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Entomologia evolutiva
(obiettivi)
a) Obiettivi formativi - Comprensione della morfologia e dell’etologia degli insetti come risultato di processi evolutivi. - Comprensione delle interazioni tra i diversi organismi all’interno di un ecosistema.
b) Risultati di apprendimento attesi - Conoscenza della evoluzione di alcune strutture morfologiche degli insetti e di alcuni aspetti della loro etologia - Conoscenza delle principali relazioni esistenti tra i diversi organismi all’interno degli ecosistemi - Acquisizione di una cultura ecologica fondamentale per una corretta gestione degli ambienti.
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GUGLIELMINO Adalgisa
( programma)
Programma 1) Esempi di adattamenti di strutture in funzione della nicchia ecologica occupata: Apparato boccale; Apparato respiratorio; Apparato locomotore; Sistemi di difesa degli insetti. 2) Interazioni fra diversi organismi: Insetti e piante: Interazione coevolutive tra insetti e piante; Fitofagia; Gli insetti e la biologia riproduttiva delle piante; Insetti che vivono in simbiosi mutualistica in strutture specializzate delle piante. Predazione e parassitismo negli insetti: Localizzazione della preda/dell'ospite; Accettazione e manipolazione della preda/dell'ospite; Scelta e specificità della preda/dell'ospite; Il successo evolutivo degli insetti predatori e parassiti; 3) Insetti ed ecosistemi: Insetti della lettiera e del suolo; Insetti e alberi morti o legno in decomposizione; Insetti ed escrementi; Insetti e carogne; Insetti e funghi; Insetti cavernicoli. Metodi di campionamento degli insetti. Sono previste escursioni in campo ed in laboratorio atte a evidenziare con l'utilizzo di differenti metodiche di campionamento biocenosi presenti in diverse tipologie di ambienti, quali quelli boscati, aree aperte, aree urbanizzate.
( testi)
- Appunti di lezione - Penny J. Gullan & Peter S. Cranston – Lineamenti di Entomologia – Zanichelli, 514pp. - R. G. Davies - Lineamenti di Entomologia – Zanichelli, 369pp.
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AGR/11
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Attività formative caratterizzanti
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Certificazione delle foreste e dei prodotti forestali
(obiettivi)
A) OBIETTIVI FORMATIVI Gli obiettivi formativi sono di fornire allo studente le conoscenze per la certificazione della gestione forestale sostenibile e per la certificazione del legno, sia come certificazione di processo che di prodotto. Pertanto lo studente avrà una formazione sulla certificazione della gestione forestale sostenibile secondo gli schemi FSC e PEFC e della catena di custodia, sulla certificazione del legno strutturale, su un sistema di Dovuta Diligenza in conformità al Regolamento EU n°995/2010 (EUTR o Timber Regulation) che contrasta l'introduzione e commercializzazione, nel territorio dell'Unione Europea, di legname e prodotti a base di legno illegalmente tagliati, perseguendo l’obiettivo di contribuire a formare un laureato magistrale con competenze nella implementazione di una gestione forestale sostenibile. B) RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI 1) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza delle caratteristiche degli schemi di certificazione forestale e capacità di introdurre un’azienda alla certificazione della gestione e della CoC, anche in relazione alle indicazioni della UE; conoscenza dei dettami del Regolamento EUTR 995/2010; conoscenza della normativa relativa al settore legno ed in particolare della certificazione del legno strutturale. Le conoscenze e capacità di comprensione estendono quelle apprese durante la precedente formazione universitaria e permettono analisi, non solo appropriate, ma anche originali, in modo particolare secondo i principi di sostenibilità ambientale. 2) Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenza e capacità di comprensione della normativa volontaria e cogente concernente il settore legno e la certificazione della GFS e CoC secondo diversi schemi di certificazione, essendo in grado di utilizzare efficacemente le conoscenze tecniche sui principali prodotti a base di legno, sui processi di tracciabilità e trasformazione, sulla normativa di settore e sui sistemi di certificazione della filiera legno finalizzandole al soddisfacimento dei requisiti degli schemi di certificazione forestale e del Regolamento EUTR. Le conoscenze e le capacità acquisite hanno il fine di acquisire la capacità di sostenere i propri giudizi e risolvere questioni complesse inerenti la gestione forestale, la produzione del legno ed il suo uso anche in un contesto interdisciplinare. Queste competenze sono declinate secondo i principi di sostenibilità ambientale, con un approccio professionale ed eticamente corretto. 3) Autonomia di giudizio (making judgements) Essere in grado di raccogliere dati e interpretare risultati ottenuti dalla osservazione della gestione forestale, della gestione dell’introduzione del legname o dei manufatti in legno sul mercato europeo per trarre giudizi supportati da un approccio metodologico scientifico, sapendo scegliere la metodologia più appropriata al caso di specie, tenendo conto della sostenibilità dei processi; essere in grado di gestire situazioni complesse inerenti la certificazione, anche in relazione alla responsabilità sociale e all’etica concernente la commercializzazione del “legname illegale”. 4) Abilità comunicative (communication skills) Essere in grado di comunicare senza ambiguità nel linguaggio appropriato con interlocutori specialisti e non specialisti, utilizzando correttamente la terminologia scientifica e tecnica del settore. 5) Capacità di apprendere (learning skills) Sviluppare capacità di apprendimento necessarie per mantenere aggiornata la preparazione e per continuare a studiare con autonomia. A tal fine è consigliato l’uso delle risorse elettroniche della Biblioteca.
