Monitoraggio e difesa dell'ambiente montano |
Codice
|
16966 |
Lingua
|
ITA |
Tipo di attestato
|
Attestato di profitto |
Modulo: Entomologia del sistema montano
(obiettivi)
Obiettivo del corso è fornire agli studenti le basi per la comprensione della grande biodiversità e importanza degli insetti, in particolare in ambiente forestale e montano. A tal fine vengono affrontate le tematiche relative alla morfologia, anatomia e fisiologia degli insetti nonché i metodi di valutazione e controllo delle popolazioni di insetti dannosi, secondo la legislazione vigente. Inoltre, vengono forniti gli strumenti utili al riconoscimento dei principali gruppi e vengono approfondite le conoscenze sugli insetti infeudati a essenze tipiche dell’ambiente montano e forestale
|
Codice
|
16966-1 |
Lingua
|
ITA |
Tipo di attestato
|
Attestato di profitto |
Crediti
|
6
|
Settore scientifico disciplinare
|
AGR/11
|
Ore Aula
|
48
|
Attività formativa
|
Attività formative caratterizzanti
|
Canale Unico
Docente
|
CONTARINI Mario
(programma)
Parte generale: Biodiversità e importanza degli insetti. Morfologia (esoscheletro, capo, torace, addome, endoscheletro). Anatomia (sistema circolatorio, apparato digerente, sistema respiratorio, sistema nervoso, organi di senso, ecc.). Riproduzione e sviluppo degli insetti. Ecologia degli insetti. Comportamento sociale. Metodi di controllo delle popolazioni. Sistematica e filogenesi. I principali ordini di insetti e identificazione. Metodi per la preparazione della scatola entomologica (raccolta, preparazione e conservazione degli insetti; uso di chiavi dicotomiche per l'identificazione). Parte speciale: Insetti di quercia, pino, castagno, abete rosso, faggio, patata, mela e cenni di apicoltura in ambiente montano.
(testi)
Per la parte generale:
E. Tremblay, 2003. Entomologia applicata. Vol. I, generalità e mezzi di controllo. Liguori Ed. Napoli.
L. Masutti, S. Zangheri, 2001. Entomologia generale e applicata. CEDAM, Padova.
Per la parte speciale:
A. Pollini, 2002. Manuale di Entomologia Applicata. Edagricole, Bologna.
P. Luciano, P.F. Roversi, 2001. Fillofagi delle querce in Italia. Industrie grafiche Poddighe, Sassari.
A. Battisti et alii., 2013, Lineamenti di zoologia forestale. Padova University Press, Padova.
|
Date di inizio e termine delle attività didattiche
|
Dal al |
Modalità di erogazione
|
Tradizionale
A distanza
|
Modalità di frequenza
|
Non obbligatoria
|
Metodi di valutazione
|
Prova orale
Valutazione di un progetto
|
|
|
Modulo: Patologia forestale
(obiettivi)
Il corso mira a trattare i principali agenti patogeni vegetali (principalmente funghi, ma con esempi riguardanti anche batteri, virus e insetti) In ambito forestale e montano. Di conseguenza, gli scopi principali del corso sono la comprensione della biologia e dell'epidemiologia di questi agenti patogeni e le strategie di contenimento da adottare (preferibilmente a basso impatto ambientale). Inoltre, mira a far conoscere i principali fattori che portano alla diffusione di questi patogeni (cambiamenti climatici, inquinamento da agenti patogeni e cambiamenti agricoli). Infine, gli studenti sono guidati all'apprendimento di come riconoscere un patogeno e di quali sono le possibili misure e strategie per minimizzare l'impatto dei patogeni forestali (comprese le norme legislative).
|
Codice
|
16966-2 |
Lingua
|
ITA |
Tipo di attestato
|
Attestato di profitto |
Crediti
|
6
|
Settore scientifico disciplinare
|
AGR/12
|
Ore Aula
|
48
|
Attività formativa
|
Attività formative caratterizzanti
|
Canale Unico
Docente
|
MAZZAGLIA Angelo
(programma)
Introduzione alla patologia vegetale e forestale, cenni storici. Esempi di malattie di particolare impatto economico e sociale.
