Corso di laurea: SCIENZE DELLA MONTAGNA (L-25 Rieti)
A.A. 2019/2020
Conoscenza e capacità di comprensione
I laureati in Scienze della Montagna conseguono conoscenze e capacità di comprensione in un campo di studi di livello post-secondario e giungono a un buon livello di conoscenza su temi fondamentali nel settore dell'analisi, progettazione, gestione e valorizzazione dei territori montani e delle loro risorse.
Innanzitutto, il laureato riceverà per le la necessaria formazione nelle materie di base che lo renderanno capace di affrontare gli insegnamenti professionalizzanti.
Pertanto, conoscerà i fondamenti di matematica, fisica, chimica, biologia generale, botanica generale e sistematica e genetica nonché i metodi di analisi dei sistemi attraverso l'applicazione di tecniche statistiche.
Questa conoscenza sarà fondamentale per riuscire ad interpretare i processi chimico-fisici quale base per lo studio della biologia e per le applicazioni ai contesti montani, sia forestali che agrari.
Acquisite le conoscenze di base per la comprensione dei processi fisici e biologici, lo studente riceverà la formazione professionalizzante attraverso la conoscenza delle matrici geologiche e dei meccanismi che regolano il funzionamento degli ecosistemi.
Quindi acquisirà le conoscenze necessarie per il riconoscimento degli alberi e dei tipi forestali, le tecniche per la misurazione dei singoli alberi e di interi popolamenti nonché i modelli di previsione dell'accrescimento del bosco, i metodi di gestione delle foreste e i servizi ecosistemici forniti dalle stesse.
Conoscerà, quindi, gli strumenti per la difesa degli ecosistemi nei confronti di insetti e patogeni.
In campo più strettamente agrario, conoscerà le basi dell'agricoltura più conveniente nei i territori collinari e montani, sia con riferimento alle specie erbacee che arboree nonché i metodi più innovativi per la gestione della fauna selvatica e l'allevamento di quella domestica.
Le conoscenze di tipo ingegneristico riguarderanno le basi dell'idraulica, dell'idrologia tecnica e della sistemazione dei bacini idrografici; il rilevamento di porzioni di superficie terrestre in ambiente agroforestale anche attraverso moderni strumenti informatici come i GIS; conoscerà i fondamenti della progettazione di costruzioni rurali per l'ambiente montano e gli strumenti per il disegno del progetto assistito dal computer (CAD).
Invece, per gli aspetti di valorizzazione del territorio montano, il laureato in Scienze della Montagna conoscerà i principi economici di base che caratterizzano il settore agroforestale e possiederà le conoscenze necessarie per la comprensione o la promozione di efficaci politiche di sviluppo dei territori montani.
Infine, conoscerà i principali prodotti tipici delle varie zone di montagna nonché le tecniche per la loro produzione e commercializzazione.
Studierà le logiche alla base dei flussi turistici e apprenderà le tecniche di marketing del turismo e del territorio montano.
Gli obiettivi di conoscenza e capacità di comprensione vengono perseguiti, innanzitutto, con lezioni frontali, integrate da esercitazioni, singole e/o di gruppo in aula o di campo, e seguite dallo studio individuale.
Un importante significato didattico acquisiscono le esercitazioni interdisciplinari fuori sede.
L'attività formativa include approfondimenti caratterizzanti sia in campo scientifico che professionale ed è integrata da seminari tenuti da docenti interni ed esterni, e da professionisti di comprovata esperienza.
Gli strumenti per la verifica delle conoscenze e della capacità di comprensione attese consistono negli esami di profitto.
Le modalità di svolgimento degli esami di profitto, pur nelle forme previste dal regolamento didattico, rientrano nella libertà d'insegnamento del singolo docente.
Possono essere prove scritte, orali o pratiche.
Ad esempio, nel caso dell'insegnamento di Dendrologia e Dasologia montana, lo studente dovrà presentare un erbario di almeno venti campioni di specie legnose e sostenere una prova orale in cui deve confrontarsi con il docente su tre argomenti, uno a sua scelta (che può anche configurarsi nella presentazione di una tesina) e due scelti dal docente e proposti sotto forma di domande.
Dopo aver risposto ai quesiti, dovrà dimostrare di saper riconoscere un campione di una specie arborea proposto dal docente.
Agli esami di profitto che concludono il corso per ciascuna disciplina, si possono aggiungere, a discrezione del docente, delle prove in itinere, finalizzate ad un maggiore coinvolgimento dello studente e verificare la progressiva acquisizione da parte dello studente delle nozioni impartite durante il corso.
Tali prove rappresentano una consuetudine per i corsi di matematica e chimica.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il laureato saprà utilizzare gli approcci e gli strumenti propri della matematica, della fisica, della chimica e della biologia per affrontare lo studio dei problemi relativi alle discipline professionalizzanti, nonché, successivamente, per impostare progetti di carattere agrario, forestale ed agronomico.
Così, il laureato saprà operare un inquadramento ecologico di una stazione forestale e riconoscere il tipo forestale di riferimento, riconoscere le tendenze dinamiche di un popolamento forestale con particolare attenzione ai processi di competizione e di rinnovazione.
Inoltre sarà in grado di scegliere governo, trattamento e sistema di utilizzazione di un bosco in base al contesto socio-economico e ai vincoli normativi considerando anche i servizi ecosistemici.
Avrà capacità di progettare interventi selvicolturali per la conservazione della natura con particolare riferimento alle aree montane.
Il laureato in Scienze della Montagna saprà adoperarsi per la prevenzione dei dissesti idrogeologici intervenendo con opere di regimazione delle acque e avrà padronanza degli strumenti necessarie per la gestione e la rappresentazione cartografica del territorio attraverso lo studio della topografia, cartografia e le costruzioni forestali.
Allo stesso tempo, laureato saprà gestire i sistemi di produzione agricola e zootecnica, valorizzare i prodotti tipici dei territori montani, occuparsi della loro trasformazione, commercializzazione e marketing.
Infine, il laureato saprà interloquire con gli operatori economici, per lo sviluppo delle politiche territoriali e di area, anche con riferimento agli aspetti turistici, in una logica di sostenibilità degli interventi proposti.
