuo delle conoscenze, suggeriti dai diversi docenti.
Allo sviluppo delle capacità di apprendimento e al confronto delle proprie abilità potranno contribuire le iniziative di mobilità studentesca attivate presso l'Ateneo ed il Dipartimento DAFNE (p.e.
progetti Erasmus).
La verifica del raggiungimento dell'obiettivo è legata ai risultati di profitto nell'ambito dei singoli corsi e della prova finale.
I laureati in Scienze della Montagna hanno le capacità di apprendimento necessarie per intraprendere studi successivi nei settori agrario, forestale e ambientale, con adeguato grado di autonomia.Requisiti di ammissione
L'iscrizione al corso di laurea in Scienze della Montagna è possibile per coloro che siano in possesso del diploma di scuola media superiore o di titolo equipollente conseguito all'estero.
E' comunque previsto un test d'accesso di cultura scientifica, finalizzato a verificare la preparazione di base e a rendere lo studente consapevole della scelta operata e delle sue attitudini al corso.
Il test è obbligatorio, ma non ha carattere selettivo e non preclude l'immatricolazione al corso di studio.
La prova d'ingresso è costituita da un test chiuso di 20 domande: 5 di algebra; 5 di geometria; 5 di logica e 5 di chimica.
Il test restituisce esito positivo se lo studente risponde correttamente almeno al 60% delle domande previste.
Prima dell'inizio delle lezioni del nuovo anno accademico sono previsti cicli di seminari di preparazione al test d'accesso.
Lo studente che non consegue un risultato positivo dovrà assolvere obblighi formativi aggiuntivi entro il primo anno di corso.
Per agevolare tale compito il Dipartimento organizza nel primo semestre specifici corsi di recupero in Matematica e Chimica.
Alla fine del corso di recupero viene effettuata la verifica dell'assolvimento degli obblighi formativi aggiuntivi.
La verifica viene proposta a cadenza almeno bimestrale.
Obbligo dello studente è recuperare gli OFA (Obbligo formativo aggiuntivo) entro il 1° anno.
Prova finale
Le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo e la relativa verifica consistono nella preparazione e discussione di un elaborato scritto su una o più tematiche affrontate nel percorso didattico e con un impegno complessivo di 4 CFU.
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle altre attività formative previste dal piano di studi.
La votazione della prova finale è espressa in centodecimi con eventuale lode.
Alla formazione della votazione finale concorrono la carriera dello studente, la valutazione della qualità dell'elaborato finale e della presentazione dinanzi alla Commissione di laurea, nonché il tempo impiegato per il conseguimento della laurea, secondo quanto precisato in dettaglio nell'apposito Regolamento del Corso e di Dipartimento.Orientamento in ingresso
ORIENTAMENTO IN INGRESSO
Nel file allegato si presentano le attività di orientamento svolte dal personale del DAFNE dal mese di maggio
2020 sino al mese di maggio 2021.
Per volontà del Consiglio di dipartimento il gruppo di orientamento DAFNE
ed il gruppo di comunicazione DAFNE sono stati uniti in un unico gruppo definito Orientamento e
Comunicazione DAFNE.
Lo staff di Orientamento e Comunicazione DAFNE attualmente e' costituito da:
• Delegato dell'Orientamento DAFNE per il settore Forestale e referente per il Piano di Orientamento e
Tutorato POT “ECS10” per le lauree di classe L-25 Prof.
Sergio Madonna Cell.
3207981960 sermad@unitus.it
• Delegato dell’Orientamento DAFNE per il settore Agrario Prof.
Stefano Speranza Tel.
0761-357471
speranza@unitus.it
• Delegato per la Comunicazione DAFNE, Prof.
Angelo Mazzaglia, tel.
0761 357339 angmazza@unitus.it
Altri referenti:
• Dott.ssa Emilia Gitto (mansioni amministrative ed organizzative);
• Dott.
Doriano Vittori (mansioni organizzative e logistiche);
• Dott.ssa Claudia Menghini e sig.
Nino De Pace (questi ultimi pur ricoprendo principalmente altre mansioni
rappresentano una stabile ed efficace interfaccia, soprattutto nel periodo estivo per ricevere e smistare gli
studenti).
Emergenza COVID19
A causa del perdurare della emergenza COVID19, in armonia con quanto organizzato a livello di Ateneo, tutti
i servizi di tutorato e di orientamento sono stati convertiti in servizi e sportelli virtuali nei periodi in cui non
era possibile svolgere attività in presenza.
Stessa cosa è stata fatta con gli Open Day che si sono svolti in
modalità virtuale.
Il Dipartimento DAFNE insieme agli altri Dipartimenti di Ateneo ha contribuito
all’aggiornamento dei video che illustrano il nostro Dipartimento e la nostra offerta formativa, caricati nel
nuovo canale YouTube appositamente attivato.
Sono stati inoltre organizzati servizi aggiuntivi a disposizione
degli studenti che verranno dettagliati nel seguito.
Piano di Orientamento e Tutorato (POT)
Nel corso del 2020 il perdurare della emergenza COVID 19 ha fortemente limitato lo sviluppo al Piano di
Orientamento e Tutorato POT (DM 1047/2017, artt.
5 e 6), per le lauree di Classe L25 “ECS10” di cui L’Ateneo
della Tuscia (referente Prof.
Sergio Madonna), è risultato vincitore, insieme ad una cordata di altre Università
(con capofila nella Università di Firenze).
