Gruppo opzionale:
Insegnamenti di profilo - (visualizza)
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15159 -
Economia e politica dello sviluppo rurale
(obiettivi)
Saper collocare lo sviluppo agricolo e le scelte delle imprese agricole nel contesto del territorio rurale in cui sono collocate. Apprendere le politiche di sostegno allo sviluppo rurale con particolare riferimento a quelle che promuovono la multifunzionalità e la diversificazione in agricoltura.
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SENNI Saverio
( programma)
Prima parte: INTRODUZIONE ALLO SVILUPPO RURALE - aspetti definitori - sui concetti di “sviluppo” e di “rurale” - evoluzione del concetto di rurale nel tempo e nello spazio - criteri e metodi di identificazione del continuum- urbano-rurale - lo sviluppo rurale come sviluppo locale Seconda parte: L'ECONOMIA DELLE AREE RURALI - declino dell'agricoltura ed impatto sulle aree rurali - l'articolazione territoriale dello sviluppo economico in Italia - sviluppo agricolo e diversificazione economica nelle aree rurali italiane - le fonti informative per l'analisi dei territori rurali - la diagnosi territoriale e la costruzione della matrice SWOT Terza parte: LE POLITICHE DI SVILUPPO RURALE - evoluzione storica delle politiche di sviluppo rurale - le parole chiave per la politica di sviluppo rurale 2014-2020 - il Regolamento (UE) n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale - i Programmi di Sviluppo rurale: impianto generale e modalità di governance - principi generali per la valutazione degli interventi di sviluppo rurale - Il LEADER - Verso la politica di sviluppo rurale 2021-2027 Quarta parte: LA MULTIFUNZIONALITA’ IN AGRICOLTURA - Multifunzionalità e diversificazione - Le politiche per la multifunzionalità - L’agricoltura sociale, nuova frontiera della multifunzionalità agricola
( testi)
Materiali e documenti sui vari argomenti affrontati consegnati durante le lezioni.
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AGR/01
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
15156 -
Foraggicoltura
(obiettivi)
Obiettivi del corso Il corso si pone l'obiettivo di fornire le conoscenze di base sulla foraggicoltura e sui sistemi foraggeri italiani. Acquisire le principali conoscenze sulla implicazione delle colture foraggere negli agroecosistemi, Acquisire le capacità agronomiche per la gestione, produzione e valutazione delle colture ad indirizzo foraggero in ambiente a clima mediterraneo. Il corso integra è approfondisce le coltivazioni foraggere trattate nell’ambito delle coltivazioni erbacee approfondendo gli aspetti legati alla conservazione, utilizzazione delle risorse foraggere e dei sistemi foraggeri, la valutazione degli impatti dei sistemi foraggeri nelle aziende zootecniche.
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MANCINELLI Roberto
( programma)
Contenuti del corso Didattica frontale: 40 ore Brevi cenni sull'agroecosistema: flussi di energia, struttura, funzionamento, produzione agraria utile e implicazioni nei cicli del C, N, P, K e Acqua. L'ambiente pedoclimatico a clima mediterraneo: localizzazioni e caratteristiche generali; effetti generali del clima mediterraneo. Aspetti generali delle colture foraggere: obiettivi, elementi e vincoli del sistema foraggero-zootecnico; specificazioni e definizioni di foraggio e colture foraggere; vegetali di interesse foraggero. Classificazione delle colture foraggere: modalità di utilizzazione e impianto, durata nel tempo, inserimento in avvicendamento, numero delle specie, giacitura e altimetria, irrigazione. Tipologia e localizzazione delle colture foraggere. Effetti delle colture foraggere nell’agroecosistema: caratteristiche agronomiche delle principali specie foraggere in ambiente mediterraneo; uso e vantaggi delle colture leguminose foraggere in ambiente mediterraneo. Principali utilizzazioni dei foraggi in funzione dei tipi di allevamento e orientamento della foraggicoltura in Italia. Criteri e caratteri di valutazione delle specie foraggere: precocità, attitudine al ricaccio, rapporto foglie/steli, vivacità, competitività, caratteri di resistenza e adattamento. Valutazione