Gli strumenti didattici con cui i risultati attesi vengono conseguiti sono rappresentati dalle lezioni frontali, le esercitazioni e i project works.
Le lezioni frontali vengono impartire in moduli di un'ora ciascuna, per più ore e giorni durante la settimana, con narrativa e spiegazioni di fenomeni e processi che sono sempre sostenute da sussidi didattici quali diapositive, filmati o modelli fisici.
Oltre alle lezioni frontali, il principale strumento didattico per sviluppare la capacità di applicare conoscenza e comprensione è rappresentato dalle esercitazioni, in laboratorio o in campo, dove gli studenti dovranno esercitare le conoscenze acquisite attraverso attività individuali o di gruppo.
Inoltre, è stato, stabilito che, per quanto possibile, a conclusione di ogni insegnamento lo studente debba avere acquisito, oltre alle nozioni generali della disciplina, almeno una competenza pratica specifica.
Ad esempio, alla fine de corso di chimica, lo studente dovrà sapere eseguire una semplice analisi delle acque.
Oppure, a conclusione del corso di selvicoltura, essere in grado di cubare gli alberi in piedi.
I cosiddetti project works sono, invece, dei laboratori dove gli studenti, guidati da uno o più esperti, anche esterni all'università, affrontano lo svolgimento di un tema di ricerca o progettuale.
Dopo, l'analisi degli aspetti teorici si passa allo sviluppo operativo come, ad esempio, nel caso della valutazione della qualità ecologica di un corso d'acqua.
In tal senso, un ruolo particolarmente importante viene svolto anche dall'attività di tirocinio pratico-applicativo svolto presso aziende, enti o istituti di ricerca preferibilmente extrauniversitari, sia in Italia che all'estero.
Infine, vengono svolti cicli di seminari su argomenti di varia natura, ma pur sempre collegati con la formazione necessaria per chi dovrà impegnarsi nella gestione e lo sviluppo dei territori montani.
Gli strumenti con cui il conseguimento dei risultati attesi viene verificato sono gli esami di profitto e la prova finale.
Le modalità di svolgimento degli esami di profitto, già descritte nel precedente paragrafo, possono consistere in prove scritte, orali o pratiche.
La prova finale, le cui modalità di svolgimento sono illustrate a parte, riguarda la predisposizione di un elaborato relativo ad uno o anche più temi affrontati durante l'intero corso di studi.
Generalmente la prova ha il carattere di rapporto, di piccolo progetto o di ricerca sperimentale, abbastanza semplice nell'impostazione, ma non banale, quale, ad esempio, l'analisi floristica e vegetazionale di una piccola area, il censimento dell'avifauna di uno specchio d'acqua, le modalità di coltivazione di una specie adatta all'agricoltura di montagna, le strategie di valorizzazione di un prodotto tipico del territorio.
Autonomia di giudizio
I laureati in Scienze della Montagna hanno capacità di raccogliere, elaborare, interpretare e utilizzare in modo autonomo i dati e i materiali relativi all’analisi e alla gestione conservativa o sostenibile dei sistemi montani, sia per quanto attiene agli aspetti naturalistici che per quanto concerne quelli produttivi, economici e sociali.
Al tempo stesso sono preparati per recepire le necessarie considerazioni di ordine politico ed etico, con particolare riferimento alla teoria e alla pratica della conservazione e della gestione delle risorse naturali.
Durante il corso gli studenti sviluppano la capacità di condurre ricerche bibliografiche su fonti scientifiche, tecniche e normative, anche tramite accesso a banche dati elettroniche, nonché la capacità di valutare progetti o piani.
Apprendono a comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti.
Sviluppano, inoltre, quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per intraprendere efficacemente successivi studi di livello superiore.
I laureati sono in grado di valutare in modo critico le problematiche connesse con tutti gli aspetti della loro attività, incluse quelle relative alle responsabilità sociali ed etiche derivanti dal loro operare.
L'autonomia di giudizio viene sviluppata mediante le attività, sia autonome che di gruppo, che richiedono allo studente uno sforzo personale individuale (redazione di un elaborato nell'ambito dei singoli corsi o per la prova finale, valutazione della didattica e delle altre attività formative) ed il confronto con i colleghi e i docenti soprattutto durante i seminari e le esercitazioni in campo.Abilità comunicative
I laureati in Scienze della Montagna sono in grado di esprimersi correttamente in italiano scritto e parlato, sanno comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti e posseggono gli strumenti di base necessari per applicarsi alla divulgazione ambientale.
Sono, inoltre, in grado di comunicare in una lingua dell'Unione Europea diversa dalla propria, di norma l'inglese, e sanno impiegare strumenti tecnologicamente evoluti di presentazione audiovisiva.
Le modalità di accertamento e valutazione della preparazione dello studente prevedono una prova orale durante la quale sono valutate, oltre alle conoscenze acquisite dallo studente, anche la capacità di comunicarle con chiarezza e rigore.
Le abilità comunicative sono sviluppate anche durante le esercitazioni, il tirocinio, le eventuali esperienze presso università straniere e durante la prova finale che è strutturata per verificare anche tale abilità.
Capacità di apprendimento
I laureati in Scienze della Montagna sono in possesso delle necessarie basi culturali e conoscono gli approcci metodologici dell'apprendimento necessari sia per l'eventuale proseguimento degli studi nei settori delle scienze forestali, naturali, ambientali, agrarie ed economiche, sia per il continuo aggiornamento in campo lavorativo.
Questo obiettivo è raggiunto anche attraverso la realizzazione di seminari tematici e altri momenti di incontro, quali esercitazioni ed incontri con tecnici ed esperti del settore.
Gli studenti sviluppano adeguate capacità per l'approfondimento delle competenze, anche con riferimento alla consultazione di materiale bibliografico, di banche dati telematiche, nonché l'utilizzo di strumenti conoscitivi di base per l'aggiornamento continuo delle conoscenze, suggeriti dai diversi docenti.
Allo sviluppo delle capacità di apprendimento e al confronto delle proprie abilità potranno contribuire le iniziative di mobilità studentesca attivate presso l'Ateneo ed il Dipartimento DAFNE (p.e.
progetti Erasmus).
