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18397 Geobotanica e Conservazione della Flora in CONSERVAZIONE E RESTAURO DELL' AMBIENTE E DELLE FORESTE (LM-73) LM-73 0 SCOPPOLA Anna, FILIBECK Goffredo
(programma)
Programma Modulo di Geobotanica
[I libri di testo per ciascun argomento (quando esistenti) sono indicati fra parentesi quadre, con una sigla che identifica il libro (vedi legenda), seguita dalle pagine iniziali e finali dove è trattato l’argomento corrispondente].
Definizioni di flora, vegetazione, comunità vegetale, paesaggio. Differenza fra areale ed habitat. I fattori che influenzano l’areale. Il fattore climatico: cause dell’eterogeneità macroclimatica [GER 21-25]. Le regioni macroclimatiche europee [POL 9-14]; il concetto di bioma. Caratteristiche delle piante nel bioma Mediterraneo [ECO 335-339; POL 100-101]. Metodi di analisi fitoclimatica: diagrammi termopluviometrici di Walter & Lieth; indici fitoclimatici di Rivas-Martinez (termotipi e ombrotipi). Il fitoclima italiano [ECO 123-127; GER 31-38]: caratteristiche e distribuzione delle regioni temperata, submediterranea e mediterranea in Italia; differenze fra il clima alpino, appenninico e mediterr.-montano [WAL 156-158]. I piani altitudinali di Schröter nelle Alpi e nell’Appennino e la loro vegetazione caratteristica [GER 68-74]. I fattori storici: disgiunzioni, endemismi, areali ristretti [PRIM 101-104]; clima e vegetazione dei glaciali del Pleistocene; conseguenze dei glaciali sugli areali [BIO 42-46]. Tipi corologici; regni floristici. Specie aliene e invasive [FLO 587-594; PRIM 160-166, 168-172]: definizioni; aree geografiche e ambienti più sensibili; esempi; lotta e prevenzione; il regolamento UE n.1143/2014. L’habitat: i principali fattori dell’habitat di una pianta; distribuzione delle specie rispetto ai gradienti ambientali. Il mesoclima; cause e conseguenze dell’eterogeneità mesoclimatica. Effetti della topografia sul suolo. Legge di costanza relativa dell’habitat e concetti di vegetazione zonale, extrazonale, azonale [WAL 32-33]. Il fattore edafico [GER 55-59]: suoli calcarei vs. suoli acidi; piante indicatrici di suoli particolari. Il disturbo fisico; il fuoco come fattore dell’habitat; adattamenti delle piante al fuoco [DEL 43-54; 59-67]. I fattori biotici: la competizione e la differenza fra optimum fisiologico e optimum ecologico [WAL 27-32]; la facilitazione e l’effetto nursery; orli e mantelli. Il disturbo biotico: il pascolamento come fattore dell’habitat. Strategie delle piante e loro valore diagnostico dell’habitat: schema r-K [ECO 75-76]; forme biologiche di Raunkiaer. Bioindicatori vegetali [ANPA 7-12 e 79-82]: gli indici di Ellenberg. Cenni di rilevamento della vegetazione. Classificazione della vegetazione: approcci fisionomico, strutturale, floristico. La classificazione fitosociologica [PROG 16-18]: le tabelle di “rilievi”; la sintassonomia; esempi di classi e ordini della vegetazione italiana. La vegetazione nella Direttiva 92/43/CEE “Habitat” [PRIM 294-297]: principi fondamentali della Direttiva; origine dell’Allegato 1 e criteri di selezione degli habitat di interesse comunitario e habitat prioritari; processo di designazione dei SIC; relazione fra classificazione della vegetazione e tipi di habitat dell’All.1; manuali di interpretazione degli Habitat. Dinamica della vegetazione: definizioni [GUR 285-286]; cause delle successioni; modelli del turnover delle specie di Connell & Slatyer (tolleranza/inibizione/facilitazione) [GUR 297-300]. Prevedibilità delle successioni [GUR 284-285 e 300-301]; “recent forest” vs. “ancient forest”; definizioni e analisi critica dei concetti di climax e di vegetazione potenziale [GUR 303-304; DEL 70-77]. Le successioni nella lettura del paesaggio; cronosequenza e toposequenza. Applicazioni dei processi successionali per il recupero ambientale; il problema della vegetazione target; critica al concetto di “degradazione” [DEL 54-58; 165-166]. Il paesaggio vegetale del Lazio e dell’Appennino centrale con le principali comunità forestali, arbustive ed erbacee (su base fisionomica) in funzione dei substrati e dell’altitudine [FLO 234, 263-265, 266-269, 278-281, 329-332]: vegetazione azonale ripariale; vegetazione zonale: comunità mature e comunità secondarie dei piani mesomediterraneo, collinare, submontano, montano, subalpino. Esercitazioni in aula: cartografia della vegetazione: lettura delle carte della vegetazione; lettura dei lavori descrittivi floristico-vegetazionali.
(testi)
Legenda delle sigle dei libri (disponibili in biblioteca): ANPA= ”Le Piante come Indicatori Ambientali” (testo non presente in biblioteca ma pdf caricato sul portale) BIO = Blasi C. et al., “Stato della Biodiversità in Italia”, Palombi DEL= Delogu G.M., “Dalla parte del fuoco, ovvero il paradosso di Bambi”, Maestrale ECO = Pignatti S., “Ecologia Vegetale”, UTET FLO= Blasi C. e Biondi E., “La Flora in Italia”, Ministero dell’Ambiente (testo non presente in biblioteca, ma il pdf è gratuitamente scaricabile dal sito: http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/biblioteca/protezione_natura/LaFloraInItalia.pdf ) GER = Gerdol R. et al., “La vegetazione delle montagne italiane”, CAI GUR= Gurevitch J. et al., “The ecology of plants”, Sinauer POL= Polunin O. e Walters M., “Guida alle vegetazioni d’Europa”, Zanichelli PRIM = Primack R., “Conservazione della Natura”, Zanichelli PROG = Blasi C. et al., “Analisi e progettazione botanica per gli interventi di mitigazione degli impatti delle infrastrutture lineari”, ISPRA (testo non presente in biblioteca, ma il pdf è gratuitamente scaricabile dal sito: http://www.isprambiente.gov.it/files/manuale65-2010/65.3-botanica.pdf ) WAL= Walter H., “Vegetation of the Earth”, third edition, Springer
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