Insegnamento
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Lingua
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15683 -
TECNOLOGIE MECCANICHE
(obiettivi)
Lo studente dovrà acquisire accurate conoscenze relativamente alle principali tecnologie ed ai sistemi di lavorazione adottati in modo diffuso nel settore industriale. In particolare dovrà sviluppare la capacità di analizzare le tecnologie di lavorazione, scegliere le tecnologie più adatte, scegliere utensili di lavorazione, definire i parametri di lavorazione e definire un ciclo di lavorazione. Risultati dell'apprendimento attesi: 1) Conoscenza e capacità di comprensione: Conoscenza delle diverse tipologie di lavorazione e dei relativi ambiti di applicazione. 2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione: Conoscenza delle principali problematiche dei diversi processi di produzione con la relativa individuazione delle relazioni materia-processo-prodotto. 3) Autonomia di giudizio: previsione del comportamento meccanico in funzione della tecniche di fabbricazione utilizzata 4) Abilità comunicative: Dimensionamento di massima di semplici lavorazioni di fabbricazione 5) Capacità di apprendimento: Condizione di successo nell’apprendimento è la capacità di ricostruire in modo autonomo, senza ripetizioni mnemoniche, le nozioni di base dei diversi processi produttivi di componenti meccanici
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RUBINO Gianluca
( programma)
Richiami sui materiali metallici. Caratterizzazione Meccanica e Tecnologica in funzione della lavorabilità dei materiali metallici. Processi di fabbricazione mediante fusione. Processi di formatura: in terra, in conchiglia, sotto vuoto, pressofusione, centrifuga, a cera persa. Colata: in lingottiera e continua. Solidificazione e struttura finale delle leghe. Il ritiro. La solidificazione direzionale. Dimensionamento dei sistemi di alimentazione. Raggio d'azione delle materozze. Raffreddatori. Tensioni termiche di ritiro e residue. Tolleranze di processo. Sovrametalli. Aspetti tecnico-economici dei processi di fonderia. Lavorazione per deformazione plastica. Comportamento plastico dei metalli. Criteri di plasticità. Deformazione permanente. Lavoro di deformazione. Fucinatura e stampaggio: generalità, forze, lavoro, macchine. Laminazione: generalità, elementi di calcolo sulla laminazione, lunghezza di laminazione, condizioni di imbocco, velocità di laminazione, sezione neutra, forze di laminazione, momento torcente e potenza, pressione di laminazione, allargamento dei laminati piatti, laminazione di profilati, struttura delle macchine. Estrusione: generalità, matrici per estrusione, forze di estrusione. Trafilatura: generalità, forze di trafilatura, lavoro, trafile. Lavorazioni per asportazione di truciolo. Angoli di taglio e rappresentazione unificata degli utensili. Formatura del truciolo. Meccanica del taglio. Forze e potenze di lavorazione. Parametri di lavorazione. Temperatura di taglio. Usura degli utensili: criteri di usura, durata degli utensili, legge di Taylor. Ottimizzazione dei parametri di taglio. Classificazione delle lavorazioni per asportazione di truciolo. La tornitura: struttura delle macchine, tipi di lavorazione, attrezzature, sezione del truciolo, forze e potenze di taglio, rugosità. La foratura: struttura delle macchine, tipi di punte, angoli di spoglia reali. Saldature. Saldature autogene ed eterogenee, saldatura a fiamma ossiacetilenica, saldatura ad arco, atmosfera controllata, resistenza. Saldature con tecniche non convenzionali. Difettosità e frattura dei giunti saldati. Caratteristiche meccaniche dei giunti saldati.
( testi)
F. Gabrielli, R. Ippolito, F. Micari, Analisi e tecnologia delle lavorazioni meccaniche, editore McGraw-Hill Companies.
F. Giusti, M. Santochi, Tecnologia Meccanica e studi di Fabbricazione, editore Ambrosiana Milano.
Serope Kalpakjian, Manufacturing Engineering and Technology, editore Addison-Wesley Publishing Company.
Appunti dalle lezioni.