La verifica del raggiungimento dell'obiettivo è legata ai risultati di profitto nell'ambito dei singoli corsi e della prova finale.
I laureati in Scienze della Montagna hanno le capacità di apprendimento necessarie per intraprendere studi successivi nei settori agrario, forestale e ambientale, con adeguato grado di autonomia.Requisiti di ammissione
L'iscrizione al corso di laurea in Scienze della Montagna è possibile per coloro che siano in possesso del diploma di scuola media superiore o di titolo equipollente conseguito all'estero.
E' comunque previsto un test d'accesso di cultura scientifica, finalizzato a verificare la preparazione di base e a rendere lo studente consapevole della scelta operata e delle sue attitudini al corso.
Il test è obbligatorio, ma non ha carattere selettivo e non preclude l'immatricolazione al corso di studio.
La prova d'ingresso è costituita da un test chiuso di 20 domande: 5 di algebra; 5 di geometria; 5 di logica e 5 di chimica.
Il test restituisce esito positivo se lo studente risponde correttamente almeno al 60% delle domande previste.
Prima dell'inizio delle lezioni del nuovo anno accademico sono previsti cicli di seminari di preparazione al test d'accesso.
Lo studente che non consegue un risultato positivo dovrà assolvere obblighi formativi aggiuntivi entro il primo anno di corso.
Per agevolare tale compito il Dipartimento organizza nel primo semestre specifici corsi di recupero in Matematica e Chimica.
Alla fine del corso di recupero viene effettuata la verifica dell'assolvimento degli obblighi formativi aggiuntivi.
La verifica viene proposta a cadenza almeno bimestrale.
Obbligo dello studente è recuperare gli OFA (Obbligo formativo aggiuntivo) entro il 1° anno.
Prova finale
Le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo e la relativa verifica consistono nella preparazione e discussione di un elaborato scritto su una o più tematiche affrontate nel percorso didattico e con un impegno complessivo di 4 CFU.
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle altre attività formative previste dal piano di studi.
La votazione della prova finale è espressa in centodecimi con eventuale lode.
Alla formazione della votazione finale concorrono la carriera dello studente, la valutazione della qualità dell'elaborato finale e della presentazione dinanzi alla Commissione di laurea, nonché il tempo impiegato per il conseguimento della laurea, secondo quanto precisato in dettaglio nell'apposito Regolamento del Corso e di Dipartimento.Orientamento in ingresso
Le attività di orientamento in ingresso hanno lo scopo di accompagnare i futuri studenti nella scelta del percorso universitario più in linea con le proprie esigenze, con le ambizioni personali e con gli specifiche capacità.
Per favorire questa scelta consapevole, il Dipartimento DAFNE organizza iniziative specifiche sia presso la sede viterbese che presso quella reatina.
Gli OpenDay, in particolare, rappresentano una delle principali occasioni sia per toccare con mano lo svolgersi della vita universitaria sia per fare esperienza diretta delle possibili attività professionali, visitando i laboratori di ricerca nei quali vengono sviluppati progetti innovativi.
In preparazione alle immatricolazioni sono programmati nel corso dell'anno 2 eventi: uno nel periodo febbraio / marzo e l'altro nel mese di settembre.
La partecipazione alle lezioni universitarie/seminari costituisce un'ulteriore occasione di conoscenza diretta dello stile di studio universitario.
La partecipazione è possibile sia in forma organizzata, sia in forma individuale.
Tradizionalmente, il Dipartimento organizza visite presso le scuole superiori per sia presentare l'offerta formativa, sia per attività seminariali finalizzate al coinvolgimento attivo delle future matricole nei temi di interesse del corso.
Inoltre il Dipartimento, ospita gruppi di studenti per attività di stage nel quadro dei progetti di alternanza scuola-lavoro degli istituti di formazione superiore
Docenti, ricercatori e studenti tutor del Dipartimento partecipano a eventi e manifestazioni pubbliche, sul territorio e a livello regionale, per presentare la propria offerta didattica e le attività scientifiche, di innovazione e di trasferimento tecnologico svolte nell'ambito del corso.
La maggior parte di tali incontri, eventi e manifestazioni è organizzata in collaborazione con la Sabina Universitas che, peraltro, sviluppa attività di promozione e orientamento verso i corsi di laurea offerti dalla sede reatina anche attraverso canali propri e indipendenti dalla Tuscia e dal Dipartimento DAFNE
Le iniziative sono pubblicizzate nella pagina web del sito del Dipartimento dedicata all'Orientamento dove sono pubblicati anche i contatti dei tutors nonche sul sito della Sabina Universitas (www.sabinauniversitas.it.)
Infine, va citato il significativo apporto che il Club Alpino Italiano, sede laziale, sta assicurando al corso di laurea in Scienze della Montagna in termini di promozione e pubblicità.
Il referente per l'orientamento del DAFNE è il Prof.
Sergio Madonna
Il Corso di Studio in breve
Il Corso di laurea in Scienze della Montagna nasce dall'aggiornamento complessivo dell'offerta formativa dell'Università della Tuscia nella classe L-25.
In particolare la proposta di istituzione del nuovo corso di laurea interessa la sede distaccata di Rieti con l'obiettivo di diversificare definitivamente il percorso didattico proposto dall'Ateneo viterbese nella sede reatina rispetto a quello presente a Viterbo e, allo stesso tempo, di offrire al mondo del lavoro una nuova figura di laureato, con competenze specifiche per intervenire a livello di analisi e gestione su quei vasti territori montani che oggi risultano in parte marginali, ma che nell'immediato futuro potrebbero divenire il teatro di importanti trasformazioni nel nostro Paese e rappresentare il terreno di coltura per una nuova imprenditorialità.
Le ragioni alla base di un corso in Scienze della Montagna derivano da un'attenta analisi di ciò che sta avvenendo nei territori montani a livello internazionale, nazionale e locale.
Nello scenario mondiale i problemi fondamentali che riguardano le aree di montagna sono almeno tre.
Il primo aspetto è quello legato al dissesto e alla erosione e desertificazione dei suoli.
Il fenomeno che, interessa drammaticamente anche il nostro Paese, determina una costante riduzione delle superfici coltivabili con enormi ripercussioni sulle economie locali sia per via diretta che indiretta (industrie di trasformazione, trasporti, turismo, salute e benessere, ecc.).