e qualità dei foraggi: composizione chimica, funzione dietetica o valore nutritivo, appetibilità. Valore di trasformazione del foraggio e metodi di misura. Utilizzazione delle colture foraggere: verde, conservati, diretta al pascolo. Importanza dei foraggi verdi: fattori, aspetti e implicazioni ambientali. Necessità di conservazione dei foraggi e metodologie. Metodo di conservazione della fienagione: fasi, taglio, condizionamento, raccolta e imballatura, perdite. Metodo di conservazione dell'insilamento: fasi, taglio e raccolta, compattamento e chiusura del silo; caratteristiche del foraggio per l'insilamento; gestione dei processi in silo; perdite nella conservazione in silo. Pascoli: vantaggi, composizione, influenza del clima, valutazione, tipologie; effetti del pascolamento; tipologie di pascoli; miglioramento dei pascoli. Erbai e prati: foraggere avvicendate; utilizzazione dei prati; itinerari tecnici e tecniche gestionali; inserimento nella rotazione, avvicendamento e consociazione; caratteristiche delle principali specie foraggere da erbai e prati in agroecosistemi a clima mediterraneo.
Esercitazioni in campo: 8 ore Sono osservate situazioni concrete in campo di alcuni dei seguenti aspetti teorici trattati in aula. Alcuni aspetti generali delle colture foraggere. Alcuni aspetti della classificazione delle colture foraggere. Alcune tipologie di colture foraggere. Alcuni effetti delle colture foraggere nell’agroecosistema. Alcune specie da erbai e prati.
( testi)
- Appunti e lucidi delle lezioni. - Baldoni R., Giardini L., Coltivazioni erbacee - Foraggere e Tappeti Erbosi, Ed. Patron, 2002. Bologna
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AGR/02
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
15162 -
Miglioramento genetico delle specie vegetali coltivate
(obiettivi)
Il corso si propone di fornire allo studente i principi alla base del miglioramento delle piante coltivate, della costituzione varietale e della produzione sementiera. A tale scopo vengono approfonditi aspetti teorici e pratici relativi alla biologia della riproduzione delle piante ed alle modificazioni del sistema riproduttivo di interesse applicativo, alla raccolta, conservazione e valutazione della variabilità genetica, agli schemi di miglioramento genetico, alla caratterizzazione, riproduzione e mantenimento in purezza delle varietà migliorate, all’uso di metodologie avanzate per il controllo della biologia riproduttiva ed alla coesistenza tra colture convenzionali e geneticamente modificate.
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Erogato presso
18374 Miglioramento genetico e biotecnologie del seme in BIOTECNOLOGIE PER LA SICUREZZA E LA QUALITA' AGRO-ALIMENTARE (LM-7) LM-7 0 MAZZUCATO Andrea
( programma)
- Introduzione, storia e ruolo del miglioramento genetico, obiettivi del miglioramento genetico, concetto di ideotipo. - Biologia della riproduzione: morfologia fiorale, macro e microsporogenesi, macro e microgametogenesi, impollinazione, fase progamica, fecondazione, embriogenesi, sviluppo del seme e del frutto. Biologia molecolare dell’induzione e dello sviluppo fiorale, geni che controllano l’identità dell’infiorescenza, del fiore e degli organi fiorali, modello ABC(DE). Modo di riproduzione (riproduzione sessuata, vegetativa e apomittica), determinazione del sesso (ermafroditismo, monoicismo e dioicismo), sistema di unione (autogamia e allogamia), determinazione sperimentale del sistema riproduttivo e della quota di allogamia. Maschio sterilità (genetica, citoplasmatica e genetico-citoplasmatica, maschio sterilità funzionale e condizionale). Auto incompatibilità (sporofitica e gametofitica). Apomissia, basi citoembriologiche, controllo genetico, miglioramento genetico delle specie apomittiche obbligate e facoltative e prospettive di trasferimento dell’apomissia a specie sessuali. Allegagione e sviluppo del frutto, partenocarpia, approcci biotecnologici al controllo dell’allegagione. Maturazione del frutto, mutanti della maturazione e dei pigmenti. - Fonti di variabilità: diversità genetica e concetto di gene pool, raccolta e conservazione del germoplasma, banche del