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9
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ING-IND/16
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72
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
15692 -
FONDAMENTI DI COSTRUZIONE DI MACCHINE
(obiettivi)
3-Il corso introdurrà gli studenti ai principi della progettazione meccanica. Il corso si propone di consolidare e ampliare le conoscenze di base sulla meccanica del continuo, fornendo gli strumenti per l’applicazione in ambito meccanico-ingegneristico. Il corso introduce gli studenti alla progettazione di elementi meccanici semplici monodimensionali di comune interesse ingegneristico. Il corso introdurrà gli studenti alla progettazione meccanica degli ingranaggi e dei variatori di velocità.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI - Conoscenza E Capacità Di Comprensione: Aver sviluppato la conoscenza dei principi di progettazione meccanica e disegno tecnico. Conoscenze dei principi della meccanica del continuo, della progettazione statica e a fatica. - Capacità Di Applicare Conoscenza E Comprensione: Saper applicare i principi della progettazione statica e a fatica al dimensionamento di elementi meccanici monodimensionali, degli ingranaggi e degli elementi meccanici componenti un variatore di velocità. - Autonomia Di Giudizio: Essere in grado di interpretare risultati del dimensionamento e predisporre l’ottimizzazione strutturale dello stesso. - Abilità Comunicative: Essere in grado di descrivere temi scientifici inerenti la progettazione meccanica nella forma scritta e orale. - Capacità Di Apprendimento: Essere in grado di descrivere temi scientifici inerenti la progettazione meccanica nella forma scritta e orale. Tale abilità verrà sviluppata mediante il coinvolgimento attivo degli studenti attraverso discussioni orali in aula ed esercizi scritti su temi specifici inerenti il corso, oltre l’elaborazione di un progetto facoltativo.
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FANELLI Pierluigi
( programma)
Il problema del De Saint Venant. Impostazione e soluzione. Sollecitazioni semplici: sforzo normale, flessione retta, flessione deviata, presso flessione, torsione, taglio. I criteri di resistenza per materiali fragili e duttili: il limite elastico. Metodi di progettazione. Pre-dimensionamento di componenti strutturali. Verifiche statiche, di deformabilità, di fatica, di instabilità. Sollecitazioni: Calcolo a sollecitazione di elementi monodimensionali. Trazione, flessione e torsione negli elementi monodimensionali. Coefficiente di concentrazione delle tensioni Kt. Proprietà strutturali materiali: Caratterizzazione meccanica dei materiali, resistenza di un organo meccanico senza difetti. Calcolo a fatica: Resistenza a fatica in assenza di difetti, meccanismi di innesco e propagazione. Parametri che influenzano la resistenza a fatica. Molle. Trasmissioni a catena e cinghia. Freni, frizioni e giunti. Trasmissioni: Classificazione delle trasmissioni per ingranaggi. Caratteristiche dei profili ad evolvente. Il proporzionamento modulare. Linea d'ingranamento ed arco d'azione. Calcolo dello spessore del dente. L'interferenza e metodi per la sua eliminazione. Funzione di una trasmissione meccanica di potenza. Relazioni fondamentali: rapporto di trasmissione, potenza, coppia, rendimento, ecc. Generalità sulla progettazione degli ingranaggi. Dentature ad evolvente corrette. Spinte sugli alberi di calettamento di ruote cilindriche a denti dritti. Calcolo di resistenza degli ingranaggi: flessione dei denti. Generalità sul calcolo di resistenza degli ingranaggi e ripartizione del carico sulle coppie di denti in presa.
( testi)
- Juvinall, Marshek - Fondamenti di costruzione di macchine - Editore: CittàStudi - Giovannozzi, Costruzione di macchine, Patron
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ING-IND/14
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
15774 -
MISURE MECCANICHE E TERMICHE
(obiettivi)
Risultati di apprendimento attesi: Conoscenza e capacità di comprensione: Conoscere le definizioni delle caratteristiche metrologiche statiche e dinamiche, conoscere le definizioni delle unità di misura, comprendere il significato di distribuzione di probabilità legata alla misura in modo da saper definire l’incertezza estesa, comprendere il funzionamento di uno strumento di misura per la valutazione di grandezze meccaniche, termiche ed elettriche. Capacità di applicare conoscenza e comprensione: Avere una comprensione dell’approccio scientifico corretto nel campo delle misure. Avere la capacità di svolgere in modo autonomo una taratura ed associare la corretta incertezza in funzione degli strumenti utilizzati. Comprendere attraverso la statistica applicata la significatività dei risultati. Avere la capacità di effettuare uno studio dinamico degli strumenti di misura del primo e del secondo ordine. Autonomia di giudizio: Essere in grado di interpretare i risultati sperimentali ottenuti sia durante la taratura dello strumento che in fase di misura. Sapere scegliere in modo autonomo il migliore strumento da utilizzare in funzione delle misure da effettuare. Abilità comunicative: Avere la capacità di redigere un report legato alla sperimentazione effettuata. Sapere leggere un certificato/rapporto di taratura e un datasheet. Capacità di apprendimento: Condizione di successo nell’apprendimento è la capacità di saper utilizzare il rigore metodologico appreso anche a campagne di misura differenti da quelle studiate durante il corso.