Il secondo è connesso con i cambiamenti climatici in atto che in un arco temporale di 50 anni vedono un incremento delle temperature medie che potrebbe essere non inferiore a 2°C.
Una prevedibile conseguenza è la profonda modificazione degli attuali ambienti montani.
Gli assetti faunistici e vegetazionali muteranno sia in termini qualitativi con una possibile riduzione della biodiversità (scomparsa delle specie meno termofile), sia sul piano distributivo con lo spostamento verso l'alto delle specie e popolazioni termofile.
Ciò potrebbe aumentare, come già sembra profilarsi, gli episodi di dissesto idrogeologico, ma anche incidere profondamente sull'economia dei territori montani (contrazione del turismo invernale, cambiamento dell'agricoltura e della zootecnia, ecc.).
Il terzo aspetto, di solito trascurato, riguarda l'incremento demografico a livello planetario.
Le ultime proiezioni in materia smentiscono categoricamente i più ottimistici modelli prodotti negli anni passati e mostrano che per la fine del secolo la popolazione mondiale raggiungerà un numero compreso tra 9.6 e 12.3 miliardi di abitanti, più di quanti possano essere mantenuti con le produzioni agricole attuali.
Necessariamente, quindi, la pressione sulla zone montane finirà con l'accentuarsi.
Inoltre, l'incremento demografico interesserà soprattutto l'Africa con connesso rapido e massiccio aumento dei flussi migratori verso l'Europa.
Anche a livello nazionale i primi fenomeni da considerare sono quelli connessi con le dinamiche demografiche e le conseguenti politiche economiche, sociali e di attenzione all'ambiente.
Pur essendo il territorio nazionale per il 54.3 % montano, vede una popolazione residente che, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, è progressivamente diminuita ed oggi risulta di poco superiore al 12 %.
D'altra parte, dopo il grande spopolamento delle aree montane alpine e, soprattutto, appenniniche degli anni Cinquanta-Settanta del secolo scorso il processo si è diversificato.
Mentre nell'Italia settentrionale si è osservata un'inversione di tendenza e nell'ultimo decennio i dati Istat indicano un ritorno della popolazione sulle montagne, in quella centrale e, ancor di più, meridionale i residenti nelle zone montane sono ancora in diminuzione con percentuali che nell'ultimo decennio, sono state spesso superiori al 10%.
Le conseguenze di questa “mancanza di presidio” sono, da un lato la sempre minore manutenzione dell'ambiente con gli esiti a tutti noti, dall'altro la perdita di valore economico dei territori montani con progressivo invecchiamento e impoverimento delle popolazioni ancora residenti.
L'Italia centrale e, nello specifico, il territorio reatino rappresentano in maniera paradigmatica questi processi: l'abbandono delle attività agricole e della trasformazioni dei prodotti della terra, la deindustrializzazione dell'area reatina innescata dalla cessazione della Cassa del Mezzogiorno ed esplosa negli ultimi anni a causa della recente e grave crisi economica, la caduta del turismo invernale (Monte Terminillo) per l'accorciamento del periodo di innevamento e la contemporanea crescita di altri centri di villeggiatura invernale hanno generato una condizione di grave disagio se non sofferenza per la popolazione locale.
Il fenomeno si riproduce in gran parte dell'Umbria, in Abruzzo, Molise, Frusinate, Irpinia, ecc., e il primo sintomo è rappresentato dalla mancanza di fiducia nel futuro delle giovani generazioni che si traduce in demotivazione verso lo studio e il lavoro e, quindi, nell'abbandono del territorio nativo.
Tutte queste considerazioni, la richiesta della classe dirigente locale di rendere l'offerta formativa universitaria in Sabina ancor più aderente alle necessità del territorio e la consapevolezza che il corso di laurea (Scienze e Tecnologie per la Conservazione delle Foreste e della Natura) attualmente offerto dall'Università della Tuscia a Rieti non è stato un investimento sbagliato, ma in questi anni ha riscosso un notevole successo e ha molto contribuito alla struttura economica e culturale del territorio reatino, hanno portato a riconoscere in un corso dedicato all'ambiente montano la migliore risposta alle necessità di creare figure professionali innovative e in grado di rispondere alle nuove esigenze che si stanno profilando sul mercato del lavoro.
Scienze della Montagna, infatti, presenta i tratti di un corso di laurea innovativo che, come verrà dettagliatamente descritto nei paragrafi successivi, è stato attentamente calibrato per contribuire allo sviluppo del territorio della montagna peninsulare italiana e, più ampiamente, mediterranea.
Peraltro, dalle indagini svolte preliminarmente alla progettazione del corso è emerso che Scienze della Montagna avrebbe carattere quasi di unicità nel panorama universitario globale.
Infatti, sembra che ad oggi siano attivi solamente un Corso di laurea in Environmental Science in Montainous Areas presso l'Università di Shinshu, in Cina, una Summer school in Mountain Science presso l'università dell'Idaho, negli USA, un corso in Mountain Studies presso l'Università di Alberta, in Canada, e un Master in Environmental Management of Mountain Areas (EMMA) proposto in lingua tedesca dall'Università di Innsbruck in collaborazione con quella di Bolzano.
A questi va aggiunto quella che probabilmente è l'iniziativa più interessante per il settore: il corso di laurea in Valorizzazione e Tutela dell'Ambiente e del Territorio Montano, offerto dall'Università di Milano presso la sede distaccata di Edolo (BS).
Detto corso risulta un'iniziativa di notevole interesse per il territorio alpino come dimostrato dalle numerose attività che sono nate intorno al percorso universitario curriculare e dal notevole numero di studenti che riesce ad attrarre (76 nell'ultimo anno).
In definitiva, lo scopo del corso di laurea in Scienze della Montagna è la formazione di un laureato con elevate capacità analitiche, progettuali e gestionali del territorio montano e delle sue risorse, con particolare riferimento alla conservazione dell'ambiente naturale e della sua biodiversità, alla gestione sostenibile delle risorse agro-forestali e zootecniche e alla valorizzazione del turismo e dei prodotti locali.