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LO MONACO Angela
( programma)
PROGRAMMA Le foreste nel mondo, in Europa, in Italia. I problemi connessi alla conservazione delle foreste, anche in relazione al settore commerciale. Le tappe del percorso d’integrazione ambiente-sviluppo-sostenibilità. Introduzione al concetto di certificazione. La foresta, il legno e i prodotti della foresta quali oggetto di certificazione. La certificazione forestale come strumento della gestione sostenibile di foreste e piantagioni. Gli enti di normazione e di certificazione. Accreditamento. L'iter certificativo. Le certificazioni in ambito forestale. Gli standard di buona gestione forestale: FSC e PEFC, storia e mission, diffusione. Lo schema di certificazione del FM di FSC. Gli standard PEFC di certificazione per la gestione sostenibile delle Foreste e delle piantagioni. Scopo del manuale di GFS. Parti che lo possono comporre. Esemplificazioni. La Catena di custodia (cenni). Le normative nel settore legno, ISO, EN, UNI. La normativa inerente il legno strutturale. Il tema dell'illegalità nel commercio del legno. EUTR 995 e "Dovuta diligenza". I soggetti e i prodotti interessati. Le autorità competenti. Gli schemi di certificazione e le norme internazionali che semplificano l’approccio alla EUTR 995.
( testi)
Gli appunti dalle lezioni, che sono resi disponibili dal docente al termine degli argomenti trattati sulla piattaforma Moodle, insieme al programma sono utili quale traccia per lo studio. Su Moodle sono allegati anche testi di approfondimento o di riferimento per la preparazione. Cerullo S, Clerici C, Paradiso D, Zanuttini R. 2013. Il legno pensa al futuro. Compagnia delle foreste. pp 135 (19 euro c’è in Biblioteca, più copie) R. Zanuttini (a cura di) Il legno massiccio : materiale per un'edilizia sostenibile . Compagnia delle Foreste, 2014 (disponibile in Biblioteca) UNI Conlegno, 2010. La figura del Direttore tecnico di Produzione per il legno strutturale. pp 91 (120 euro, c’è in biblioteca) Norme UNI EN ISO e Standard FSC e PEFC per FM e CoC (in biblioteca, solo in consultazione e sui siti dei rispettivi enti normatori) Altro materiale reso disponibile dal docente per approfondimenti. Altri testi di riferimento Giachino DM, 2013. Legno Manuale per progettare in Italia. UTET. pp 311 (90 auro, c’è in biblioteca) MASIERO M., ZORZI G.M. (a cura di). Qualità e certificazione nella filiera del legno. La catena di custodia. Edito da CCIAA di Padova, PST Galileo, CNA Prov.le di Padova, marzo 2006: 148 pp. Berti S, Nocetti M, Sozzi L, 2013. I difetti del legno. Compagnia delle foreste. pp 74 (13 euro in biblioteca)
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AGR/06
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Attività formative caratterizzanti
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Microbiologia dei suoli forestali
(obiettivi)
Il corso di Microbiologia dei Suoli Forestali tratta la microbiologia del suolo in chiave applicativa con specifico riferimento alla conservazione e al ripristino della biodiversità microbica e alla qualità ecosistemico funzionale e ambientale.
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DI MATTIA Elena
( programma)
efinizione e scopi della microbiologia forestale. Ultrastruttura e classificazione dei Procarioti in base alla nutrizione. Trasformazioni energetiche nella cellula Procariote mediante la respirazione aerobia, anaerobia e le fermentazioni. Fisiologia della crescita microbica (crescita nei sistemi chiusi e nei sistemi aperti), crescita microbica in condizione di limitazione dei nutrienti, crescita biofilm e controllo della formazione del biofilm. Monitoraggio Microbiologico del suolo: quantificazione, analisi ecofisiologica microbica e biodiversità microbico-molecolare della comunità. Ecologia microbica: interazioni intermicrobiche positive e negative, le successioni microbiche r/K e gli effetti priming della sostanza organica. Ecologia microbica dei processi biogeochimici di decomposizione, di metanogenesi, di umificazione e di mineralizzazione. Ecologia microbica dei nitrificanti (Nitrosomonas e Nitrobacter), dei denitrificanti degli ammonizzanti e degli azotofissatori. Le matrici organiche nel compostaggio verde e azione del microbioma. Microbiologia della rizosfera: ubicazione microbica ectorizosferica e biofilm rizoplanici, indici rizosferici microbici (R/S) ed effetto dei rapporti piante-microrganismi e ambiente forestale: azoto-fissazione biologica e diazotrofi liberi, associati e simbionti. I batteri benefici: i batteri promotori della crescita delle piante (PGPR), gli endofiti non patogeni, le simbiosi micorriziche endotrofiche ed ectotrofiche spp. Le simbiosi azotofissatrici, forestali: il genere Frankia e le piante attinorriziche per la consociazione con specie nobili, le simbiosi leguminose perenni-Rhizobium il processo di nodulazione, il simbiosoma ed efficienza di processo. Isolamento, caratterizzazione dei ceppi e applicazione degli inoculanti rizobici e/o attinorrizici (concetto di adattamento edafico). Utilizzazione e controllo delle microflore del suolo forestale: la batterizzazione per la conservazione, il recupero e il restauro degli ambienti forestali degradati.
( testi)
Microbiologia Agroambientale (a cura di B.Biavati, C. Sorlini), CEA Edizione 2008 ISBN 978-88-408-1383-7. Seconda Edizione CEA-ZANICHELLI ISBN 978-8808-18054-4. Il docente fornirà dispense e articoli scientifici in consultazione.
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AGR/16
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Attività formative caratterizzanti
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