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ROSSI Stefano
( programma)
Programma dettagliato: Gli argomenti trattati nelle otto unità didattiche e le correlate esperienze di laboratorio sono di seguito riportati: 1. Metrologia (12 ore): Processo di misurazione, Sistemi di unità di misura, Trasduttore, Caratteristiche metrologiche statiche, Grandezze di influenza, Criteri di progetto delle catene di misura, Caratteristiche metrologiche dinamiche; Esercitazione sistemi I ordine, Esercitazione sistemi II ordine. 2. Taratura e richiami di statistica (12 ore): Curva di Gauss e deviazione standard del valor medio, Distribuzione t di Student, Test statistici, Intervallo di confidenza, Incertezza di tipo A, Incertezza di tipo B, Propagazione delle incertezze, Propagazione delle distribuzioni (metodo Montecarlo); Esercitazione Taratura potenziometri. 3. Amplificatori Operazionali e Filtri (10 ore): Configurazione invertente, Configurazione non invertente, Amplificatore reale, Amplificatore per strumentazione, Filtri passa basso del primo ordine, Filtri passa alto del primo ordine, Filtri a banda passante ampia, Filtri a reiezione di banda; Esercitazione amplificatori operazionali. 4. Misure Elettriche (6 ore): Galvanometro, Amperometro, Pinza amperometrica, Voltmetro, Ponte di Wheatstone, Misure a due, tre e quattro fili. 5. Misure di Temperatura (10 ore): Scale termometriche, Termometri metallici, Termistori, Termocoppie, Termometri a circuito integrato, Termometri chimici, Termometri ad ultrasuoni, Taratura termometri, Termometro a liquido; Esercitazione termometri superficiali; 6. Misure di Deformazione, Forza e Pressione (10 ore): Estensimetro, Criteri di progetto di una cella di carico, Cella di carico a trazione, Cella di carico a flessione, Cella di carico a taglio, Torsiometro, Cella di carico multicomponente, Taratura celle di carico, Manometro a colonna di liquido, Manometro Bourdon, Manometro a diaframma, Vacuometro di Mc Leod, Vacuometro a conducibilità termica, Taratura sensori di pressione; Esercitazione celle di carico; 7. Misure di Dimensione, Spostamento e Velocità (6 ore): Righe, Tamponi, Calibro, Micrometro, Comparatore, Blocchetti pianparalleli, Macchine di misura CMM, Potenziometro, LVDT, Encoder, Laser a triangolazione, Tachimetro; 8. Misure di viscosità e portata (6 ore): Viscosimetri a capillare, Viscosimetri a sfera, Viscosimetri rotazionali, Misuratori di portata a pressione differenziale, Rotametri, Misuratori a turbina, Anemometro a filo caldo;
( testi)
VALLASCAS Fondamenti di misure meccaniche e termiche, Hoepli VALLASCAS, PATANÈ Misure meccaniche e termiche, Hoepli E. O. DOEBELIN Strumenti e metodi di misura, Mac Graw Hill (alcuni capitoli) Documentazione integrativa redatta dal docente e scaricabile da MOODLE (https://moodle.unitus.it/moodle/)
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ING-IND/12
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Attività formative caratterizzanti
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Gruppo opzionale:
Affine/A scelta Gestionale - TAF C - (visualizza)
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16187 -
MARKETING
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Erogato presso
18294 MARKETING in SCIENZE POLITICHE E DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI (L-36) L-36 0 FRANCO Silvio
( programma)
I) CONCETTI GENERALI DI MARKETING - Il marketing come funzione strategica di impresa - Struttura e risultati delle ricerche di marketing II) IL MARKETING ANALITICO PER LA CONOSCENZA DEL MERCATO - Comportamenti e decisioni dei consumatori - La segmentazione del mercato: metodologie e procedure III) DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE DI MARKETING . La pianificazione strategica d'impresa - Analisi SWOT, targeting e posizionamento IV) LA GESTIONE DEL MARKETING MIX - Decisioni relative al prodotto - Forme di comunicazione e modalità di vendita - Tipologie e caratteristiche dei canali distributivi - Politiche di prezzo V) IL PIANO DI MARKETING Struttura e contenuti del piano di marketing Applicazione a un caso di studio
( testi)
- Appunti dalle lezioni (inviati dal docente tramite e-mail) - J.P. Peter, J.H. Donnelly, C.A. Pratesi, Marketing (quinta edizione), McGraw-Hill, Milano 2013
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SECS-P/08
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
17713 -
ECONOMIA AZIENDALE
(obiettivi)
Il corso ha l’obiettivo di fornire una solida preparazione sulle tematiche economico aziendali relative alla gestione, all’organizzazione e alla rilevazione delle principali operazioni di gestione. Il corso fornisce la preparazione necessaria per continuare in maniera proficua il corso di studi.