Per il conseguimento del titolo è necessario avere acquisito nel corso del triennio 180 CFU superando 17 esami (più le AFS), una prova di lingua inglese, un periodo di tirocinio, anche all'estero, e una prova finale.
Il laureato in Scienze della Montagna è in possesso dei requisiti necessari per risultare una figura professionale immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, ma, nel contempo, possiede le specifiche basi scientifiche e culturali per accedere ad un corso di laurea magistrale.
In tal senso, Scienze della Montagna è progettato per trovare il naturale proseguimento nel corso di laurea magistrale in vari corsi di secondo livello e, in particolare, Conservazione e Restauro dell'Ambiente Forestale e difesa del Suolo offerto dalla stessa Università della Tuscia;
Sulla base delle competenze acquisite nel corso universitario e del titolo conseguito, il laureato in Scienze della Montagna può trovare sbocchi lavorativi presso i Carabinieri Forestali, i Ministeri, le Regioni, gli Enti Parco e Aree protette, le Comunità Montane, le Industrie, gli Studi di progettazione e consulenza e le imprese, in particolare quelle che operano nei territori montani.
Può collaborare alle attività delle Associazioni ambientaliste anche con riferimento al settore della divulgazione ambientale.
Come insegnante nella formazione professionale, il laureato in Scienze della Montagna può anche occuparsi della didattica nei percorsi di formazione professionale, somministrando lezioni individuali o per gruppi e addestrando all'uso in sicurezza di macchine ed attrezzature utilizzate in ambito forestale ed ambientale.
Il laureato in Scienze della Montagna può, infine, svolgere libera professione autonoma o associarsi a società e studi professionali che operano nei settori di riferimento.
Il corso, infatti, consente l'abilitazione all'esercizio delle seguenti professioni regolamentate:
- agronomo e forestale junior (previo superamento Esame di Stato - sezione B);
- agrotecnico laureato, perito agrario laureato, perito industriale laureato.
Lo studente espliciterà le proprie scelte al momento della presentazione,
tramite il sistema informativo di ateneo, del piano di completamento o del piano di studio individuale,
secondo quanto stabilito dal regolamento didattico del corso di studio.
Percorso STANDARD
Primo anno
Primo semestre
Insegnamento
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CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
16978 -
Attività formative a scelta
|
12
|
|
96
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a)
|
ITA |
17682 -
Elementi di chimica
(obiettivi)
Lo studente alla fine del corso deve essere in grado di saper: scrivere la formula di un composto sia inorganico che organico, riconoscere il tipo di legame chimico, saper bilanciare una reazione sia redox che non redox con relativi calcoli stechiometrici, saper calcolare il pH di una soluzione, saper riconoscere un gruppo funzionale organico e sapere la sua reattività. Conoscere la struttura chimica delle biomolecole
|
8
|
CHIM/06
|
64
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative di base
|
ITA |
18125 -
Matematica
(obiettivi)
Fornire allo stundente i fondamenti della matematica generale come base teoria per affrontare le i contenuti delle materie applicative
|
6
|
MAT/05
|
48
|
-
|
-
|
-
|
Attività formative di base
|
ITA |
18127 -
Biologia generale
(obiettivi)
Acquisizione delle basi per la comprensione del mondo vivente, la conoscenza dei tipi cellulari e dei fondamentali processi che si svolgono a livello di cellula (trascrizione, traduzione, metabolismo energetico, ecc). La frequenza alle lezioni frontali e la partecipazione alle esercitazioni presso il Laboratorio consentiranno allo studente di acquisire le conoscenze di base della Biologia Generale. Nello specifico lo studente sarà messo in grado di: • Conoscere le teorie correnti riguardanti l’origine della vita. Conoscere le differenze tra cellule procariote ed eucariotiche. • Conoscere le principali teorie evolutive in grado di spiegare l’evoluzione degli esseri viventi. • Conoscere la struttura degli acidi nucleici e la replicazione del DNA. • Conoscere i principali processi legati alla trasmissione dei caratteri • Conoscere i principali processi legati al metabolismo energetico negli autotrofi e negli eterotrofi. • Conoscere la struttura fine della cellula eucariotica. • Conoscere alcune tecniche di biologia molecolare (PCR).
|
6
|
BIO/01
|
26
|
4
|
12
|
-
|
Attività formative di base
|
ITA |
18149 -
Geologia
(obiettivi)
IIl corso ha fondamentalmente tre principali obiettivi: 1) fornire alcuni elementi di base di Scienze della Terra rivolti alla comprensione della evoluzione del sistema terrestre e del suo carattere dinamico; 2) fornire nozioni e nomenclatura di base per l’interpretazione e l’utilizzo dei dati geologici disponibili a livello nazionale e regionale (per professionisti non geologi); 3) evidenziare i molteplici fattori di pericolosità e di rischio geologico che caratterizzano il territorio nazionale. Tenuto conto che la applicazione della direttiva europea INSPIRE (INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe) recepita in Italia con il D.Lgs. 32/2010, ha completamente cambiato la modalità di gestione e di distribuzione dei dati territoriali ed in particolare di quelli geologici, il corso fornisce inoltre indicazioni su come utilizzare i dati geotematici messi a disposizione dai servizi OGC (Open Geospatial Consortium) standard, dei principali geoportali nazionali e regionali divenuti la principale (e spesso unica) fonte di informazione e di acquisizione di tali dati. Risultati di apprendimento attesi 1) Conoscenze e capacità di comprensione Al termine dell’attività formativa lo studente acquisirà conoscenze sui principali processi dinamici che interessano il sistema terrestre, sui fattori di pericolosità e di rischio ad essi associati e sarà in grado di comprendere la terminologia e la simbologia utilizzata nelle carte geologiche, nonché di avere le conoscenze di base necessarie per poter acquisire i dati geologici dai principali geoportali nazionali e regionali. 2) Conoscenza e capacità di comprensione applicate Al termine dell’attività formativa lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di effettuare una ricerca dei dati geotematici (ed in particolar modo di quelli relativi alla cartografia geologica) messi a disposizione dai principali geoportali nazionali e regionali, al fine di utilizzarli per effettuare una sintetica descrizione delle caratteristiche fisiche del territorio con particolare riferimento ai suoi fattori di pericolosità geologica e di relativo rischio. 3) Autonomia di giudizio Lo studente attraverso gli esempi proposti nel corso delle lezioni e durante le esercitazioni dovrà essere in grado di valutare la qualità delle informazioni geologiche acquisite ovvero i limiti legati al loro utilizzo negli studi territoriali. Dovrà inoltre essere in grado di citare correttamente la fonte delle informazioni acquisite al fine di distinguere chiaramente i dati bibliografici dalle proprie interpretazioni personali 4) Abilità comunicative Lo studente dovrà acquisire un linguaggio tecnico di base relativo agli argomenti trattati durante le lezioni e le esercitazioni, in modo da poter dialogare con professionisti ed esperti impegnati nell’analisi, gestione e progettazione in campo ambientale e territoriale. Le abilità comunicative saranno verificate durante le prove in itinere e/o in sede di esame finale. 5) Capacità di apprendere Lo studente dovrà dimostrare non solo di essere in possesso delle nozioni indispensabili per poter effettuare una analisi generale dei dati geologici disponibili su una limitata area territoriale, ma anche di essere in grado di acquisire ulteriori conoscenze necessarie per un’analisi più approfondita di specifici aspetti, variabili in funzione delle caratteristiche locali e quindi anche diversi da quelli trattati negli esempi considerati durante il corso e le esercitazioni.