seme, valutazione del germoplasma, variabilità indotta per mutagenesi e somaclonale. - L’incrocio: incrocio intra ed interspecifico, barriere sessuali tra specie, biotecnologie di ausilio all’incrocio interspecifico, fecondazione in vitro ed embryo rescue. - Teoria della selezione: principi di teoria della selezione per caratteri monogenici e poligenici, penetranza ed espressività. - Struttura genetica delle popolazioni di specie autogame, allogame e a propagazione vegetativa e apomittiche. - Schemi di miglioramento genetico per specie prevalentemente autogame: selezione in popolazioni esistenti: selezione massale e selezione per linea pura. Selezione in popolazioni segreganti: metodo pedigree, popolazione riunita e single seed descent, aploidi raddoppiati. Metodo del reincrocio per un allele dominante e recessivo, linkage drag, cenni sulla selezione assistita, varietà multilinee, ibridi F1 in specie autogame. - Schemi di miglioramento genetico per specie prevalentemente allogame: selezione massale concetto di selezione ricorrente, varietà sintetiche, ibridi F1 in specie allogame, impiego della maschio sterilità negli schemi di produzione degli ibridi. - Elementi di genetica della produzione sementiera: valutazione delle nuove costituzioni ed iscrizioni al Registro Varietale, selezione conservatrice e produzione del seme, isolamento, generazioni di moltiplicazione. Legislazione sementiera. Biotecnologie per la protezione delle varietà (uso di marcatori molecolari per la distinguibilità), stima del flusso genico e suo contenimento in varietà convenzionali e geneticamente modificate.
Seminari: gli studenti del corso saranno invitati a partecipare ad uno o due seminari di approfondimento tecnico o scientifico su argomenti del corso. Esercitazioni: l’attività pratica sarà dedicata alla conoscenza della variabilità genetica in una specie di interesse agrario, all’esame di mutazioni coinvolte nello sviluppo fiorale, all’esecuzione di incroci controllati e ad una visita didattica ad un’azienda operante nel miglioramento e/o nella produzione sementiera di specie di interesse agrario.
( testi)
- Barcaccia G. e Falcinelli M., Genetica e genomica, vol. II, 2005, Miglioramento genetico, Liguori. - Lorenzetti F. et al., Miglioramento genetico delle piante agrarie, 2018, Edagricole. - Materiale fornito dal docente tramite il Portale Docente.
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AGR/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
15157 -
Scienza e tecnica della alimentazione nei sistemi zootecnici
(obiettivi)
a) Obiettivi formativi In linea con gli obiettivi formativi del CdLM in 'Scienze Agrarie e Ambientali' l'insegnamento impartito agli studenti che scelgono il profilo zootecnico, ha come obiettivo generale di far acquisire conoscenze sulla tecnica mangimistica e sul razionamento degli animali in produzione zootecnica.
b) Risultati di apprendimento attesi Al termine dell'insegnamento gli studenti saranno in grado di: - conoscere l'industria mangimistica; - essere capaci di calcolare una razione per ruminati e monogastrici.
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BERNABUCCI Umberto
( programma)
Programma Lezioni frontali Tecnica di produzione e commercializzazione dei mangimi - Legislazione riguardante la produzione, commercializzazione ed etichettatura dei mangimi - Legislazione in materia di OGM in mangimistica - L'industria mangimistica - La produzione di mangimi Tecnica di produzione e commercializzazione degli additivi - Legislazione vigente per la regolamentazione del commercio, della distribuzione e dell'impiego degli additivi - Classificazione degli additivi - Impiego in alimentazione animale Alimentazione dei ruminanti - Alimentazione e razionamento dei bovini da latte - Alimentazione e razionamento dei bovini da carne - Alimentazione e razionamento dei bufalini - Alimentazione e razionamento degli ovini - Alimentazione e razionamento dei caprini Alimentazione dei monogastrici - Alimentazione e razionamento dei suini - Alimentazione e razionamento dei volatili - Cenni di alimentazione e razionamento degli equini Impiego del software per il razionamento.