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Erogato presso
13437 ECONOMIA AZIENDALE in ECONOMIA AZIENDALE (L-18) L-18 0 MECHELLI Alessandro, SFORZA Vincenzo
( programma)
Le lezioni avranno per oggetto i seguenti argomenti:
Bisogni, beni e valore. Significato e interpretazione del concetto di azienda: teoria contrattualistica, teoria dell’agenzia e teoria sistemica. Evoluzione storica del concetto di azienda Condizioni di esistenza e caratteri d’azienda. Concetti di funzione, fine e gestione. Soggetti aziendali (soggetto giuridico e soggetto economico). Nozioni di attività, passività e patrimonio netto. Analisi qualitativa e quantitativa del capitale. Nozioni di competenza economica e finanziaria. Le differenti configurazioni di capitale nelle società industriali e commerciali nell’ipotesi della continuità aziendale e nell’ipotesi di liquidazione. Le differenze tra le differenti configurazioni di capitale e il concetto di avviamento. L’analisi dei costi e il punto di equilibrio. La nozione di valore aggiunto. La rilevazione delle operazioni di gestione più comuni attraverso la metodologia della Partita Doppia.
( testi)
1) G. Catturi, L'azienda universale. L'idea forza, la morfologia e la fisiologia, Cedam, Padova, 2003 (Module A: lessons 1, 2, 5, 6; Module B: lessons 7, 11, 12, 17; Module C: lessons 19, 20, 21, 22, 23, 27, 29).
2) E. Cavalieri - R. Franceschi Ferraris, Economia Aziendale, Vol. I, attività aziendale e processi produttivi, Giappichelli, Torino, 2010, 4th Edition (Chapters 3, 4).
3) Materiale didattico disponibile sulla pagina web del corso
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
18310 -
PRINCIPI DI INGEGNERIA ALIMENTARE
(obiettivi)
Obiettivi formativi: fornire le conoscenze per la descrizione dei fenomeni alla base delle tecnologie alimentari e delle biotecnologie ed il loro inquadramento nello schema di approccio delle “Operazioni Unitarie”. Risultati di apprendimento attesi: 1) Conoscenza e capacità di comprensione: sviluppare la conoscenza dei principi alla base delle operazioni unitarie, delle principali operazioni unitarie e delle apparecchiature corrispondenti. 2) Conoscenza e capacità di comprensione applicate: saper realizzare lo schema a blocchi dei processi e utilizzare metodi quantitativi di computo per la risoluzione di esercizi relativi a sistemi alimentari e biotecnologici, con particolare riferimento a bilanci di materia ed energia macroscopici. 3) Autonomia di giudizio: saper raccogliere, selezionare e valutare in maniera autonoma le informazioni necessarie per l’analisi e la risoluzione di problemi relativi alle operazioni unitarie in ambito alimentare e biotecnologico; 4) Abilità comunicative: saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni relative alle operazioni unitarie dell’industria alimentare e biotecnologica a interlocutori specialisti e non specialisti; 5) Capacità di apprendimento: sviluppare quelle capacità di apprendimento che consentano di continuare a studiare in modo autonomo o parzialmente guidato le operazioni unitarie.