|
6
|
GEO/02
|
32
|
16
|
-
|
-
|
Attività formative caratterizzanti
|
ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
|
CFU
|
SSD
|
Ore Lezione
|
Ore Eserc.
|
Ore Lab
|
Ore Studio
|
Attività
|
Lingua
|
18126 -
Fisica
(obiettivi)
Conoscenza della Fisica di Base
|
6
|
FIS/01
|
48
|
-
|
-
|
-
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Attività formative di base
|
ITA |
18150 -
Botanica ed elementi di ecologia vegetale
(obiettivi)
Conoscenza della cellula vegetale in relazione alle funzioni espletate da ciascun tessuto ed organo all'interno della pianta. Capacità di riconoscere le principali differenze anatomico-funzionali tra Conifere, Angiosperme Dicotiledoni e Monocotiledoni e di analizzare in maniera comparata i cicli riproduttivi di Briofite, Pteridofite, Gimnosperme ed Angiosperme. Conoscenza delle principali modificazioni morfologiche del fenotipo in risposta ai gradienti ambientali.
|
7
|
BIO/03
|
48
|
-
|
8
|
-
|
Attività formative di base
|
ITA |
18151 -
Economia e politiche di sviluppo del territorio montano
(obiettivi)
L’insegnamento si propone di fornire agli studenti conoscenze e strumenti utili per una gestione sostenibile delle aziende agro-forestali che operano nei territori montani, con l’obiettivo principale del mantenimento e dello sviluppo del territorio. Nello specifico l’insegnamento mira a fornire: - conoscenze nella teoria economica con particolare riferimento all'imprenditore e alla produzione agricola e forestale - conoscenze e strumenti per la gestione economica delle aziende agro-forestali - conoscenze e strumenti per l’utilizzo di misure ed interventi di politica comunitaria e nazionale a favore dei territori montani
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6
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AGR/01
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
Gruppo opzionale:
Lingua inglese esame interno o riconoscimento esterno - (visualizza)
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6
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18169 -
Lingua inglese
(obiettivi)
Gli obiettivi del corso sono quelli di raggiungere una conoscenza dell'Inglese corrispondente al livello B1. Il corso non rilascia nessun tipo di certificato di Lingua. La buona riuscita dell'esame permette agli studenti di ottenere 6 CFU.
CAPACITÀ ACQUISITE ALLA FINE DEL CORSO:
- comprensione di testi scritti di uso corrente; - capacità di esprimere e comprendere idee, opinioni, sentimenti e desideri in produzioni scritte e orali; - comprensione degli elementi principali in un discorso chiaro in lingua standard su argomenti familiari o relativi al corso di laurea; - capacità di comunicare in inglese riguardo attività abitudinarie che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni; - capacità di comprensione ed espressione di idee e opinioni e testi, anche di argomento scientifico; - scrivere testi semplici e coerenti su argomenti noti o di proprio interesse; - scrivere brevi lettere personali esponendo esperienze e impressioni e brevi storie.
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6
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L-LIN/12
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48
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-
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-
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
18359 -
Lingua inglese idoneità
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6
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48
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-
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-
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
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Secondo anno
Primo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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18155 -
Conservazione degli ecosistemi montani
(obiettivi)
Lo studente sarà in grado di valutare le minacce alla conservazione degli ecosistemi, con molti approfondimenti su quelli montani, prevalentemente appenninici. L'approccio è tuttavia più generale, con presentazione di casi studio ed esempi provenienti da ecosistemi naturali, seminaturali ed artificiali. Inoltre, sarà in grado di mettere per iscritto un progetto di conservazione, una valutazione d'incidenza, un programma di monitoraggio.
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6
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BIO/07
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
118634 -
Faunistica
(obiettivi)
Il corso di Faunistiche si propone di fornire studente una conoscenza teorico/pratica che gli consenta di dare un apporto professionale concreto e proficuo nella fase programmatica della gestione faunistica del territorio agro-forestale. A tal fine gli obbiettivi del corso vertono sulla conoscenza della biologia, dell’ecologia e dell’etologia delle principali specie faunistiche di interesse conservazionistico e venatorio del territorio italiano, con particolare riguardo a quelle dell’Italia centrale. Le interazioni fauna-uomo-ambiente, non raramente conflittuali (danni alle colture, alla rinnovazione forestale, predazione, interferenze con la viabilità, ecc.), richiedono la trattazione delle tecniche di monitoraggio (qualitativo e quantitativo). Parallelamente alle tecniche di stima delle consistenze e delle densità specie specifiche e alla loro comparazione con le densità agroforestali, sono trattate le strategie e le tecniche più innovative finalizzate all’incremento e al contenimento numerico in ogni ambito territoriale, protetto e non protetto.
