Gruppo opzionale:
gruppo OPZIONALE formazione storica e storico-artistica - (visualizza)
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17971 -
Archeologia medievale
(obiettivi)
Obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti un livello di apprendimento che soddisfi una conoscenza di base della materia con la possibilità di conoscere e comprendere la metodologia archeologica con cui vengono affrontati i grandi temi del Medioevo. Si presentano così nel corso quegli aspetti che rispecchiano esigenze di apprendimento largamente previste nella formazione di coloro che affrontano le problematiche legate alla conservazione, valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali. Risultati attesi sono, oltre alla conoscenza dei temi trattati, la capacità di comunicare i dati acquisiti. Il corso è articolato in due parti: una prima parte di carattere generale dove verranno introdotti i principali temi che riguardano l'archeologia medievale,. Seguendo il processo di trasformazione avvenuto, in città e campagna, tra IV e XIII secolo, verranno illustrate, per grandi linee le principali metodologie di studio affrontate dall'archeologia medievale: archeologia funeraria, archeologia urbana, archeologia dell'architettura e archeologia della produzione. Saranno dedicate a questa prima parte del corso 12 lezioni frontali di due ore ciascuna. Nella seconda parte del corso sarà preso ad esempio uno dei temi, alla luce delle più recenti acquisizioni, affrontati dagli studiosi della materia. Quest'anno si parlerà di sistemi fortificati in città e campagna tra XI e XIV secolo, con particolare attenzione all'organizzazione della città comunale A questo argomento saranno dedicate 12 lezioni frontali di due ore ciascuna.
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DE MINICIS Maria Elisabetta
( programma)
Il programma prevede una organizzazione della didattica in due parti : nella prima parte si affrontano i temi generali su cui si articola la materia con lezioni frontali di due ore ciascuna e proiezione di immagini in pp. Una particolare attenzione viene data sulle metodologie adottate nello studio di diverse specificità su cui si basa l'archeologia medievale con esempi di ambito italiano e straniero. nella seconda parte, invece, si affronta un argomento specifico, sottolineando le principali problematiche che riguardano il tema prescelto. Quest'anno è il "reimpiego", argomento trasversale a diverse discipline che, oltre all'archeologia, si sono confrontate sullo studio delle modalità di recupero degli elemento antichi nel medioevo ( architettura, storia dell'arte, ecc.). Si spazierà, quindi, nel campo delle trasformazioni a livello monumentale di singoli edifici, nel campo dell'uso semplicemente funzionale dei materiali di soglio e di quello, invece, prevalentemente simbolico che costituisce argomento di confronto e di diverse modalità interpretative in quanto in uso fin dai primi secoli del medioevo.
( testi)
Elementi di archeologia medievale
P. Delogu, R. Hodges, R. Francovich, Archeologia medievale, in “Archeo”, 77, 1991, pp.54-71; pp. 90-95 S. Gelichi, Introduzione all’archeologia medievale. Storia e ricerca in Italia (ried. 2018), pp. 89-162; pp. 193-205. E. Destefanis, Archeologia dei monasteri altomedievali tra acquisizioni raggiunte e nuove prospetti-ve di ricerca, in “Postclassicalarchaeologies”, 1, 2011, pp.349-382 E. De Minicis (a cura di), Insediamenti rupestri medievali della Tuscia, I. Le abitazioni (Museo della città e del territorio, 17), Roma 2002, Introduzione, pp. 9-34 N. Cuomo Di Caprio, La ceramica in archeologia, Roma 1985, pp. 17-150
Reimpiego ed imitazione dell’antico nel medioevo tra funzionalità e simbolismo
A.Esch, Reimpiego dell’antico nel medioevo: la prospettiva dell’archeologi, la prospettiva dello sto-rico, in “Ideologie e pratiche sul reimpiego nell’Alto Medioevo”, Atti della XLVI Settimana di stu-dio del Centro Italiano di Studi sull’Alto medioevo (Spoleto 1998), Spoleto 1999, pp.73-108
*R.Santangeli Valenzani, Edilizia residenziale (pp.31-52), Tecniche edilizie (pp.133-142) in “ Roma nell’altomedioevo. Topografia e urbanistica della città dal V al X secolo”, a cura di R.Meneghini, R.Santangeli Valenzani, Roma 2004
*F.R.Stasolla, Pro labandis curis. Il balneum tra tarda antichità e medioevo, in particolare L’eredità del mondo classico, Roma 2006, pp.13-19
E. De Minicis, Gli spolia. Esempi di riutilizzo nelle tecniche costruttive (Roma e alto Lazio), in Atti del Convegno Internazionale di studi sull’archeologia medievale in memoria di Gabriella Maetzke “Metodologia, insediamenti urbani e produzioni. Il contributo di Gabriella Maetzke e le attuali pro-spettive delle ricerche” (Viterbo 25-27 novembre 2004), Daidalos, 9, Viterbo 2008, pp. 57-74
E. De Minicis, Il rinnovamento architettonico dell’edilizia ecclesiastica tra XI e XIII secolo, in F.Ceci, V.Fiocchi Nicolai, G.Pastura (a cura di), Le catacombe della Tuscia viterbese. Contributo al-la storia del territorio nella tarda antichità e nell’altomedioevo, Atti del Convegno di Studi (Soriano nel Cimino, 23 settembre 2017), Spolia, Journal of Medieval Studies, Numero Speciale 2019- Ar-cheologia, pp. 53-72
D.Esposito, Selezione e posizione degli elementi di reimpiego nelle tessiture murarie. Osservazioni su alcuni esempi in area romana fra XII e XIV secolo, in “Il reimpiego in architettura: recupero, infor-mazione, uso”, a cura di J.F.Bernard, Ph. Bernardi, D.Esposito (Collection de l’Ecole française de Rome, 418), Roma 2008, pp.625-637
*E.De Minicis, Ceramica e città: dalla produzione al butto. Riflessioni sull’incidenza delle produzioni ceramiche sull’organizzazione urbana tra medioevo ed età moderna, in “ Ceramiche di età medie-vale e moderna a Roma e nel Lazio”, Atti del III Convegno, Roma, 19 – 20 aprile 1996 ( a cura di E. De Minicis ), Roma 1998 ( Museo della città e del territorio, 10 ), pp. 92 – 99.
Coloro che hanno seguito il seminario di Archeologia Cristiana con il Dott. Giancarlo Pastura, porteranno all’esame la bibliografia relativa al seminario al posto degli articoli contrassegnati con *
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L-ANT/08
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Attività formative di base
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ITA |
17962 -
Metodologia per la ricerca storico artistica e per il restauro
(obiettivi)
Acquisire la capacità di leggere e interpretare in modo critico le opere e le scelte operate durante i restauri alla luce del dibatitto degli studi.
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Erogato presso
18046 Storia dell'arte bizantina in ARCHEOLOGIA E STORIA DELL'ARTE. TUTELA E VALORIZZAZIONE (LM-89) LM-2 MENNA Maria raffaella
( programma)
Il corso è diviso in due parti. La prima delinea il quadro dell’arte bizantina dal VI al XIV secolo attraverso l’analisi di alcuni monumenti particolarmente significativi; la seconda è dedicata all’approfondimento della produzione artistica (architettura, miniatura, pittura murale) in Siria e al suo rapporto con Bisanzio.
Sono previste due lezioni fuori sede, Roma presso la chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro romano e ai Musei Vaticani
( testi)
E.Concina, Le arti di Bisanzio, MIlano 2002 ( parti scelte) C. Mango, Architettura bizantina, Milano ( parti scelte) V. Lazarev, La pittura bizantina , Torino 1967 (parti scelte)
G. De Francovich, Persia, Siria , Bisanzio e il Medioevo artistico europeo a cura di V. Pace, Napoli 1984 Zibawi, Orienti cristiani, Milano 1995. P. Dall'Oglio et alii, Il restauro del Monastero di San Mosé l’Abissino, Nebek, Siria, Damasco 1998 M. Immerzeel, Identity puzzles. Medieval Christian Art in Syria and Lebanon, Leuven 2009 M.R.Menna, L’immaginario dell’Aldilà nel Giudizio finale di Mar Musa al –Habashi ( Nebek, Siria), in “Arte Medievale”, IV serie, IX, 2019, pp. 82-112.
Altre letture saranno indicate nel corso delle lezioni.
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L-ART/01
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Attività formative di base
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ITA |
17972 -
Storia dell'arte moderna
(obiettivi)
Conoscenza per grandi linee dello svolgimento e dei protagonisti dall'arte italiana dal primo Quattrocento alla fine del Settecento. Capacità di individuazione formale, tecnica e iconografica e tipologica di opere d'arte e di architettura. Individuazione delle peculiarità formali delle diverse tecniche artistiche. Acquisizione dei primi rudimenti del lessico specialistico della disciplina, sviluppo di capacità argomentative nell'argomentato riscontro tra immagine e parola. Tale percorso potrà costituire un primo livello per acquisire capacità autonoma di giudizio e di argomentazione.
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Erogato presso
18072 Storia dell'arte moderna in SCIENZE DEI BENI CULTURALI (L-1) L-1 PARLATO Enrico
( programma)
Il corso e il relativo esame di profitto si concentrano sulla parte istituzionale, ovvero sulla conoscenza delle vicende artistiche in Italia nel periodo 1400-1799. Prendendo avvio da temi dai vasti orizzonti, quali appunto la storia della storia dell'arte e per arrivare a toccare gli attuali orientamenti della disciplina, verrà proposta in prima battuta la periodizzazione della materia e i diversi modi per indagare le immagini, con aperture anche alla letteratura artistica e in particolare al ruolo di Giorgio Vasari, 'padre della disciplina'. A tale sezione introduttiva seguirà una serie di letture d'opera che per la loro cronologia seguiranno lo sviluppo della disciplina dai primi del Quattrocento agli ultimi decenni del Settecento. La conoscenza diretta delle opere d'arte e dei monumenti sarà incoraggiata attraverso visite e sopralluoghi. Va tuttavia ricordato che la preparazione della parte istituzionale si basa, inevitabilmente sullo studio dei manuali da parte dei discenti. La frequenza non è obbligatoria e il programma d'esame è il medesimo a prescindere dalla frequenza. Quest'ultima è tuttavia fortemente consigliata, suggerendo in particolare di partecipare ai sopralluoghi e alle visite guidate.
( testi)
La parte istituzionale andrà preparata sui seguenti testi:
Carlo Bertelli, Giuliano Briganti, Antonio Giuliano, Storia dell'arte italiana, Milano, Bruno Mondadori, 1986, vol. II* (dalla p.125 [Gotico internazionale]) e vol. III*. Giorgio Vasari, Le Vite... (ed. 1550), ed. a cura di Luciano Bellosi e Aldo Rossi, Torino, Einaudi, 1986 (ed. edizioni successive), pp. 539-544 (proemio alla terza parte delle Vite).*
NB. I testi contrassegnati da asterisco sono disponibili in biblioteca e in formato pdf nella casella dropbox dedicata al corso.
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L-ART/02
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Attività formative di base
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ITA |
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Gruppo opzionale:
gruppo OPZIONALE attività di laboratorio - (visualizza)
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17986 -
Ulteriori attività formative: dipinti murali
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Gittins Mark
( programma)
Il corso è stato organizzato con l’intento di formare gli studenti a svolgere e organizzare correttamente le diverse fasi del lavoro di conservazione e restauro di dipinti murali. Durante l’attività si intende avvicinarli alla normale prassi lavorativa consistente nell’espletamento delle attività tipiche di un lavoro di restauro; in una fase iniziale si intende introdurre lo studente alla comprensione delle caratteristiche dei materiali costitutivi attraverso la realizzazione di un piccolo dipinto murale. Durante gli insegnamenti si è tenuto a indurre gli studenti ad un buon spirito di gruppo e di collaborazione reciproca.
Il periodo di insegnamento, pur mantenendo costante la contemporaneità tra lezioni teoriche ed esperienza pratica, vorrebbe concentrare le lezioni frontali sulla tecnica esecutiva, le forme di degrado, le tecniche di intervento e le relative modalità di documentazione nella prima parte del corso (novembre-gennaio), per poi iniziare il lavoro sui frammenti di dipinti murali in laboratorio. Nella seconda parte del corso (febbraio-maggio) si continuerà a lavorare sui frammenti di dipinti murali in laboratorio, concentrandosi sull’esecuzione degli interventi, compresa un’introduzione alle tecniche del ritocco e delle reintegrazioni pittoriche. A conclusione del corso gli allievi verranno impegnati in un vero e proprio cantiere di restauro su dipinti murali in situ, della durata di un mese. Durante il corso gli studenti verranno portati in visita a monumenti e a cantieri di restauro.
Descrizione articolata delle attività
Prima fase - 150 ore (M.Gittins)
Lezioni teoriche: • Tecnica esecutiva di un dipinto murale: materiali costitutivi, sistemi di disegno e strati diversi della pittura • Pittura a fresco e a secco • Diversi strumenti di documentazione dei manufatti, dello stato di conservazione, degli interventi; lessico e tracce grafiche per mappatura • Forme base di alterazione • Esempi di lavori di restauro e cenni sull’evoluzione dei metodi operativi • Principali tecniche di intervento e prodotti impiegati
Esercitazioni metodologiche e pratiche All’interno di questo percorso teorico si inserirà l’esecuzione di un piccolo dipinto murale, per favorire la confidenza con i materiali costitutivi tradizionali. Si intende inoltre approfondire e specificare le nozioni sul disegno, la fotografia, la redazione di schede e relazioni, la lettura di schede tecniche e di sicurezza dei materiali e inserire esercitazioni specifiche che portino lo studente a saper raccontare il manufatto affidatogli e a descrivere in modo corretto il proprio intervento. Si inizierà il lavoro sui frammenti di dipinti murali portati in laboratorio, partendo dalla documentazione grafica e fotografica, per proseguire con le fasi iniziali di progettazione e attuazione dell’intervento.
Seconda fase - 150 ore (M.Gittins, V.Valentini)
Lezioni teoriche • Approfondimenti su meccanismi di degrado e sistemi di prevenzione • Approfondimenti su alcuni strategie e metodi di intervento
Esercitazioni metodologiche e pratiche: Le esercitazioni metodologiche e pratiche avranno luogo nel laboratorio appositamente attrezzato dell’Università. Nel corso delle esercitazioni gli studenti dovranno sperimentare e mettere in pratica le nozioni teoriche precedentemente acquisite mettendo a punto tutto il ciclo di intervento: dallo studio del manufatto (ricerca di notizie storiche; notazione dei dati emersi dall'osservazione delle superfici tramite la redazione della documentazione grafica; valutazione dei risultati di indagini diagnostiche mirate) ai saggi per l’individuazione delle metodologie più idonee per l’intervento, alla realizzazione dell’intervento stesso. Insieme alle esercitazioni sono previste delle lezioni di approfondimento su alcuni argomenti legati ai fattori di degrado dei dipinti murali, nonché su strategie e metodi di intervento. In particolare, una parte del modulo sarà dedicato alle metodologie e alle pratiche dei sistemi di reintegrazione pittorica (ad esempio, l’abbassamento di tono, il tratteggio ecc.). Oggetto di intervento sono frammenti di dipinti murali del ’400-’500 provenienti dall’antica città di Castro. Il modulo si conclude con la stesura di una relazione dettagliata degli interventi eseguiti sui frammenti, compreso il contesto storico-artistico delle opere, una valutazione dello stato di conservazione e una descrizione ragionata degli interventi eseguiti. Durante il modulo sarà data l’occasione di presentare il lavoro proprio ai colleghi, in contesti sia informali che formali, in modo da acquisire familiarità con il linguaggio tecnico corretto del campo.
( testi)
Testi di riferimento: Di base sono, ovviamente, le fonti storiche: Vitruvio, Plinio, Cenino Cennini, Vasari, ecc. in varie edizioni AA.VV. Dimos Parte I Modulo I. Tecniche di esecuzione Materiali Costitutivi. ICR, 1978 AA.VV. Dimos Parte I Modulo II. Fattori di deterioramento. ICR, 1978 P. Mora, L. Mora, P. Philippot La Conservazione dei dipinti murali. (Rev. Bresciani). 2 ed. Editrice Compositori 2001 S. Rinaldi, Storia tecnica dell’arte. Materiali e metodi della pittura e della scultura (secc. V-XIX) Carocci editore, 2011 Materiali e tecniche della pittura murale del Quattrocento, Atti del convegno, ENEA, febbraio 2002 Bollettini ICR e OPD per gli argomenti di pertinenza. Lo stato dell’arte atti dei Convegni IGIIC italiano Kermes: La rivista di restauro
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VALENTINI Valeria
( programma)
Il corso è stato organizzato con l’intento di formare gli studenti a svolgere e organizzare correttamente le diverse fasi del lavoro di conservazione e restauro di dipinti murali. Durante l’attività si intende avvicinarli alla normale prassi lavorativa consistente nell’espletamento delle attività tipiche di un lavoro di restauro; in una fase iniziale si intende introdurre lo studente alla comprensione delle caratteristiche dei materiali costitutivi attraverso la realizzazione di un piccolo dipinto murale. Durante gli insegnamenti si è tenuto a indurre gli studenti ad un buon spirito di gruppo e di collaborazione reciproca.
Il periodo di insegnamento, pur mantenendo costante la contemporaneità tra lezioni teoriche ed esperienza pratica, vorrebbe concentrare le lezioni frontali sulla tecnica esecutiva, le forme di degrado, le tecniche di intervento e le relative modalità di documentazione nella prima parte del corso (novembre-gennaio), per poi iniziare il lavoro sui frammenti di dipinti murali in laboratorio. Nella seconda parte del corso (febbraio-maggio) si continuerà a lavorare sui frammenti di dipinti murali in laboratorio, concentrandosi sull’esecuzione degli interventi, compresa un’introduzione alle tecniche del ritocco e delle reintegrazioni pittoriche. A conclusione del corso gli allievi verranno impegnati in un vero e proprio cantiere di restauro su dipinti murali in situ, della durata di un mese. Durante il corso gli studenti verranno portati in visita a monumenti e a cantieri di restauro Seconda fase - 150 ore (M.Gittins, V.Valentini)
Lezioni teoriche • Approfondimenti su meccanismi di degrado e sistemi di prevenzione • Approfondimenti su alcuni strategie e metodi di intervento
Esercitazioni metodologiche e pratiche: Le esercitazioni metodologiche e pratiche avranno luogo nel laboratorio appositamente attrezzato dell’Università. Nel corso delle esercitazioni gli studenti dovranno sperimentare e mettere in pratica le nozioni teoriche precedentemente acquisite mettendo a punto tutto il ciclo di intervento: dallo studio del manufatto (ricerca di notizie storiche; notazione dei dati emersi dall'osservazione delle superfici tramite la redazione della documentazione grafica; valutazione dei risultati di indagini diagnostiche mirate) ai saggi per l’individuazione delle metodologie più idonee per l’intervento, alla realizzazione dell’intervento stesso. Insieme alle esercitazioni sono previste delle lezioni di approfondimento su alcuni argomenti legati ai fattori di degrado dei dipinti murali, nonché su strategie e metodi di intervento. In particolare, una parte del modulo sarà dedicato alle metodologie e alle pratiche dei sistemi di reintegrazione pittorica (ad esempio, l’abbassamento di tono, il tratteggio ecc.). Oggetto di intervento sono frammenti di dipinti murali del ’400-’500 provenienti dall’antica città di Castro. Il modulo si conclude con la stesura di una relazione dettagliata degli interventi eseguiti sui frammenti, compreso il contesto storico-artistico delle opere, una valutazione dello stato di conservazione e una descrizione ragionata degli interventi eseguiti. Durante il modulo sarà data l’occasione di presentare il lavoro proprio ai colleghi, in contesti sia informali che formali, in modo da acquisire familiarità con il linguaggio tecnico corretto del campo.
Terza fase - 150 ore (V. Valentini)
Esercitazioni pratiche - cantiere La parte pratica del corso si conclude con un cantiere didattico, della durata di un mese, sui dipinti murali del ’500 della Sala Riario di Palazzo Gallo a Bagnaia. Gli allievi partecipano a tutte le fasi di lavoro, dagli studi documentari alla documentazione grafica e fotografica, dall’impostazione della metodologia di intervento a tutte le fasi del trattamento stesso su una parte del dipinto, che verranno portate a termine e concluse con la stesura di una relazione di intervento.
( testi)
Di base sono, ovviamente, le fonti storiche: Vitruvio, Plinio, Cenino Cennini, Vasari, ecc. in varie edizioni AA.VV. Dimos Parte I Modulo I. Tecniche di esecuzione Materiali Costitutivi. ICR, 1978 AA.VV. Dimos Parte I Modulo II. Fattori di deterioramento. ICR, 1978 P. Mora, L. Mora, P. Philippot La Conservazione dei dipinti murali. (Rev. Bresciani). 2 ed. Editrice Compositori 2001 S. Rinaldi, Storia tecnica dell’arte. Materiali e metodi della pittura e della scultura (secc. V-XIX) Carocci editore, 2011 Materiali e tecniche della pittura murale del Quattrocento, Atti del convegno, ENEA, febbraio 2002 Bollettini ICR e OPD per gli argomenti di pertinenza. Lo stato dell’arte atti dei Convegni IGIIC italiano Kermes: La rivista di restauro
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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17985 -
Ulteriori attività formative: manufatti dipinti su supporto ligneo. Arredi e strutture lignee 2
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CALDI Cristina
( programma)
L’insegnamento prevede principalmente lo svolgimento di attività pratiche in laboratorio e/o in cantiere su manufatti e, in minima parte, su modelli. Le lezioni teoriche frontali saranno di volta in volta articolate in maniera da integrare e strutturare le informazioni fornite durante le attività pratiche. L’ elaborazione degli argomenti terrà conto anche degli insegnamenti già impartiti o programmati da altri docenti del Corso di Laurea.Prima fase - 150 ore – Laboratorio (C. Caldi) Lezioni teoriche: - peculiarità della scultura lignea policroma e criticità operative ad essa connesse; - tecniche costruttive dei supporti; - consolidanti e adesivi per il legno. Materiali e modalità operative; - pulitura e rimozione di ridipinture. Solventi, sistemi acquosi, supportanti; - tecniche particolari: occhi di vetro; Seconda fase - 150 ore - Laboratorio (S. Scioscia) Lezioni teoriche: - disinfestazione e disinfezione. Materiali e modalità operative; - tecniche particolari: estofado, pressbrokat, pittura translucida; - le tarsie lignee. Tecniche e tipologie di degrado; Terza fase - 150 ore - Cantiere (C. Caldi) Lezioni teoriche: - i solai lignei. Tecniche e tipologie di degrado; - integrazioni plastiche e ricostruzioni. Materiali e modalità operative. Attività pratiche di laboratorio e/o di cantiere: - studio ravvicinato delle opere e raccolta di tutte le informazioni preliminari su scheda rilevamento dati; - documentazione grafica (su supporto cartaceo e/o digitale); - consolidamento e fissaggio dei sollevamenti di preparazione e pellicola pittorica; - consolidamenti, risanamenti, ricostruzioni del legno di supporto; - test di pulitura e pulitura; - eventuale rimozione di strati sovrammessi; - stuccatura e presentazione estetica; - protezione finale; - disinfezione e/o disinfestazione; - elaborazione graduale di una dettagliata relazione tecnica; - raccolta e organizzazione del materiale fotografico Attività di Supporto: - approfondimenti a carattere integrativo condotti da altri docenti su problematiche connesse alle opere presenti in laboratorio; - visite didattiche; - ricerche archivistiche.
( testi)
BIBLIOGRAFIA R.BERGAMASCHI, Note di tecnica della tarsia lignea tra XV e XVI sec., in “Progetto Restauro”, numero speciale 5, Padova, Il Prato 2018. M. SEBASTIANELLI, G. D’ANNA, Sguardo vitreo nella statuaria lignea devozionale, in «OADI Rivista dell’osservatorio per le Arti Decorative in Italia», 2016. A. CERASUOLO, Estofado e policromie: osservazioni sulla tecnica attraverso la testimonianza di Francisco Pacheco. Atti del convegno di Serra San Quirico e Pergola: Scultura lignea – per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal medioevo al XIX secolo, 13-15 dicembre 2007, in «Bollettino d’Arte», n. extra 1, De Luca, 2011, pp 147-160. G.B. FIDANZA, Sistemi di assemblaggio e risultati formali: alcuni casi seicenteschi. Atti del Convegno di Serra San Quirico e Pergola: Scultura lignea – per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal medioevo al XIX secolo, 13-15 dicembre 2007, in «Bollettino d’Arte», n. extra 1, De Luca, 2011, pp. 199-210. P. STIBERC, Ricerca anatomica e innovazioni nelle tecniche costruttive della scultura lignea fiorentina del Quattrocento. Atti del Convegno di Serra San Quirico e Pergola: Scultura lignea – per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal medioevo al XIX secolo, 13-15 dicembre 2007, in «Bollettino d’Arte», n° extra 1, De Luca, 2011, pp. 49-62. AA.VV., Storia di un dettaglio: il coprigiunto, in Conservare e restaurare il legno Conoscenze,esperienze, prospettive. Atti del Convegno di studi, Bressanone 23-26 giugno 2009, pp. 135-150. G.B. FIDANZA, Caratteristiche tecnologiche e formali delle specie legnose. Una verifica su statue e intagli di età moderna, in Statue di legno, caratteristiche tecnologiche e formali delle specie legnose. Atti del seminario di studi, Perugia, 1-2 aprile 2005, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 2008, pp.33–57. G. GALOTTA, M. VALENZUELA, Scultura lignea policroma e specie legnose: l’esperienza dell’Istituto Centrale per il Restauro, in Statue di legno, caratteristiche tecnologiche e formali delle specie legnose. Atti del seminario di studi, Perugia, 1-2 aprile 2005, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 2008, pp. 59 –79. N. MACCHIONI, S. LAZZERI, L’identificazione delle specie legnose e la loro caratterizzazione tecnologica, in Statue di legno, caratteristiche tecnologiche e formali delle specie legnose. Atti del seminario di studi, Perugia, 1-2 aprile 2005, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 2008, pp. 9-31. L. SPERANZA, I. TOSINI, Scultura lignea policroma e specie legnose: l’esperienza dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, in Statue di legno, caratteristiche tecnologiche e formali delle specie legnose. Atti del seminario di studi, Perugia, 1-2 aprile 2005, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 2008, pp. 81 – 101. A. FEDELI, F. FEDELI, Il Coro Ligneo della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia Restauro e Ricostruzione in «Kermes – Cronache del Restauro», n.58, 2005, pp. 23-34. G. PERUSINI, Il dibattito sulla reintegrazione della scultura lignea policroma dal 1950 ad oggi ed i restauri italiani, in Die kunst der restaurierung: entwicklungen und tendenzen der restaurierungsästhetik in Europa. Internationale Fachtagung München, Germany 2005, pp. 67-85. P. STIBERC, La scultura lignea policroma del Rinascimento fiorentino. Osservazioni sulla tecnica scultorea in «OPD Restauro», n.17, Firenze, Centro Di, 2005, pp. 304-316. G. CANOCCHI, M.C. GIGLI, M.D. MAZZONI, P. STIBERC, La lacuna nella scultura lignea. Problematiche di intervento. In LACUNA Atti dei convegni 2002/2003 al Salone del Restauro di Ferrara, Firenze, Edifir, 2004, pp. 131-135. G. TAMPONE, Solai, in Strutture di legno. Cultura conservazione restauro, a cura di G. Tampone, M. Mannucci, N. Macchioni, Milano, 2002, pp. 80-90 e 100-107 AA.VV., Applicazioni dei gel come supportanti nel restauro, in «Bollettino ICR», nuova serie n.3, 2001, pp.101-118. V. FORNI, Il problema critico delle integrazioni plastiche nella scultura lignea policroma, in «OPD Restauro», n.10, Firenze, Centro Di, 1998, pp. 95-111. A. CONTI, Puliture della scultura, policromie e problemi di presentazione, in ID., Manuale di restauro, Torino, Einaudi, 1996, pp. 208-217. M. BACCI, Le sculture lignee nel folklore religioso: alcune considerazioni, in Scultura Lignea: Lucca 1200-1425. Lucca dicembre 1995–30 giugno 1996, a cura di C. Baracchini, Firenze, 1996, pp.31-41. E. SPALLETTI, Fortuna critica e collezionismo dell’antica scultura lignea italiana nel Settecento e nell’Ottocento: un avvio di ricerca, in Scultura lignea: Lucca 1200-1425. Lucca dicembre 1995 – 30 giugno 1996, a cura di C. Baracchini, Firenze, 1996, pp.9-30. M. CIATTI, Considerazioni sul restauro della scultura lignea, in «Kermes», n.1, Firenze, Nardini, 1988, pp.6-8. A. PANDOLFO, Aspetti tecnici e conservativi della scultura lignea policroma, in «Kermes», n°1, Firenze, Nardini, 1988, pp.9-13. T.PERUSINI-G.PERUSINI, La tecnica del “Pressbrokat” nell’altare di Giovanni Martini di Remanzacco, in «Restauro nel Friuli Venezia Giulia Memorie della Scuola Regionale di Restauro», n. 1, 1983.
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SCIOSCIA Sara
( programma)
L’insegnamento prevede principalmente lo svolgimento di attività pratiche in laboratorio e/o in cantiere su manufatti e, in minima parte, su modelli. Le lezioni teoriche frontali saranno di volta in volta articolate in maniera da integrare e strutturare le informazioni fornite durante le attività pratiche. L’ elaborazione degli argomenti terrà conto anche degli insegnamenti già impartiti o programmati da altri docenti del Corso di Laurea Seconda fase - 150 ore - Laboratorio (S. Scioscia) Lezioni teoriche: - disinfestazione e disinfezione. Materiali e modalità operative; - tecniche particolari: estofado, pressbrokat, pittura translucida; - le tarsie lignee. Tecniche e tipologie di degrado;
( testi)
BIBLIOGRAFIA R.BERGAMASCHI, Note di tecnica della tarsia lignea tra XV e XVI sec., in “Progetto Restauro”, numero speciale 5, Padova, Il Prato 2018. M. SEBASTIANELLI, G. D’ANNA, Sguardo vitreo nella statuaria lignea devozionale, in «OADI Rivista dell’osservatorio per le Arti Decorative in Italia», 2016. A. CERASUOLO, Estofado e policromie: osservazioni sulla tecnica attraverso la testimonianza di Francisco Pacheco. Atti del convegno di Serra San Quirico e Pergola: Scultura lignea – per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal medioevo al XIX secolo, 13-15 dicembre 2007, in «Bollettino d’Arte», n. extra 1, De Luca, 2011, pp 147-160. G.B. FIDANZA, Sistemi di assemblaggio e risultati formali: alcuni casi seicenteschi. Atti del Convegno di Serra San Quirico e Pergola: Scultura lignea – per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal medioevo al XIX secolo, 13-15 dicembre 2007, in «Bollettino d’Arte», n. extra 1, De Luca, 2011, pp. 199-210. P. 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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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