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FIDALEO Marcello
( programma)
Reologia dei prodotti alimentari. Trasporto dei fluidi alimentari nelle tubazioni. Cinetica di distruzione microbica e di danno termico. Bilanci macroscopici di materia in condizioni stazionarie e non stazionarie. Applicazioni del bilancio macroscopico di energia a sistemi alimentari. Trasferimento di materia. Trasferimento di calore in condizioni non stazionarie (curva di penetrazione del calore). Scambiatori di calore per l’industria alimentare. Trattamenti termici e relative apparecchiature. Principali operazioni unitarie dell’industria alimentare: concentrazione per evaporazione, congelamento, essiccamento in corrente d’aria, distillazione, estrazione solido-liquido con solvente, operazioni di separazione con membrane; filtrazione, centrifugazione, sedimentazione e flottazione.
( testi)
Dario Friso, Mario Niero. Operazioni Unitarie dell’Ingegneria Alimentare. Modelli Fisici e Matematici, Macchine e Impianti. Cleup, 2010. R. Paul Singh, Dennis R. Heldman. Principi di Tecnologia Alimentare. Casa Editrice Ambrosiana, 2015.
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AGR/15
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
18167 -
CONTROLLI AUTOMATICI
(obiettivi)
Modulo 1: Il corso si propone l'obbiettivo di introdurre gli studenti ad una conoscenza generale dei sistemi dinamici, della loro modellistica e le loro proprietà, focalizzando l’attenzione sulle proprietà di stabilità, osservabilità e controllabilità. Inoltre, il corso di propone di fornire agli studenti la conoscenza necessaria alla progettazione di sistemi di controllo di processi dinamici.
Modulo 2: Il corso si propone l'obbiettivo di introdurre gli studenti ad una conoscenza generale delle macchine elettriche statiche (trasformatori) e rotanti (motori e generatori), dei loro principi di funzionamento, del loro modello matematico e delle loro caratteristiche elettriche ed elettromeccaniche (solo per le macchine rotanti).
I risultati di apprendimento attesi sono: (i) la conoscenza dei contenuti teorici del corso (descrittore di Dublino n°1), (ii) la competenza nell’esporre le proprie capacità di argomentazione tecniche (descrittore di Dublino n°2), (iii) l’autonomia di giudizio (descrittore di Dublino n°3) nel proporre l’approccio più opportuno per argomentare quanto richiesto e (iv) la capacità dello studente di esporre con proprietà di linguaggio le risposte alle domande proposte dalla Commissione, di sostenere un rapporto dialettico durante discussione e di dimostrare capacità logico-deduttive e di sintesi nell'esposizione (descrittore di Dublino n°4).
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MINUCCI Simone
( programma)
Modulo 1: Fondamenti di Controlli Automatici (6 CFU) I. INTRODUZIONE • Sistemi dinamici. Il problema del controllo: formulazione ed esempi. Architetture dei sistemi di controllo (anello aperto, anello chiuso). Ruolo della retroazione.
II. SISTEMI DINAMICI • Ruolo della dinamica del processo. Modelli di sistemi elementari. • Trasformata di Laplace. Utilizzo della trasformata di Laplace per la soluzione di equazioni differenziali. Funzione di trasferimento: definizione, proprietà ed utilizzo. Poli, zeri e guadagno. • Trasformazioni di equivalenza e trasformazioni di dualità. • Analisi e criteri di stabilità dei sistemi dinamici lineari tempo-invarianti. • Schemi a blocchi. • Risposta in evoluzione libera ed in evoluzione forzata. Risposte canoniche. • Risposta in frequenza: definizione, significato e legame con la funzione di trasferimento. Rappresentazione grafica della risposta in frequenza: diagrammi di Bode, diagrammi di Nyquist, diagrammi di Nichols. Filtri dinamici del I e del II ordine. Legami globali tempo-frequenza.
III. CONTROLLO DI STATO • Raggiungibilità e controllabilità dei sistemi dinamici lineari tempo-invarianti. • Controllo dei sistemi dinamici con retroazione dello stato. Progetto del controllore. • Osservabilità e ricostruibilità dei sistemi dinamici lineari tempo-invarianti. • Controllo dei sistemi dinamici con retroazione dello stato stimato. Progetto dell’osservatore asintotico e del controllore.
IV. CONTROLLO CON RETROAZIONE DELL’USCITA • Formalizzazione di un problema di controllo semplice. Classificazione dei sistemi di controllo. • Sistemi di controllo in retroazione: caratteristiche e proprietà. • Stabilità: criterio di Nyquist e criterio di Bode. • Prestazioni statiche: errore a regime. Prestazioni dinamiche: velocità di risposta, banda passante, grado di stabilità. • Margini di Stabilità. Legami ciclo aperto-ciclo chiuso. • Progetto del controllore: specifiche. Progetto statico e dinamico. Compensazioni. Controllori PID: regole empiriche di taratura.