Pur avendo proficuamente concluso (sotto il patrocino dell’ufficio
scolastico Regionale) la fase di presentazione del progetto), ai dirigenti ed ai referenti dell’orientamento in
uscita degli Istituti, presso gli Uffici Scolastici Provinciali (Azione 1A) non si è potuto dare seguito a gran parte
degli incontri organizzati per presentare il POT presso i singoli Istituti , (Azione 1B), a causa della pandemia
che, oltre che impedire gli eventi in presenza, ha anche compresso enormemente gli spazi dedicati agli eventi
di orientamento in modalità on-line.
I tutors disciplinari che sono stati reclutati hanno comunque garantito
un servizio di assistenza per la preparazione ai test di accesso a tutti gli studenti che ne hanno fatto richiesta
e hanno fornito assistenza sulle materie di base agli studenti iscritti, sia presso le sedi di Viterbo che di Rieti.
Per quanto riguarda il 2021, in accordo con l’Ateneo capofila, I fondi originariamente previsti nel POT per le
missioni ed azioni di orientamento in presenza presso gli Istituti, inutilizzati a causa della pandemia COVID,
sono stati quindi rimodulati ed interamente utilizzati per reclutare nuovi tutors per prolungare i servizi di
assistenza e tutorato in modalità prevalentemente on-line, oltre la data originariamente prevista per la
conclusione e la rendicontazione del POT 2018-2019.
I tutors reclutati con questi fondi residui hanno quindi
potuto continuare a fornire un supporto specifico per le specifiche finalità del Piano anche nel corso dei primi
mesi del 2021 ovvero:
• garantire una scelta universitaria più consapevole e motivata;
• garantire una migliore formazione degli studenti sulle materie di base (Italiano, matematica, chimica, fisica,
biologia, inglese, ecc);
• ridurre il numero degli studenti che finiscono fuori corso o abbandonano il corso di studi;
• rafforzare le competenze e i soft skills utili per trovare un lavoro alla fine del percorso universitario.
È stata inoltre aggiornata e implementata (sempre nell’ambito della Azione 1B del POT), la nostra Guida
interattiva ai Servizi di Orientamento e Tutorato, realizzata lo scorso anno.
Tale guida, scaricabile anche sugli
smartphone, è stata concepita non solo per mettere in contatto con un semplice click gli studenti con i nostri
servizi “virtuali” di orientamento e con i servizi di tutorato per le materie di base, attivi grazie al reclutamento
dei tutors disciplinari (per fare il test di autovalutazione, eseguire esercizi on line, verificarne l’esecuzione e
ottenerne la spiegazione), ma anche per scaricare in modo rapido i compendi della collana DIALOGARE
sviluppati da UNIFI (università capofila del POT), relativi alle discipline di chimica, matematica, fisica, biologia
e logica Questa guida insieme agli inviti ai nostri “Virtual Open Day” è stata distribuita agli studenti dai
referenti dell’Orientamento che hanno aderito al nostro POT, tramite i canali e le classi virtuali che ciascun
istituto ha adottato.
Con i fondi POT residui è stata infine bandita una borsa di studio per “analisi degli effetti prodotti
dall’emergenza covid19 sulle competenze in ingresso agli studi universitari - corsi di classe l-25” soprattutto
per quanto riguarda le materie di base (matematica e chimica)., nonché per valutare i risultati dei test di
autovalutazione (Azione 1.C) prodotti lo scorso anno.
La borsa inoltre permetterà di mantenere attivo il
servizio di sportello-on line per l’assistenza agli studenti che frequentano i corsi di laurea di classe L-25 e degli
studenti che intendono sostenere il test di accesso fino all’entrata in servizio dei nuovi tutors reclutati grazie
alla assegnazione dei fondi PLS E POT a.s.
2019 e a.s.
2020 (DM 435/2020, art.
2).
Infatti, come è noto, nel
corrente anno i POT sono stati finanziati tramite una assegnazione aggiuntiva che è arrivata direttamente
agli Atenei a cui facevano riferimento i singoli POT e non più all’Ateneo capofila.
Pertanto, nel corso del 2020-
2021 sono stati avviati una serie di incontri per pianificare azioni di coordinamento a tra i tre POT attivi in
Ateneo il PLS ed il LABFORM, grazie al quale erano già stati organizzati ed erogati i corsi di formazioni per i
tutors nel corso del 2020 (Azione 2.C).
È stato quindi possibile armonizzare una serie di azioni comuni che ottimizzano le risorse messe a disposizione
dal nostro Ateneo descritte con maggior dettaglio nella tabella in allegato (Previsione azioni POT-PLS 2020-
2021).
In estrema sintesi è stato deciso di estendere a livello di Ateneo il servizio di tutorato per le materie
di base (in origine attivo solo per il nostro POT per le lauree di classe L-25), ovvero per il reclutamento dei
tutors disciplinari (circa 24) nonché per la loro formazione.
Sono stata inoltre previste attività di crescita
professionale per i docenti delle scuole secondarie superiori, e per la produzione di risorse multimediali.
Le
residue risorse sono state equamente suddivise tra i tre POT ed il PLS per lo svolgimento delle finalità
specifiche di ciascun piano: (supporto allo studio, gestione delle pagine social e comunicazione con gli istituti,
didattica integrativa e tutorato specifico per le lauree di classe L-25, supporto organizzativo ed attività presso
gli istituti).
