Docente
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CERFOLLI Fulvio
(programma)
Obiettivi formativi Scopo del corso è fornire agli studenti le informazioni necessarie alla comprensione delle basi teoriche dell’idrobiologia classica e moderna e degli approcci teorici e sperimentali che ne hanno permesso lo sviluppo odierno. Ampliare le conoscenze sugli organismi acquatici dal punto di vista trofico-funzionale. Gli studenti dovranno apprendere la logica dell’analisi ecosistemica degli ambienti acquatici e le metodologie atte a valutare strutture e funzioni degli ecosistemi degli ambienti acquatici. Verranno fornite le nozioni per capire gli sviluppi più recenti dell’ecosistemica degli ambienti acquatici (food web theory, niche theory, network analysis), e verrà stimolata la comprensione dell’importanza della gestione di tali ambienti. Il corso si propone di fornire la base per ulteriori studi di approfondimento nei campi dell’ecologia delle acque interne e dell’ecologia di comunità.
Risultati dell'apprendimento attesi Conoscenza e capacità di comprensione. Aver sviluppato la conoscenza dei principi e delle leggi ecologiche che stanno alla base del funzionamento ecosistemico degli ambienti acquatici. Aver acquisito le nozioni dell’idrobiologia utili ad intraprendere le analisi ecosistemiche delle diverse tipologie ambientali delle acque interne. Capacità di applicare conoscenza e comprensione. Saper utilizzare le nozioni apprese a lezione e sviluppate nelle esercitazioni per interpretare strutture e funzioni dei diversi organismi acquatici e per la risoluzione di problemi nei vari campi dell’idrobiologia. Autonomia di giudizio. Essere in grado di individuare i percorsi teorici e sperimentali da applicare alla risoluzione di problemi nuovi anche se analoghi a quelli discussi a lezione. Abilità comunicative. Verrà stimolata la capacità degli studenti a interloquire, ragionare e discutere sugli interrogativi sollevati durante le lezioni in merito agli argomenti trattati. Capacità di apprendimento. Essere in grado di discutere temi scientifici inerenti l’idrobiologia ed in generale l’ecologia accademica degli ambienti acquatici anche nelle sue applicazioni gestionali e nelle sue implicazioni teoriche e sperimentali. Tale abilità verrà sviluppata e saggiata coinvolgendo gli studenti in discussioni orali in aula.
Lezioni 1-2. L’ambiente acquatico L’origine dell’acqua. La distribuzione degli ambienti acquatici nel mondo. La chimica-fisica dell’acqua: ossigeno disciolto, conducibilità, pH, temperatura, la curva del BOD, la durezza, il fosforo, l’azoto, la torpidità e i solidi totali. Gli input energetici negli ambienti acquatici: catene del pascolo e catene del detrito. Fotosintesi, chemiosintesi, detrito autoctono e detrito alloctono.
Lezioni 3-4. Gli ambienti d’acqua dolce e loro caratterizzazione Il ciclo dell’acqua. Gli ambienti fluviali. Gli ambienti lacustri. Gli ecosistemi acquatici di transizione. Le zone umide. Altri ambienti d’acqua (fiumi e laghi sotterranei, sorgenti d’alta quota, sorgenti idrotermali, acque interstiziali). Habitat dulciacquicoli d’interesse comunitario. La classificazione dei laghi in base alla trofia. La contaminazione organica. Eutrofizzazione naturale ed antropica.
Lezioni 5-10. Fauna e flora delle acque interne Adattamenti al mezzo acqueo e alle diverse caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua. Macrofite e Fitoplancton (aspetti funzionali e fasce ripariali). Zooplancton (Rotiferi, Cladoceri, Copepodi): diapausa e quiescenza, ciclomorfosi e migrazioni verticali. Benthos (Insetti, Molluschi, Crostacei, Oligocheti, Tricladi): parametri della nicchia ecologica, shift ontogenetico di nicchia. Fauna ittica delle acque interne italiane, status di conservazione, composizione delle comunità ittiche. Batracofauna, erpetofauna, ornitofauna e mammalofauna degli ambienti acquatici. Classificazione trofico-funzionale degli organismi acquatici. Zonazione della distribuzione della biodiversità negli ambienti fluviali e lacustri. Specie aliene.
Lezioni 11-15. Idrobiologia teorica Il “River Continuum Concept”. Gli “effetti a cascata”. La zonazione ittica. Approccio compartimentale. Cenni allo studio dell’ecologia delle acque interne. Le strutture trofiche. L'analisi della stabilità ecosistemica.
Lezioni 16-18. Esercitazioni in campo e in laboratorio. Uso dello stereomicroscopio e delle chiavi dicotomiche (es. molluschi: gasteropodi e bivalvi). Strumentazione da campo e da laboratorio (pHmetro, ossimetro, ecc). Tecniche di campionamento (pacchi fogliari, ecc). Impianti sperimentali per lo studio delle strutture e delle funzioni delle comunità ecologiche degli ambienti acquatici.
(testi)
Libri consigliati e/o da consultare Dobson M., Fridd C., 2009. Ecology of aquatic systems. Oxford University Press, II edizione D‘Antoni S., Battisti C., Cenni M. e Rossi G.L. (a cura di), 2011. Contributi per la tutela della biodiversità delle zone umide. Rapporti ISPRA 153/11 (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/biodiversita/allegato_rapporto_153_2011.pdf Zerunian S.,, 2003. Piano d’azione generale per la conservazione dei pesci d’acqua dolce italiani. Quad. Cons. Natura 17, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica (http://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00006700/6726-17-qcn-pesci-acqua.pdf) Cocchi R., Riga F. 2001. Linee guida per il controllo della nutria. Quad. Cons. Natura 5, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/biblioteca/protezione_natura/qcn_nutria.pdf) AAVV, 2004. La carta ittica dei fiumi Mignone Paglia e Marta. Provincia di Viterbo (a cura di). (vedi anche http://www.parchilazio.it/documenti/pubblicazioni/3793_allegato1.pdf)
Per i non frequentanti è possibile prendere contatti con il docente per la consegna del materiale didattico fornito durante il corso.
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