PARTE GENERALE Concetti di base • Cosa si intende per malattia, danno, lesione, guarigione in patologia vegetale. • Malattie abiotiche (non infettive) e biotiche (infettive). • Malattie complesse • Triangolo di malattia • Classificazione delle malattie Generalità sugli agenti causali di malattie infettive • Virus e viroidi, • Fitoplasmi • Batteri • Oomiceti • Funghi veri • Fanerogame parassite Le fasi della malattia • dalla pre-infezione alla evasione. • Concetto di inoculo: carica, densità e potenziale Sintomatologia • Differenza tra sintomo e segno • Tipologie di sintomi: alterazioni cromatiche, necrosi, cancri, tumori, caduta precoce di organi, alterazione di forma e dimensioni, essudati, alterazioni stato idrico • Analisi critica dei sintomi Diagnostica • Approccio critico alla diagnosi: anamnesi, osservazioni in campo, raccolta e conservazione dei campioni. • Metodi di base: diagnosi di laboratorio in vivo e in vitro, isolamento del patogeno, osservazione microscopica delle strutture. • Metodi avanzati: tecniche immunologiche e molecolari. • Postulati di Koch • La diagnosi delle carie: analisi clinica e strumentale
PARTE SPECIALE • Danni abiotici da: variazioni e squilibri idrici; variazioni e squilibri termici; eventi eccezionali (grandine, neve, fulmini, incendio, ecc.); deficit (o eccessi) nutrizionali; deficit illuminazione; inquinanti Fitotossici dell’Aria (IFA); altri inquinanti. • Marciumi radicali da Oomiceti: mal dell’inchiostro del castagno e altri marciumi da Phytophthora spp. • Marciumi radicali da funghi veri: marciume radicale fibroso di latifoglie e conifere da Armillaria spp.; mal del rotondo delle conifere da Heterobasidion annosum s.l.; marciume radicale lanoso delle latifoglie da Rosellinia necatrix. • Tracheomicosi: grafiosi dell’olmo da Ophiostoma ulmi e novo-ulmi; verticillosi delle latifoglie; cancro colorato del platano da Ceratocystis platani; azzurramento del legno di conifere da Ophiostomatales. • Cancri: cancro corticale del cipresso da Seiridium cardinale; cancro del larice da Lachnellula willkommii; cancro corticale del castagno da Cryphonectria parasitica; cancro carbonioso delle querce da Biscogniauxia mediterranea; cancro del faggio da Nectria ditissima; cancri ad anelli delle latifoglie da Nectria spp. • Malattie della chioma delle conifere: disseccamento degli aghi di pino da Thyriopsis halepensis; rosso crittogamico dei pini da Lophodermium seditiosum e L. pinastri; bande rosse degli aghi di pino da Dothistroma pini; filloptosi dell’abete bianco da Lirula nervisequa; filloptosi dell’abete rosso da Lophodermium piceae; mal della tela delle conifere da Herpotrichia juniperi; disseccamento degli aghi e degli strobili del pino da Diplodia pinea; altri seccumi della chioma dei pini: Brunchorstia pinea, Phacidium infestans, Cyclaneusma pini; altri agenti di malattie della chioma delle conifere: Acanthostigma parasiticum, Meria laricis, Brunchorstia laricina, Phaeocryptopus gaeumannii, Rhadbocline pseudotsugae • Malattie della chioma delle latifoglie: antracnosi della quercia da Apiognomonia quercina; antracnosi del faggio da Apiognomonia errabunda; antracnosi dell’ippocastano da Guignardia aesculi; antracnosi del platano da Apiognomonia veneta; altri agenti di antracnosi: Discula destructiva, Elsinoe quercus-ilicis; bollosità da Taphrina spp. su specie forestali: T. populina, T. betulina, T. saccari, T. crataegi, T. tosquinetii, T. kruchii, T. ulmi, T. fagicola, T. wiesneri, T. alni; mal bianco delle querce da Microsphaera alphitoides; mal bianco del platano da Microsphaera platani; altri mal bianchi forestali: Phyllactinia guttata, Uncinula salicis; ticchiolatura del pioppo da Marssonina brunnea; ticchiolatura del noce da Marssonina juglandis; altre ticchiolature: Marssonina castagnei, M. betulae, M. coronaria, M. salicicola; fersa del castagno: Mycosphaerella maculiformis; tacche nere dell’acero: Rhytisma acerinum; defogliazione primaverile del pioppo da Venturia populina e Venturia macularis; antracnosi o “macchie nere” da Gloeosporium spp. • Ruggini: ruggine vescicolosa degli aghi dell’abete rosso da Chrysomixa rhododendri; ruggine vescicolosa degli aghi dell’abete da Chrysomixa abietis; ruggine vescicolosa del fusto dei pini a due aghi da Cronartium flaccidum; ruggine vescicolosa del fusto dei pini a cinque aghi da Cronartium ribicola; ruggine degli scopazzi dell’abete bianco da Melampsorella caryophyllacearum; ruggini del ginepro e delle rosacee da Gymnosporangium sabinae, G. tremelloides, G. clavariiforme; ruggine curvatrice dei getti di pino da Melampsora pinitorqua; ruggini del pioppo da Melampsora allii-populina, M. larici-populina, M. larici-tremulae, M. pulcherrima, M. rostrupii. • Carie: teoria del Condizionamento Microambientale (CM); modalità di azione di carie bianca, bruna e soffice; teoria della Compartimentalizzazione (CODIT); diagnosi delle carie; principali agenti di carie (Phellinus spp.; Stereum spp.; Ganoderma spp.; Trametes spp.; Pleurotus spp.; Fomitiporia spp.; Phaeolus spp.; Fomitopsis spp.; Lenzites spp.; Fistulina spp.; Inonotus spp. • Malattie del vivaio forestale: Damping-off. • Malattie dei popolamenti forestali (malattie complesse): Deperimento del bosco; deperimento delle querce; deperimento del faggio, ecc.; Ruolo dell’endofitismo nei patogeni di debolezza.
(testi)
Libri consigliati: - Elementi di Patologia Forestale, Capretti P. e Ragazzi A., Patron Editore - Fondamenti di Patologia Vegetale, Matta A., Patron Editore
|
Date di inizio e termine delle attività didattiche
|
Dal al |
Modalità di erogazione
|
Tradizionale
|
Modalità di frequenza
|
Non obbligatoria
|
Metodi di valutazione
|
Prova orale
|
|
|
|