Modulo 2: Macchine Elettriche (6 CFU) V. INTRODUZIONE • Generalità, principi di funzionamento e classificazione delle macchine elettriche. • Riscaldamento delle macchine elettriche: servizi di funzionamento.
VI. TRASFORMATORI • Trasformatori monofase: generalità, principi di funzionamento, modello matematico, circuiti equivalenti, prove di collaudo. • Trasformatori trifase: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, connessioni elettriche degli avvolgimenti. • Trasformatori speciali: autotrasformatori, trasformatori amperometrici e trasformatori voltmetrici. • Accoppiamento in parallelo di trasformatori monofase e trifase • Transitori di inserzione in rete e di corto circuito • Caratteristiche costruttive dei trasformatori
VII. MACCHINE ASINCRONE • Principi di trasformazione elettromeccanica; principi di funzionamento, classificazione e caratteristiche costruttive delle macchine elettriche elementari. Teorema di Galileo Ferraris. • Macchine asincrone trifase: generalità, caratteristiche costruttive, modello matematico, circuiti equivalenti e principi di funzionamento. Coppia elettromagnetica di una macchina asincrona. Avviamento e marcia di una macchina asincrona trifase. Macchine asincrone con rotore a gabbia di scoiattolo. Funzionamento da motore e generatore. Rendimento e prove di collaudo di un motore asincrono trifase. • Macchine asincrone monofase: generalità, classificazione, principi di funzionamento, avviamento e marcia a regime.
VIII. MACCHINE SINCRONE • Macchine sincrone: classificazione, generalità, caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, modello matematico, circuiti equivalenti, caratteristica statica, reazione d’indotto, caratteristica di corto circuito, comportamento in saturazione ed autoeccitazione degli alternatori. • Macchine sincrone anisotrope: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, modello matematico, circuiti equivalenti. Angolo di carico di un alternatore sincrono. Coppia elettromagnetica all’asse di un alternatore sincrono. • Connessione in parallelo di alternatori sincroni: condizioni per la messa in parallelo e servizi ancillari di regolazione potenza attiva-frequenza e potenza reattiva-tensione. • Motori sincroni: principi di funzionamento, modello matematico, circuiti equivalenti, diagramma luogo delle correnti • Dinamica delle macchine sincrone e transitorio di corto circuito ai morsetti di un alternatore.
IX. MACCHINE IN CORRENTE CONTINUA • Caratteristiche costruttive, principi di funzionamento e generalità e classificazione delle macchine a corrente continua. • Dinamo a corrente continua: eccitazione, modello matematico, circuiti equivalenti e principi di funzionamento. • Motore a corrente continua ad eccitazione indipendente: modello matematico, circuito equivalente, principi di funzionamento e regolazione della velocità.
X. AZIONAMENTI BRUSHLESS • Azionamenti DC Brushless: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, modello matematico. Controllo ed alimentazione elettrica. Caratteristiche di coppia. • Azionamenti AC Brushless: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, modello matematico. Controllo ed alimentazione elettrica. Caratteristiche di coppia. • Confronto tra azionamenti DC ed AC Brushless. Confronto tra azionamenti brushless ed azionamenti tradizionali.
XI. MOTORI A PASSO • Motori a passo: classificazione, caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, modello matematico. Calcolo della coppia elettromagnetica. • Motori a passo a magneti permanenti: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, controllo e regolazione. • Motori a passo a riluttanza variabile: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, controllo e regolazione. • Motori a passo ibridi: caratteristiche costruttive, principi di funzionamento, controllo e regolazione.
( testi)
1. S. Chiaverini, F. Caccavale, L. Villani, L. Sciavicco, Fondamenti di Controlli Automatici, Mc Graw Hill 2. L. Keviczky, R. Bars, J. Hetthéssy, C. Bányász, Control Engineering: MATLAB Exercises, Springer 3. V. Isastia Cimino, Fondamenti di Macchine Elettriche, Praise Worthy Prize 4. A. Del Pizzo, Azionamenti Elettrici, Praise Worthy Prize
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ING-INF/04
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Attività formative affini ed integrative
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