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6
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AGR/18
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
18157 -
Gestione delle foreste montane
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Dendrologia e dasologia montana
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7
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AGR/05
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Dendrometria e selvicoltura
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Erogato in altro semestre o anno
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18158 -
Genetica vegetale
(obiettivi)
Far conoscere allo studente le basi teoriche e sperimentali della genetica classica e moderna e della biometria, con particolare riferimento agli aspetti applicativi della diversità nelle popolazioni forestali, della dinamica delle popolazioni forestali, della conservazione della biodiversità ed al vivaismo forestale.
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6
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AGR/07
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48
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Attività formative di base
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ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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16974 -
Diversita' vegetale
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6
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BIO/03
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48
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Attività formative di base
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ITA |
18160 -
Laboratorio di sistemi informativi territoriali
(obiettivi)
Il corso, della durata di 48 ore frontali (6 CFU) ha lo scopo di introdurre gli studenti ai principi della cartografia, con particolare riferimento all'utilizzo dei sistemi informativi geografici. Durante il corso verranno approfonditi concetti di cartografia tradizionale (tipi di carte, scala, sistemi di proiezione, ecc.) ed elementi pertinenti la cartografia digitale (raster, vettoriali). Verranno altresì fornite le competenze di base per interrogare sistemi informativi territoriali già esistenti e progettare/editare dati ai fini della realizzazione di un personale SIT. Al termine del corso, lo studente deve aver acquisito familiarità con i software di cartografia digitale, con i web GIS, e con l'utilizzo dei sistemi di Web Map Service.
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6
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AGR/10
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
18156 -
Abilità informatiche e statistiche
(obiettivi)
Far conoscere allo studente le principali funzioni dei pacchetti office di analisi del testo e foglio di calcolo. Far conoscere allo studente le basi teoriche e sperimentali della biometria e l'uso dei test statistici.
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6
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48
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
118633 -
Tecnologie di trasformazione dei prodotti di montagna
(obiettivi)
Acquisizione delle conoscenze concernenti i principali processi e prodotti della trasformazione alimentare. In particolare, saranno affrontati temi riguardanti le tecnologie/biotecnologie di trasformazione delle materie prime, di origine vegetale e animale, coltivate e allevate nei territori montani. Le lezioni saranno articolate seguendo le filiere produttive che sono oggetto del riconoscimento dell’indicazione “Prodotto di montagna”, istituita dall’art. 31 del regolamento (UE) n. 1151/2012 e disciplinata dal D.M. del M.I.P.A.A.F. n. 57167 del 26 luglio 2017. Le filiere produttive che verranno trattate durante il corso riguarderanno: i) la trasformazione delle carni e delle uova; ii) il settore lattiero caseario; iii) i prodotti ortofrutticoli trasformati; iv) la trasformazione dei cereali; v) la produzione del miele e derivati del settore apistico. Sarà inoltre oggetto di studio la trasformazione dei cosiddetti “prodotti spontanei”, che seppur non rientranti nel marchio “Prodotto di montagna”, attivano filiere importanti, quali le piante officinali ed i prodotti del sottobosco (ribes, lamponi, mirtilli, rovi, fragole di bosco, asparago selvatico, ginepro, corbezzolo, mirto, funghi epigei e tartufi). Per ciascuna filiera, lo studente dovrà acquisire conoscenze specifiche riguardanti le caratteristiche qualitative dell’alimento ed i relativi requisiti igienico-sanitari, l’organizzazione degli impianti e la valutazione del processo in relazione alle condizioni operative e alle tecniche di condizionamento. Al termine del corso dovrà essere in grado di definire autonomamente la qualità del prodotto alimentare con il fine di migliorarne le tecniche di produzione e la commercializzazione. Il riconoscimento delle caratteristiche peculiari del “Prodotto di montagna” forniranno allo studente lo strumento base per comunicare al consumatore il valore aggiunto e la peculiarità dell’alimento in funzione dell’area di provenienza.
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6
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AGR/15
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48
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
18157 -
Gestione delle foreste montane
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Dendrologia e dasologia montana
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Erogato in altro semestre o anno
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Dendrometria e selvicoltura
(obiettivi)
L'obiettivo del corso è quello di fornire le conoscenze necessarie per la diagnosi ecologia dei popolamenti forestali, il rilievo dendrometrico, le scelte di gestione forestale e, quindi, la redazione dei progetti selvicolturali. Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di di comprendere le finalità della gestione forestale sostenibile. Dovrà, così, aver acquisito la capacità di applicare e collegare criteri e metodi dell'ecologia forestale, della dendrometria e della selvicoltura nei vari contesti territoriali ed ambientali nazionali. Infine, dovrà avere acquisito le conoscenze teoriche e pratiche per elaborare ed redarre progetti di gestione forestale da quelli di restauro dell'ambiente a quelli di selvicoltura multifunzionale. Durante il corso gli studenti verranno stimolati a sviluppare autonomia di giudizio, abilità comunicative e capacità di apprendere.
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7
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AGR/05
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56
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
Terzo anno
Primo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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18360 -
Prova finale
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4
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Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c)
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ITA |
18367 -
Tirocinio
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7
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Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d)
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ITA |
16966 -
Monitoraggio e difesa dell'ambiente montano
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16966-1 -
Entomologia del sistema montano
(obiettivi)
Obiettivo del corso è fornire agli studenti le basi per la comprensione della grande biodiversità e importanza degli insetti, in particolare in ambiente forestale e montano. A tal fine vengono affrontate le tematiche relative alla morfologia, anatomia e fisiologia degli insetti nonché i metodi di valutazione e controllo delle popolazioni di insetti dannosi, secondo la legislazione vigente. Inoltre, vengono forniti gli strumenti utili al riconoscimento dei principali gruppi e vengono approfondite le conoscenze sugli insetti infeudati a essenze tipiche dell’ambiente montano e forestale
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6
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AGR/11
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
16966-2 -
Patologia forestale
(obiettivi)
Il corso mira a trattare i principali agenti patogeni vegetali (principalmente funghi, ma con esempi riguardanti anche batteri, virus e insetti) In ambito forestale e montano. Di conseguenza, gli scopi principali del corso sono la comprensione della biologia e dell'epidemiologia di questi agenti patogeni e le strategie di contenimento da adottare (preferibilmente a basso impatto ambientale). Inoltre, mira a far conoscere i principali fattori che portano alla diffusione di questi patogeni (cambiamenti climatici, inquinamento da agenti patogeni e cambiamenti agricoli). Infine, gli studenti sono guidati all'apprendimento di come riconoscere un patogeno e di quali sono le possibili misure e strategie per minimizzare l'impatto dei patogeni forestali (comprese le norme legislative).