( testi)
1. Dell'Orto, Savoini - Alimentazione della vacca da latte - Edagricole, 2005.
2. Materiale di approfondimento fornito dal docente.
Sarà inserito il link per accedere al materiale didattico all'inizio del corso.
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AGR/18
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
15160 -
Sicurezza del lavoro in agricoltura
(obiettivi)
A) OBIETTIVI FORMATIVI L'insegnamento sarà orientato alla risoluzione di problemi, all'analisi ed alla valutazione dei rischi, alla pianificazione di idonei interventi di prevenzione e protezione, ponendo attenzione all'approfondimento in ragione dei differenti livelli di rischio. Consentirà l'acquisizione di conoscenze/abilità per: - individuare i pericoli e valutare i rischi presenti negli ambienti di lavoro del comparto, compresi i rischi ergonomici e stress-lavoro correlato; - individuare le misure di prevenzione e protezione specifiche per il comparto, compresi i DPI, in riferimento alla specifica natura del rischio e dell'attività lavorativa; - contribuire ad individuare adeguate soluzioni tecniche, organizzative e procedurali di sicurezza per ogni tipologia di rischio.
B) RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI • Conoscenza e capacità di comprensione Lo studente dovrà acquisire conoscenze e capacità di comprensione relative ai fattori di rischio presenti nelle aziende agricole, forestali e della pesca e alla normativa di riferimento.
• Capacità di applicare conoscenza e comprensione Lo studente dovrà acquisire le capacità di applicare le conoscenze teoriche degli argomenti trattati nel corso con senso critico per la valutazione dei rischi e l'individuazione delle opportune misure di prevenzione e protezione in conformità alle norme vigenti.
• Autonomia di giudizio Lo studente dovrà essere in grado di individuare i pericoli, valutare i rischi e proporre le opportune misure di prevenzione e protezione, in modo il più possibile obiettivo e senza lasciarsi influenzare da portatori di interesse.
• Abilità comunicative Lo studente dovrà essere in grado di comunicare a terzi (datori di lavoro, clienti quali aziende agricole, imprese forestali, ecc.), in modo efficace, le informazioni relative ai rischie ed alle relative misure di prevenzione e protezione da adottare, motivandone le scelte.
• Capacità di apprendimento Gli argomenti saranno trattati in modo da stimolare la volontà di apprendimento, nella logica di sviluppare la conoscenza in modo graduale, dai rischi per la sicurezza a quelli per la salute a quelli trasversali. La stessa logica viene richiesta nella realizzazione di una tesina o presentazione che sarà presa in considerazione nella valutazione dell’apprendimento.
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CECCHINI Massimo
( programma)
Tecniche specifiche di valutazione dei rischi e analisi degli incidenti. Ambiente e luoghi di lavoro. - Ambienti di lavoro nei settori agricolo, zootecnico, della silvicoltura e ittico Rischio incendio e gestione delle emergenze: - ATEX Rischi infortunistici: - Macchine impianti e attrezzature agricole e forestali e attrezzature di lavoro e a bordo - Rischio elettrico - Rischio meccanico - Movimentazione merci: apparecchi di sollevamento e attrezzature per trasporto merci - Cadute dall'alto (a bordo e fuori bordo) Rischi di natura ergonomica e legati alla organizzazione del lavoro: - Movimentazione manuale dei carichi - Attrezzature munite di videoterminali Rischi di natura psico-sociale: - Stress lavoro-correlato - Fenomeni di mobbing e sindrome da burn-out Agenti fisici: - Rumore e vibrazioni nei settori agricolo, forestale e ittico. - Atmosfere iperbariche. Agenti chimici, cancerogeni e mutageni, amianto: - Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e biologici utilizzati in agricoltura Agenti biologici. Rischi connessi ad attività particolari: - Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento - Attività su strada - Gestione rifiuti Rischi connessi all'assunzione di sostanze stupefacenti, psicotrope ed alcol. Organizzazione dei processi produttivi. Dispositivi di protezione individuali Normativa CEI per strutture e impianti del settore agricolo, zootecnico e della pesca.
( testi)
Cecchini M., Monarca D., CD Rom "Sicurezza del lavoro in agricoltura" (disponibile on-line al link: https://moodle.unitus.it/moodle/course/view.php?id=93)
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AGR/09
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
15124 -
Viticoltura
(obiettivi)
Gli studenti al termine del corso avranno acquisito conoscenze sui principali aspetti fisiologici del ciclo vegetativo e riproduttivo della vite. Disporranno inoltre delle competenze fondamentali per la valutazione degli ambienti di coltura della vite, per la scelta varietale e per la gestione del vigneto (potatura di allevamento e di produzione, interventi al verde, gestione del suolo, gestione degli stress abiotici etc…) sia con metodo biologico che convenzionale.
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MUGANU Massimo
( programma)
Diffusione della coltivazione della vite da vino nei paesi europei ed extraeuropei. Situazione regionale in Italia. Inquadramento sistematico: principali specie del genere Vitis e loro impiego. Centri di origine e distribuzione dei principali vitigni. Organografia: il legno permanente, tipologie di gemme, il germoglio, l'infiorescenza, il grappolo, l’acino, tipologie di crescita dell’apparato radicale. Principali costituenti della bacca: zuccheri, acidi organici, polifenoli, sostanze aromatiche, stilbeni. Metodi di caratterizzazione di specie e varietà di vite, ampelografia e ampelometria, schede OIV e principali descrittori. Archiviazione e gestione dei dati. Il database viticolo italiano e l’european vitis database. Obiettivi e tecniche di conservazione del germoplasma viticolo. Le procedure di selezione clonale. Ciclo annuale della vite e fasi fenologiche: induzione e differenziazione fiorale, la dormienza delle gemme, la fertilità, lo sviluppo dei germogli e degli acini, acinellatura, apirenia. La propagazione della vite: tecniche in vivo ed in vitro, problematiche ed obiettivi. Il vivaismo viticolo: aspetti organizzativi e normativi. I portinnesti della vite: criteri di scelta in relazione ad ambiente e vitigno. Ecologia viticola: fattori del macroclima, mesoclima e microclima, vocazionalità ambientale, terroir viticoli. Influenza del clima e del terreno sulla crescita della pianta e sui principali parametri compositivi delle uve. Principali indici bioclimatici. Il processo fotosintetico in relazione a fattori ambientali ed endogeni. Criteri di scelta di varietà e cloni in viticoltura convenzionale e biologica. Meccanismi di risposta della pianta a stress biotici ed abiotici, varietà isoidriche e anisoidriche. Impianto e gestione del vigneto: la potatura di allevamento e di produzione, l’acrotonia, la fertilità e la sua distribuzione sul tralcio. Le forme di allevamento. I principali indici vegeto-produttivi. Metodi diretti e indiretti di valutazione della vigoria, le potenzialità della viticoltura di precisione. Tecniche di gestione del suolo e della sostanza organica. Interventi sulla vegetazione finalizzati al condizionamento della qualità delle uve: principali interventi di potatura verde. Previsione della raccolta: tecniche di campionamento delle uve e di determinazione dei principali parametri compositivi.
( testi)
Materiale didattico fornito dal docente Testi di riferimento: - Fregoni M., 2005. Viticoltura di qualità. Editore Phytoline - Palliotti A. Poni S., Silvestroni O. 2018. manuale di Viticoltura. Edagricole - Calò A., Scienza A., Costacurta A. 2006 - Vitigni d'Italia. Calderini, Edagricole
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AGR/03
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Attività formative affini ed integrative
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