L’emergenza COVID19 comunque ha costituito un serio ostacolo, la chiusura del Dipartimento e degli sportelli
di Orientamento aperti al pubblico, durante i lunghi periodi di lockdown ha di fatto limitato molto l’accesso
degli studenti anche ai servizi virtuali offerti, ma scarsamente utilizzati, pertanto le azioni di monitoraggio
delle attività di tutoraggio (Azione 2.D) è stata rimandata alla fine della pandemia ovvero al momento in cui
il numero degli studenti che avranno utilizzato i servizi, ottimizzati a livello di Ateneo, diverrà effettivamente
significativo.
Attività svolte dallo staff dell’Orientamento
I Delegati del Direttore, la Dott.ssa Gitto ed il Dott.
Vittori con il supporto dei tutors hanno svolto mansioni
di gestione e di organizzazione delle attività di orientamento e comunicazione ed in particolare:
• Partecipazione alle commissioni di valutazione, per la selezione dei tutor, in qualità di membri effettivi;
• Cura e realizzazione della Guida ai servizi di orientamento Unitus/Dafne;
• Contatti con gli Istituti superiori;
• Controllo e gestione attività tutors orientamento (controllo presenze, fogli firme, ecc..);
• Controllo e gestione dei tutors disciplinari (POT)e dei Borsisti;
• Organizzazione e logistica delle attività in occasione di eventi (virtuali causa emergenza covid) come Open
Day, Salone dello studente, etc.
• Front office orientamento (informazioni riguardanti la struttura e le attivita' didattiche, organizzative,
amministrative e di servizio dell'Ateneo, del Dipartimento e del CCS (dal mese di marzo 2020 in modalità di
sportello virtuale causa emergenza COVID 19)
• Supporto nella comunicazione e mediazione diretta tra gli studenti e il corpo docente
• Organizzazione della comunicazione esterna al Dipartimento
• Assistenza e orientamento on line su varie piattaforme di video conferenza, quali zoom, Skype, Meet.
(dal
mese di marzo 2020 causa emergenza COVID 19);
• Pianificazione visite ed esercitazioni presso i laboratori di ricerca del
• Dipartimento (contatti con i docenti responsabili dei laboratori del DAFNE,
• (prima del mese di marzo 2020 causa emergenza COVID 19);
• Contatti con i docenti degli Istituti superiori, ecc.);
• Contatti con centro Stampa di Ateneo per realizzazione flyers, locandine e manifesti;
• Cura (in collaborazione con il Direttore, con il delegato alla comunicazione Prof.
Angelo Mazzaglia ed alla
dottoressa Antonella Cardacino), della pagina Facebook DAFNE.
e di Instagram;
• Predisposizione e pubblicazione Bandi per attività di orientamento (Gitto);
• Contatti con gestore interno sito Dipartimento per news relative ad attività di orientamento, Open Day,
iniziative varie, Bandi, ecc.
• Informazioni di orientamento su attività Erasmus nel DAFNE
• Gestione e controllo tutor Erasmus
Sintesi delle principali attività di orientamento
Nell'intervallo temporale considerato si è data completa attuazione alla integrazione delle attività di
orientamento del Dipartimento DAFNE con quelle di orientamento dell'Ateneo, coordinate dal delegato del
Rettore Prof.
Carere.
Sono state svolte in modo regolare riunioni di coordinamento a cui hanno partecipato
i delegati dell’orientamento dei singoli Dipartimenti (Proff.
Speranza e Madonna per il Dip.
DAFNE), nonché
i delegati per la comunicazione (Proff.
Mazzaglia per il Dip.
DAFNE).
Il gruppo si è riunito periodicamente
stabilendo un calendario unico e condiviso a livello di Ateneo per tutte le attività di Orientamento (erogate
in forma virtuale dopo l’emergenza COVID 19).
Il gruppo di Orientamento di Ateneo ha svolto le sue riunioni
di programmazione congiuntamente con il gruppo di Comunicazione di Ateneo (delegato Prof.
Mario
Pireddu).
Tali attività sono culminate nel mese di Aprile 2021 con la presentazione e l’adozione del “Manuale
di Identità Visiva di Ateneo” grazia al quale viene garantito il mantenimento di uno standard di identità
comunicativa di Ateneo per tutte le attività comunicazione ed informazione.
L’attività congiunta ha permesso
inoltre l’attivazione di un canale YOUTUBE dedicato all’orientamento che può garantire standard omogenei
rispetto al materiale che viene caricato dai singoli Dipartimenti.
Le principali attività di orientamento che sono state svolte dal mese di maggio 2020 al mese di maggio 2021
sono dettagliate nella tabella in allegato (Attivita Orientamento DAFNE 2020-2021)
Pur nell’ottica di una maggiore condivisione ciascun Dipartimento ha comunque mantenuto e ove possibile
consolidato, i contatti con gli Istituti con i quali, negli scorsi anni, sono state concordate specifiche attività di
orientamento, soprattutto quelli per i quali i nostri corsi di studio rappresentano, storicamente, il normale
completamento del loro percorso formativo e che costituiscono attualmente il nostro principale bacino di
utenza.
Tuttavia, l’entrata in vigore del nuovo portale GOMP ha comportato alcuni problemi legati alla
estrazione dei dati storicamente utilizzati per indirizzare in modo più specifico le attività di orientamento di
Dipartimento (dati di provenienza degli studenti DAFNE suddivisi per corso di laurea e per Istituto).
Analogamente risulta ancora complessa l’estrazione dei dati relativi al numero degli studenti iscritti ad un
anno successivo al primo che non hanno ancora sostenuto gli esami delle materie di base (in particolare
matematica e chimica) indispensabili per indirizzare le azioni del Piano di Orientamento e Tutorato.