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6
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AGR/12
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48
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
16971 -
Agricoltura di montagna
(obiettivi)
Il corso si propone di definire la molteplicità del significato del concetto di qualità delle produzioni frutticole e di fornire la conoscenza dei principali fattori di controllo della qualità dei prodotti durante il ciclo produttivo. In relazione alle principali tipologie delle colture legnose agrarie, verranno affrontati gli aspetti di biologia e fisiologia dello sviluppo maggiormente responsabili del determinismo della qualità, e gli aspetti delle tecniche colturali più appropriate per la produzione sostenibile di frutta di qualità in rapporto alle condizioni e limitazioni ambientali ed alle esigenze di mercato.
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16971-1 -
Arboricoltura da frutto
(obiettivi)
Al termine del corso lo studente acquisirà conoscenza e capacità di comprensione del concetto di qualità delle produzioni frutticole e dei principali fattori di controllo della qualità della produzione frutticola durante il ciclo produttivo. In relazione alle principali tipologie delle colture legnose da frutto, verranno affrontati gli aspetti di biologia e fisiologia dello sviluppo maggiormente responsabili del determinismo della qualità, e gli aspetti delle tecniche colturali più appropriate per la produzione sostenibile di frutta di qualità in rapporto alle condizioni e limitazioni ambientali ed alle esigenze di mercato. Lo studente acquisirà capacità di analizzare le possibili interazioni tra agroecosistemi arborei, ambiente e tecnica colturale applicata (applying knowledge and understanding). Lo studente acquisirà autonomia di giudizio (making judgements) anche attraverso la consultazione critica e la comparazione di materiali didattici di varia tipologia. Lo studente acquisirà capacità di documentare e comunicare le conoscenze acquisite con terminologia appropriata (communication skills) e capacità di promuovere il proprio auto-aggiornamento (learning skills)
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6
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AGR/03
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48
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
16971-2 -
Alpicoltura
(obiettivi)
1) Conoscenza e capacità di comprensione: Aver sviluppato la conoscenza dei principi di agronomia e coltivazioni erbacee utili alla la progettazione e la gestione dei sistemi colturali e foraggeri montani, che abbiano come obbiettivo oltre che la produzione di foraggio, anche il mantenimento delle risorse non rinnovabili e la tutela dell’ambiente. 2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione: Avere una comprensione della molteplicità dei fattori che influenzano la gestione dei sistemi colturali in aree montane e saper applicare di volta in volta le soluzioni tecnico-agronomiche specifiche. 3) Autonomia di giudizio: Essere in grado di analizzare la gestione dei sistemi colturali nelle aree montane, con particolare attenzione agli avvicendamenti, all’itinerario tecnico delle singole colture e alla protezione dell’ambiente montano. 4) Capacità di apprendimento: Essere in grado di descrivere le tematiche inerenti la progettazione/gestione dei sistemi colturali montani. Tale abilità verrà sviluppata mediante il coinvolgimento attivo degli studenti attraverso discussioni orali in aula, laboratorio ed esercitazioni. 5) Abilità comunicative: Saper affrontare gli argomenti delle domande nella loro completezza esprimendosi con un linguaggio tecnico corretto.
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6
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AGR/02
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48
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-
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
16964 -
Ingegneria delle acque e del territorio montano
(obiettivi)
fornire le conoscenze di base per la comprensione dei processi idrologici e di sistemazione idraulica in ambito montano
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16964-1 -
Idrologia e sistemazioni idrauliche
(obiettivi)
L’insegnamento affronta i principali aspetti riguardanti la sistemazione dei bacini idrografici. Vengono analizzati i fondamentali processi idrologici, idraulici ed erosivi che possono manifestarsi all’interno di un bacino idrografico. Si individuano le più diffuse tipologie di intervento da utilizzare per un’adeguata difesa del territorio dal dissesto idrogeologico, con particolare riguardo alle opere di ingegneria naturalistica. Al termine del corso i discenti dovranno raggiungere i seguenti obiettivi:
1) conoscenze e capacità di comprensione in un campo di studi ad un livello che sia caratterizzato dall’uso di libri di testo avanzati e includa anche la conoscenza di alcuni temi d’avanguardia nel campo delle sistemazioni idraulico forestali; 2) capacità di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione in maniera da dimostrare un approccio professionale al loro lavoro, oltre che competenze adeguate sia per ideare che sostenere argomentazioni per risolvere problemi nell'ambito delle sistemazioni idraulico forestali; 3) capacità di raccogliere ed interpretare i dati idrologici; 4) capacità di comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni, sulle tematiche trattate, ad interlocutori specialisti e non specialisti; 5) capacità di apprendimento necessarie per intraprendere studi successivi (Laurea Magistrale) con un alto grado di autonomia.
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6
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AGR/08
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48
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
16964-2 -
Costruzioni, rilievo e rappresentazione del territorio in ambiente montano
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8
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AGR/10
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64
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
Secondo semestre
Insegnamento
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CFU
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SSD
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Ore Lezione
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Ore Eserc.
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Ore Lab
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Ore Studio
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Attività
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Lingua
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118635 -
Promozione e valorizzazione della montagna
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Ecoturismo e marketing della montagna
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6
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SECS-P/08
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48
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-
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-
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-
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Produzioni animali in aree montane
(obiettivi)
a) Obiettivi formativi In linea con gli obiettivi formativi del CdL 'Scienze delle Montagna' l'insegnamento vuole favorire la gestione in maniera sostenibile delle produzioni animali di qualità in ambienti montani e dell'area mediterranea. b) Risultati di apprendimento attesi Al termine dell’insegnamento gli studenti dovranno essere in grado di: - conoscere e discutere i parametri che definiscono la qualità totale dei prodotti di origine animale; - acquisire conoscenze nell'ambito dei sistemi di allevamento in arre montane; - valorizzare le produzioni tradizionali.
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6
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AGR/18
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48
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-
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-
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-
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |