Docente
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CHITI Edoardo
(programma)
Il corso muove dal presupposto che il diritto amministrativo non sia stabile nel tempo, ma soggetto a continui mutamenti. Rovescia, dunque, il punto di vista di Otto Mayer, secondo il quale ‘il diritto costituzionale passa, mentre quello amministrativo resta’, e mette al centro dello studio le sue evoluzioni. Il processo di trasformazione è particolarmente intenso e profondo in questo inizio di secolo. Sono quattro i fattori principali che incidono sullo ‘statuto’ complessivo del diritto amministrativo italiano, modificandone i caratteri e i tratti distintivi. Il primo è l’insieme delle interazioni che si vengono a stabilire tra l’ordinamento italiano e altri ordinamenti statali e ultrastatali, che aprono il diritto amministrativo italiano a molti tipi di rapporti con altri diritti amministrativi. Il secondo consiste nelle evoluzioni dei modi di azione pubblica, che vanno oltre i paradigmi tradizionali e producono nuove discipline amministrative. Il terzo fattore è l’innovazione tecnologica, che il diritto amministrativo tenta di governare e dalla quale è a sua volta modificato. L’ultimo fattore è la crisi economica, che induce a un ripensamento di varie discipline amministrative e dei meccanismi di tutela giurisdizionale. Il corso intende esplorare le trasformazioni legate a ciascuno di questi fattori, in modo da restituire una comprensione dinamica e realista del diritto amministrativo, della sua capacità di adattamento e delle molteplici funzioni che svolge nell’ordinamento giuridico e in quello politico: una comprensione imprescindibile nella formazione di un giurista del XXI secolo.
(testi)
Il programma d'esame per gli studenti frequentanti consiste nelle letture distribuite nel corso delle lezioni.
Il programma d'esame per gli studenti non frequentanti consiste nel volume di Sabino Cassese, Il diritto amministrativo: storia e prospettive, Milano, Giuffrè, 2010, pp. 3-111; pp. 125-140; pp. 251-290; pp. 309-330; pp. 345-440; pp. 441-573
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