In conclusione, nel corso del 2020-2021.
le azioni di orientamento si sono svolte soprattutto in modo virtuale
e sono state fortemente limitate dalla emergenza COVID che ha ridotto in modo significativo le tradizionali
attività di orientamento in uscita che venivano svolte dagli Istituti che non sono state sostituite in modo
efficace da analoghe attività di tipo virtuale.
Il materiale volto ad illustrare l'offerta formativa del Dipartimento e' stato quindi aggiornato tenendo conto
della necessità di informare in modo diretto e semplice gli studenti potenziando le attività di comunicazione
attraverso i social.
Per quanto riguarda i tutors -Tra il mese di maggio 2020 e quello del 2021, si è proceduto sia al rinnovo del
contratto dei tutors che avevano dato la loro disponibilità all’aumento del numero delle ore, sia al
reclutamento di nuovi tutors.
Si è inoltre provveduto ad assegnare almeno un tutor di riferimento a ciascun
corso di Laurea di I e di II livello al fine di affiancare le attività dei relativi referenti per l’orientamento.
I tutors
inoltre hanno svolto le poche attività di orientamento in sede permesse dall’emergenza COVID (accoglienza
e ricevimento presso l'Ufficio orientamento nei giorni previsti degli studenti prenotati, gestione delle visite
prenotate presso le nostre strutture, ecc.) Hanno inoltre assicurato la copertura dei servizi di orientamento
e tutorato on-line negli orari previsti per i relativi sportelli virtuali e e durante i virtual Open Day Unitus e
DAFNE
I tutors con la collaborazione del Dott.
Vittori della Dott.ssa Gitto, del personale della Segreteria Didattica e
di alcuni docenti, oltre che assicurare un presidio (virtuale) anche nel periodo Estivo, hanno fornito
informazioni sulla nostra offerta formativa a tutti gli interessati, rispondendo alle mail, alle telefonate e
ricevendo chi è venuto direttamente al nostro Dipartimento.
Ove possibile gli interessati sono stati smistati
e indirizzati direttamente ai Presidenti dei CCS o ai loro referenti per informazioni specifiche per i singoli corsi
A partire dall’entrata in vigore delle disposizioni relative alla emergenza COVID19 tali attività sono state
svolte in modalità virtuale o in smart working.
Naturalmente l’emergenza COVID ha comportato una cancellazione di tutte le attività che erano state
pianificate nel periodo primaverile (quello più attivo sotto il profilo dell’orientamento), sia di quelle che
dovevano essere svolte presso le strutture del Dipartimento DAFNE, sia di quelle manifestazioni o Open Day
dei singoli Istituti per le quali era' stata la richiesta la presentazione della offerta formativa del nostro
Dipartimento.
Nonostante i tentativi fatti non è stato possibile svolgere queste ultime attività nemmeno in
modo “virtuale” dato il ritardo accumulato nel normale svolgimento della attività didattica nelle aule virtuali
degli istituti.
Di conseguenza, nella tabella in allegato il sintetico schema delle principali attività svolte risulta
drasticamente ridotto rispetto agli scorsi anni
Tuttavia è stata comunque potenziata la mail list di tutti gli Istituti di provenienza dei nostri studenti ed in
particolare l’elenco dei referenti dell’orientamento in uscita con i quali sono state concordate attività
informative per gli studenti (consegna del materiale informativo e della guida interattiva ai servizi) attraverso
l’invio di periodiche informazioni sui nostri corsi e sulle nostre attività ed in particolare: date degli Open Day,
Virtuali, link alla pagina facebook di Dipartimento, manifestazioni, seminari, diffusione di iniziative
Scientifiche ecc..
Tale mail list è divenuta fondamentale per l’organizzazione delle attività e degli open Day, divenuti “virtuali”
a seguito della emergenza COVID19.
Per tutti gli Istituti inseriti nella mail list, ad inizio dell’anno scolastico è stata inviata una mail di presentazione
del nostro dipartimento, curata dal nostro Direttore, a cui è stato allegato il nostro materiale informativo che
è stato snellito e sintetizzato in una guida interattiva ai servizi ed ai corsi del nostro Dipartimento e del nostro
Ateneo realizzata nell’ambito del progetto POT
Nonostante l’emergenza COVID19 il numero degli studenti che hanno partecipato ai Virtual Open Day sia di
Ateneo sia dei singoli Corsi di studio è risultato sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti.
Questi eventi virtuali sono stati coordinati dal gruppo di orientamento di Ateneo che hanno permesso la
presentazione accurata delle filiere scientifiche e umanistiche presenti in Ateneo.
La necessità di svolgere in modo virtuale gli Open Day ha favorito la possibilità di distribuire le presentazioni
dei singoli corsi su più giorni garantendo al tempo stesso una ottimale presentazione sia dell’area tecnico
scientifica nel suo complesso, sia dei singoli corsi di studio di I e di II livello illustrati in specifiche aule virtuali
dedicate.
Per corsi come quello di Scienze della Montagna presso la sede Decentrata di Rieti si è comunque preferito
mantenere una data separata rispetto agli altri corsi, in linea con una consolidata tradizione e con quanto
fatto per analoghi corsi di sedi esterne come quella di Civitavecchia.
Per i corsi di studio di laurea magistrale erogato dal DAFNE sono stati organizzati eventi virtuali singoli di
presentazione dei diversi CCS LM.
Tutti gli eventi sono stati videoregistrati e sono stati caricati sul sito youtube di orientamento.
Nonostante l’emergenza COVID19 i numeri delle presenze agli open Day, nello scorso anno mostrano una
sostanziale tenuta della diffusione delle informazioni sulle nostre attività di orientamento confermati da
quelli relativi alle immatricolazioni.
E’ auspicabile che lo stesso accada anche questo anno.
Il gruppo di orientamento di Ateno ha attivato un modulo on line di contattto per attività di orientamento
dei potenziali studenti.
Con cadenza giornaliera l’ufficio di orientamento di Ateneo ha inviato i contatti ai
referenti di dipartimento che hanno, con la fattiva attività di coordinamento dell’ufficio di orientamento di
dipartimento e con i tutor di orientamento, contattato tutti gli interessati.Il Corso di Studio in breve
Il Corso di laurea in Scienze della Montagna nasce dall'aggiornamento complessivo dell'offerta formativa dell'Università della Tuscia nella classe L-25.
In particolare il corso di laurea interessa la sede distaccata di Rieti con l'obiettivo di diversificare definitivamente il percorso didattico proposto dall'Ateneo viterbese nella sede reatina rispetto a quello presente a Viterbo e, allo stesso tempo, di offrire al mondo del lavoro una nuova figura di laureato, con competenze specifiche per intervenire a livello di analisi e gestione su quei vasti territori montani che oggi risultano in parte marginali, ma che nell'immediato futuro potrebbero divenire il teatro di importanti trasformazioni nel nostro Paese e rappresentare il terreno di coltura per una nuova imprenditorialità.
Le ragioni alla base di un corso in Scienze della Montagna derivano da un'attenta analisi di ciò che sta avvenendo nei territori montani a livello internazionale, nazionale e locale.
Nello scenario mondiale i problemi fondamentali che riguardano le aree di montagna sono almeno tre.
Il primo aspetto è quello legato al dissesto e alla erosione e desertificazione dei suoli.
Il fenomeno che, interessa drammaticamente anche il nostro Paese, determina una costante riduzione delle superfici coltivabili con enormi ripercussioni sulle economie locali sia per via diretta che indiretta (industrie di trasformazione, trasporti, turismo, salute e benessere, ecc.).
Il secondo è connesso con i cambiamenti climatici in atto che in un arco temporale di 50 anni vedono un incremento delle temperature medie che potrebbe essere non inferiore a 2°C.
Una prevedibile conseguenza è la profonda modificazione degli attuali ambienti montani.
Gli assetti faunistici e vegetazionali muteranno sia in termini qualitativi con una possibile riduzione della biodiversità (scomparsa delle specie meno termofile), sia sul piano distributivo con lo spostamento verso l'alto delle specie e popolazioni termofile.
Ciò potrebbe aumentare, come già sembra profilarsi, gli episodi di dissesto idrogeologico, ma anche incidere profondamente sull'economia dei territori montani (contrazione del turismo invernale, cambiamento dell'agricoltura e della zootecnia, ecc.).
Il terzo aspetto, di solito trascurato, riguarda l'incremento demografico a livello planetario.
Le ultime proiezioni in materia smentiscono categoricamente i più ottimistici modelli prodotti negli anni passati e mostrano che per la fine del secolo la popolazione mondiale raggiungerà un numero compreso tra 9.6 e 12.3 miliardi di abitanti, più di quanti possano essere mantenuti con le produzioni agricole attuali.
Necessariamente, quindi, la pressione sulla zone montane finirà con l'accentuarsi.
Inoltre, l'incremento demografico interesserà soprattutto l'Africa con connesso rapido e massiccio aumento dei flussi migratori verso l'Europa.
Anche a livello nazionale i primi fenomeni da considerare sono quelli connessi con le dinamiche demografiche e le conseguenti politiche economiche, sociali e di attenzione all'ambiente.
Pur essendo il territorio nazionale per il 54.3 % montano, vede una popolazione residente che, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, è progressivamente diminuita ed oggi risulta di poco superiore al 12 %.
D'altra parte, dopo il grande spopolamento delle aree montane alpine e, soprattutto, appenniniche degli anni Cinquanta-Settanta del secolo scorso il processo si è diversificato.
Mentre nell'Italia settentrionale si è osservata un'inversione di tendenza e nell'ultimo decennio i dati Istat indicano un ritorno della popolazione sulle montagne, in quella centrale e, ancor di più, meridionale i residenti nelle zone montane sono ancora in diminuzione con percentuali che nell'ultimo decennio, sono state spesso superiori al 10%.
Le conseguenze di questa 'mancanza di presidio' sono, da un lato la sempre minore manutenzione dell'ambiente con gli esiti a tutti noti, dall'altro la perdita di valore economico dei territori montani con progressivo invecchiamento e impoverimento delle popolazioni ancora residenti.
L'Italia centrale e, nello specifico, il territorio reatino rappresentano in maniera paradigmatica questi processi: l'abbandono delle attività agricole e della trasformazioni dei prodotti della terra, la deindustrializzazione dell'area reatina innescata dalla cessazione della Cassa del Mezzogiorno ed esplosa negli ultimi anni a causa della recente e grave crisi economica, la caduta del turismo invernale (Monte Terminillo) per l'accorciamento del periodo di innevamento e la contemporanea crescita di altri centri di villeggiatura invernale hanno generato una condizione di grave disagio se non sofferenza per la popolazione locale.
Il fenomeno si riproduce in gran parte dell'Umbria, in Abruzzo, Molise, Frusinate, Irpinia, ecc., e il primo sintomo è rappresentato dalla mancanza di fiducia nel futuro delle giovani generazioni che si traduce in demotivazione verso lo studio e il lavoro e, quindi, nell'abbandono del territorio nativo.
Tutte queste considerazioni, la richiesta della classe dirigente locale di rendere l'offerta formativa universitaria in Sabina ancor più aderente alle necessità del territorio hanno portato a riconoscere in un corso dedicato all'ambiente montano la migliore risposta alle necessità di creare figure professionali innovative e in grado di rispondere alle nuove esigenze che si stanno profilando sul mercato del lavoro.
Scienze della Montagna, infatti, presenta i tratti di un corso di laurea innovativo che, come verrà dettagliatamente descritto nei paragrafi successivi, è stato attentamente calibrato per contribuire allo sviluppo del territorio della montagna peninsulare italiana e, più ampiamente, mediterranea.
Peraltro, dalle indagini svolte preliminarmente alla progettazione del corso è emerso che Scienze della Montagna avrebbe carattere quasi di unicità nel panorama universitario globale.
Infatti, sembra che ad oggi siano attivi solamente un Corso di laurea in Environmental Science in Montainous Areas presso l'Università di Shinshu, in Cina, una Summer school in Mountain Science presso l'università dell'Idaho, negli USA, un corso in Mountain Studies presso l'Università di Alberta, in Canada, e un Master in Environmental Management of Mountain Areas (EMMA) proposto in lingua tedesca dall'Università di Innsbruck in collaborazione con quella di Bolzano.
A questi va aggiunto quella che probabilmente è l'iniziativa più interessante per il settore: il corso di laurea in Valorizzazione e Tutela dell'Ambiente e del Territorio Montano, offerto dall'Università di Milano presso la sede distaccata di Edolo (BS).
Detto corso risulta un'iniziativa di notevole interesse per il territorio alpino come dimostrato dalle numerose attività che sono nate intorno al percorso universitario curriculare e dal notevole numero di studenti che riesce ad attrarre (76 nell'ultimo anno).
In definitiva, lo scopo del corso di laurea in Scienze della Montagna è la formazione di un laureato con elevate capacità analitiche, progettuali e gestionali del territorio montano e delle sue risorse, con particolare riferimento alla conservazione dell'ambiente naturale e della sua biodiversità, alla gestione sostenibile delle risorse agro-forestali e zootecniche e alla valorizzazione del turismo e dei prodotti locali.
Per il conseguimento del titolo è necessario avere acquisito nel corso del triennio 180 CFU superando 17 esami (più le AFS), una prova di lingua inglese, un periodo di tirocinio, anche all'estero, e una prova finale.
Il laureato in Scienze della Montagna è in possesso dei requisiti necessari per risultare una figura professionale immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, ma, nel contempo, possiede le specifiche basi scientifiche e culturali per accedere ad un corso di laurea magistrale.
In tal senso, Scienze della Montagna è progettato per trovare il naturale proseguimento nel corso di laurea magistrale in vari corsi di secondo livello e, in particolare, Conservazione e Restauro dell'Ambiente Forestale e difesa del Suolo offerto dalla stessa Università della Tuscia;
Sulla base delle competenze acquisite nel corso universitario e del titolo conseguito, il laureato in Scienze della Montagna può trovare sbocchi lavorativi presso i Carabinieri Forestali, i Ministeri, le Regioni, gli Enti Parco e Aree protette, le Comunità Montane, le Industrie, gli Studi di progettazione e consulenza e le imprese, in particolare quelle che operano nei territori montani.
Può collaborare alle attività delle Associazioni ambientaliste anche con riferimento al settore della divulgazione ambientale.
Come insegnante nella formazione professionale, il laureato in Scienze della Montagna può anche occuparsi della didattica nei percorsi di formazione professionale, somministrando lezioni individuali o per gruppi e addestrando all'uso in sicurezza di macchine ed attrezzature utilizzate in ambito forestale ed ambientale.
Il laureato in Scienze della Montagna può, infine, svolgere libera professione autonoma o associarsi a società e studi professionali che operano nei settori di riferimento.
Il corso, infatti, consente l'abilitazione all'esercizio delle seguenti professioni regolamentate:
- agronomo e forestale junior (previo superamento Esame di Stato - sezione B);
- agrotecnico laureato, perito agrario laureato, perito industriale laureato.
Lo studente espliciterà le proprie scelte al momento della presentazione,
tramite il sistema informativo di ateneo, del piano di completamento o del piano di studio individuale,
secondo quanto stabilito dal regolamento didattico del corso di studio.
GESTIONE DEL TERRITORIO MONTANO
Generale
Primo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
118634 -
Faunistica
|
6
|
AGR/18
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
18150 -
Botanica ed elementi di ecologia vegetale
|
7
|
BIO/03
|
48
|
-
|
8
|
-
|
Attività formative di base
|
ITA |
119252 -
Ecologia e Conservazione degli ecosistemi montani
|
6
|
BIO/07
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
18149 -
Geologia
(obiettivi)
l corso ha fondamentalmente tre principali obiettivi: 1) fornire alcuni elementi di base di Scienze della Terra rivolti alla comprensione della evoluzione del sistema terrestre e del suo carattere dinamico; 2) fornire nozioni e nomenclatura di base per l’interpretazione e l’utilizzo dei dati geologici disponibili a livello nazionale e regionale (per professionisti non geologi); 3) evidenziare i molteplici fattori di pericolosità e di rischio geologico che caratterizzano il territorio nazionale. Tenuto conto che la applicazione della direttiva europea INSPIRE (INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe) recepita in Italia con il D.Lgs. 32/2010, ha completamente cambiato la modalità di gestione e di distribuzione dei dati territoriali ed in particolare di quelli geologici, il corso fornisce inoltre indicazioni su come utilizzare i dati geotematici messi a disposizione dai servizi OGC (Open Geospatial Consortium) standard, dei principali geoportali nazionali e regionali divenuti la principale (e spesso unica) fonte di informazione e di acquisizione di tali dati. Risultati di apprendimento attesi 1) Conoscenze e capacità di comprensione Al termine dell’attività formativa lo studente acquisirà conoscenze sui principali processi dinamici che interessano il sistema terrestre, sui fattori di pericolosità e di rischio ad essi associati e sarà in grado di comprendere la terminologia e la simbologia utilizzata nelle carte geologiche, nonché di avere le conoscenze di base necessarie per poter acquisire i dati geologici dai principali geoportali nazionali e regionali. 2) Conoscenza e capacità di comprensione applicate Al termine dell’attività formativa lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di effettuare una ricerca dei dati geotematici (ed in particolar modo di quelli relativi alla cartografia geologica) messi a disposizione dai principali geoportali nazionali e regionali, al fine di utilizzarli per effettuare una sintetica descrizione delle caratteristiche fisiche del territorio con particolare riferimento ai suoi fattori di pericolosità geologica e di relativo rischio. 3) Autonomia di giudizio Lo studente attraverso gli esempi proposti nel corso delle lezioni e durante le esercitazioni dovrà essere in grado di valutare la qualità delle informazioni geologiche acquisite ovvero i limiti legati al loro utilizzo negli studi territoriali. Dovrà inoltre essere in grado di citare correttamente la fonte delle informazioni acquisite al fine di distinguere chiaramente i dati bibliografici dalle proprie interpretazioni personali 4) Abilità comunicative Lo studente dovrà acquisire un linguaggio tecnico di base relativo agli argomenti trattati durante le lezioni e le esercitazioni, in modo da poter dialogare con professionisti ed esperti impegnati nell’analisi, gestione e progettazione in campo ambientale e territoriale. Le abilità comunicative saranno verificate durante le prove in itinere e/o in sede di esame finale. 5) Capacità di apprendere Lo studente dovrà dimostrare non solo di essere in possesso delle nozioni indispensabili per poter effettuare una analisi generale dei dati geologici disponibili su una limitata area territoriale, ma anche di essere in grado di acquisire ulteriori conoscenze necessarie per un’analisi più approfondita di specifici aspetti, variabili in funzione delle caratteristiche locali e quindi anche diversi da quelli trattati negli esempi considerati durante il corso e le esercitazioni.
|
6
|
GEO/02
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
16978 -
Attività formative a scelta
|
12
|
|
96
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
|
ITA |
Secondo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Terzo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Alpino
Primo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Insegnamento
|
CFU
|
SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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118634 -
Faunistica
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6
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AGR/18
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48
|
-
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
18149 -
Geologia
(obiettivi)
l corso ha fondamentalmente tre principali obiettivi: 1) fornire alcuni elementi di base di Scienze della Terra rivolti alla comprensione della evoluzione del sistema terrestre e del suo carattere dinamico; 2) fornire nozioni e nomenclatura di base per l’interpretazione e l’utilizzo dei dati geologici disponibili a livello nazionale e regionale (per professionisti non geologi); 3) evidenziare i molteplici fattori di pericolosità e di rischio geologico che caratterizzano il territorio nazionale. Tenuto conto che la applicazione della direttiva europea INSPIRE (INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe) recepita in Italia con il D.Lgs. 32/2010, ha completamente cambiato la modalità di gestione e di distribuzione dei dati territoriali ed in particolare di quelli geologici, il corso fornisce inoltre indicazioni su come utilizzare i dati geotematici messi a disposizione dai servizi OGC (Open Geospatial Consortium) standard, dei principali geoportali nazionali e regionali divenuti la principale (e spesso unica) fonte di informazione e di acquisizione di tali dati. Risultati di apprendimento attesi 1) Conoscenze e capacità di comprensione Al termine dell’attività formativa lo studente acquisirà conoscenze sui principali processi dinamici che interessano il sistema terrestre, sui fattori di pericolosità e di rischio ad essi associati e sarà in grado di comprendere la terminologia e la simbologia utilizzata nelle carte geologiche, nonché di avere le conoscenze di base necessarie per poter acquisire i dati geologici dai principali geoportali nazionali e regionali. 2) Conoscenza e capacità di comprensione applicate Al termine dell’attività formativa lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di effettuare una ricerca dei dati geotematici (ed in particolar modo di quelli relativi alla cartografia geologica) messi a disposizione dai principali geoportali nazionali e regionali, al fine di utilizzarli per effettuare una sintetica descrizione delle caratteristiche fisiche del territorio con particolare riferimento ai suoi fattori di pericolosità geologica e di relativo rischio. 3) Autonomia di giudizio Lo studente attraverso gli esempi proposti nel corso delle lezioni e durante le esercitazioni dovrà essere in grado di valutare la qualità delle informazioni geologiche acquisite ovvero i limiti legati al loro utilizzo negli studi territoriali. Dovrà inoltre essere in grado di citare correttamente la fonte delle informazioni acquisite al fine di distinguere chiaramente i dati bibliografici dalle proprie interpretazioni personali 4) Abilità comunicative Lo studente dovrà acquisire un linguaggio tecnico di base relativo agli argomenti trattati durante le lezioni e le esercitazioni, in modo da poter dialogare con professionisti ed esperti impegnati nell’analisi, gestione e progettazione in campo ambientale e territoriale. Le abilità comunicative saranno verificate durante le prove in itinere e/o in sede di esame finale. 5) Capacità di apprendere Lo studente dovrà dimostrare non solo di essere in possesso delle nozioni indispensabili per poter effettuare una analisi generale dei dati geologici disponibili su una limitata area territoriale, ma anche di essere in grado di acquisire ulteriori conoscenze necessarie per un’analisi più approfondita di specifici aspetti, variabili in funzione delle caratteristiche locali e quindi anche diversi da quelli trattati negli esempi considerati durante il corso e le esercitazioni.
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6
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GEO/02
|
48
|
-
|
-
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-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
119252 -
Ecologia e Conservazione degli ecosistemi montani
|
6
|
BIO/07
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
16978 -
Attività formative a scelta
|
12
|
|
96
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
|
ITA |
18150 -
Botanica ed elementi di ecologia vegetale
|
7
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BIO/03
|
48
|
-
|
8
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-
|
Attività formative di base
|
ITA |
Secondo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Terzo anno
Primo semestre
Secondo semestre
CONSERVAZIONE DELLE FORESTE E DELLE RISORSE IDRICHE
Percorso STANDARD
Primo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Insegnamento
|
CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
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18149 -
Geologia
(obiettivi)
l corso ha fondamentalmente tre principali obiettivi: 1) fornire alcuni elementi di base di Scienze della Terra rivolti alla comprensione della evoluzione del sistema terrestre e del suo carattere dinamico; 2) fornire nozioni e nomenclatura di base per l’interpretazione e l’utilizzo dei dati geologici disponibili a livello nazionale e regionale (per professionisti non geologi); 3) evidenziare i molteplici fattori di pericolosità e di rischio geologico che caratterizzano il territorio nazionale. Tenuto conto che la applicazione della direttiva europea INSPIRE (INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe) recepita in Italia con il D.Lgs. 32/2010, ha completamente cambiato la modalità di gestione e di distribuzione dei dati territoriali ed in particolare di quelli geologici, il corso fornisce inoltre indicazioni su come utilizzare i dati geotematici messi a disposizione dai servizi OGC (Open Geospatial Consortium) standard, dei principali geoportali nazionali e regionali divenuti la principale (e spesso unica) fonte di informazione e di acquisizione di tali dati. Risultati di apprendimento attesi 1) Conoscenze e capacità di comprensione Al termine dell’attività formativa lo studente acquisirà conoscenze sui principali processi dinamici che interessano il sistema terrestre, sui fattori di pericolosità e di rischio ad essi associati e sarà in grado di comprendere la terminologia e la simbologia utilizzata nelle carte geologiche, nonché di avere le conoscenze di base necessarie per poter acquisire i dati geologici dai principali geoportali nazionali e regionali. 2) Conoscenza e capacità di comprensione applicate Al termine dell’attività formativa lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di effettuare una ricerca dei dati geotematici (ed in particolar modo di quelli relativi alla cartografia geologica) messi a disposizione dai principali geoportali nazionali e regionali, al fine di utilizzarli per effettuare una sintetica descrizione delle caratteristiche fisiche del territorio con particolare riferimento ai suoi fattori di pericolosità geologica e di relativo rischio. 3) Autonomia di giudizio Lo studente attraverso gli esempi proposti nel corso delle lezioni e durante le esercitazioni dovrà essere in grado di valutare la qualità delle informazioni geologiche acquisite ovvero i limiti legati al loro utilizzo negli studi territoriali. Dovrà inoltre essere in grado di citare correttamente la fonte delle informazioni acquisite al fine di distinguere chiaramente i dati bibliografici dalle proprie interpretazioni personali 4) Abilità comunicative Lo studente dovrà acquisire un linguaggio tecnico di base relativo agli argomenti trattati durante le lezioni e le esercitazioni, in modo da poter dialogare con professionisti ed esperti impegnati nell’analisi, gestione e progettazione in campo ambientale e territoriale. Le abilità comunicative saranno verificate durante le prove in itinere e/o in sede di esame finale. 5) Capacità di apprendere Lo studente dovrà dimostrare non solo di essere in possesso delle nozioni indispensabili per poter effettuare una analisi generale dei dati geologici disponibili su una limitata area territoriale, ma anche di essere in grado di acquisire ulteriori conoscenze necessarie per un’analisi più approfondita di specifici aspetti, variabili in funzione delle caratteristiche locali e quindi anche diversi da quelli trattati negli esempi considerati durante il corso e le esercitazioni.
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6
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GEO/02
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32
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16
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
118634 -
Faunistica
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AGR/18
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
119252 -
Ecologia e Conservazione degli ecosistemi montani
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BIO/07
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
16978 -
Attività formative a scelta
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12
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Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
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ITA |
18150 -
Botanica ed elementi di ecologia vegetale
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7
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BIO/03
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48
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Attività formative di base
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Secondo anno
Primo semestre
Secondo semestre
Terzo anno
Primo semestre
Secondo semestre