Adattamento e qualità delle risorse forestali |
Codice
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18211 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Modulo: Miglioramento genetico forestale
(obiettivi)
OBIETTIVI Far conoscere allo studente la natura, il funzionamento e la trasmissione delle informazioni genetiche degli organismi viventi, con particolare riferimento agli alberi forestali. Fornire i principi e i metodi per valutare la variabilità genetica delle specie forestali per il suo utilizzo nel miglioramento genetico. Far conoscere allo studente le metodologie tradizionali e innovative utilizzate nei programmi di miglioramento genetico degli alberi forestali.
RISULTATI ATTESI Dopo aver completato il corso, gli studenti devono dimostrare di: 1) aver acquisito gli strumenti per l'analisi della trasmissione e della ricombinazione dei caratteri ereditari; 2) essere in grado di interpretare i risultati di incroci genetici; 3) aver acquisito conoscenze sui meccanismi molecolari della regolazione genica negli alberi forestali; 4) aver acquisito i principi e i metodi per lo studio della variabilità genetica degli alberi forestali; 5) essere in grado di analizzare gli effetti dell'inbreeding e dei fattori evolutivi sulla struttura genetica delle popolazioni naturali di specie forestali; 6) aver acquisito i principi e metodi per lo studio ed analisi dei caratteri quantitativi nelle specie forestali; 7) aver acquisito conoscenze sui principi di base del miglioramento genetico degli alberi forestali.
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Codice
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18211-1 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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6
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Settore scientifico disciplinare
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AGR/07
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Ore Aula
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48
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Attività formativa
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Attività formative caratterizzanti
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Canale Unico
Docente
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CIAFFI Mario
(programma)
Il corso è organizzato in quattro sezioni principali: 1) Richiami sui principi di genetica di base (genetica mendeliana e molecolare) 2) Genetica di popolazioni 3) Genetica quantitativa 4) Principi di base del miglioramento genetico degli alberi forestali.
1) RICHIAMI SUI PRINCIPI DI GENETICA DI BASE - Terminologia genetica: carattere, gene, allele, locus, genotipo e fenotipo.
a) Genetica mendeliana - Principi Mendeliani Incroci monoibridi: i principi della dominanza e segregazione; incroci diibridi: il principio dell'assortimento indipendente. - Estensione dei principi Mendeliani: dominanza parziale, codominanza, alleli multipli, epistasia, associazione, pleiotropia.
b) Genetica molecolare e citogenetica - Struttura degli acidi nucleici: DNA e RNA. - Il dogma centrale della biologia molecolare: replicazione, trascrizione e traduzione, il codice genetico. - Struttura e regolazione genica. - L'organizzazione del DNA nei cromosomi, mitosi e meiosi, teoria cromosomica dell'eredità, - Genomica. - Mutazioni. - Poliploidia.
- Cause e tipi di variabilità nei popolamenti forestali: variabilità fenotipica, genetica e ambientale; metodologie sperimentali per separare gli effetti genetici ed ambientali.
2) GENETICA DI POPOLAZIONI - Legge di Hardy-Weinberg. - Effetto dell'inbreeding e dei fattori evolutivi (mutazione, migrazione o flusso genico, selezione e deriva genetica) sulla struttura genetica delle popolazioni di specie forestali. - Definizioni e concetti legati alla variazione geografica delle specie forestali: provenienze geografiche, fonte del seme, razza geografica, razza locale, cline, ecotipo, varietà.
3) GENETICA QUANTITATIVA - Caratteri quantitativi negli alberi forestali. - Analisi dell'entità e della distribuzione della variabilità fenotipica per il carattere studiato; distribuzione di frequenza, media, mediana e moda, varianza. deviazione standard, errore standard, correlazione e regressione. - Stima del contributo relativo degli effetti ambientali e genetici sulla variabilità fenotipica osservata; ereditabilità e sua stima nelle specie forestali. - Determinazione del valore genotipico: valore riproduttivo e clonale; attitudine combinatoria generale e specifica. - Guadagno genetico realizzato o stimato sulla base della teoria della genetica quantitativa; guadagno genetico riproduttivo o clonale. - Correlazioni genetiche: correlazioni tra due distinti caratteri, correlazione tra lo stesso carattere espresso a differenti età o fasi di sviluppo (correlazione tra la fase giovanile ed adulta); correlazione tra lo stesso carattere rilevato in differenti ambienti (interazione genotipo x ambiente).
4) PRINCIPI DI BASE DEL MIGLIORAMENTO GENETICO DEGLI ALBERI FORESTALI - Linee guida e principi per il miglioramento dei popolamenti forestali che si rinnovano naturalmente. - Fasi e popolazioni di un programma di miglioramento genetico: popolazione di base, popolazione selezionata, popolazione di propagazione, popolazione migliorata (breeding population). - Descrizione delle principali attività svolte durante un ciclo di un programma di miglioramento genetico con particolare riferimento alla selezione ed incrocio. - Obiettivi dei test genetici e loro importanza nelle fasi di un programma di miglioramento genetico.
(testi)
Appunti dalle lezioni e diapositive del corso fornite dal docente;
Libro di testo: Forest Genetics (2009), Editors: White T.L., Adams W.T., Neale D.B. ISBN 9781845932855. Altri testi di approfondimento: G. Barcaccia e M. Falcinelli, Genetica e Genomica, Vol. II Miglioramento Genetico, Liguori Editore, 2005.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal al |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Non obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
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Modulo: Laboratorio di tecnologia del legno
(obiettivi)
1) Conoscere i parametri morfologici, fisici, chimici e meccanici che caratterizzano i singoli legni e che determinano la qualità del materiale. 2) Conoscere le principali metodologie, strumentazioni e problematiche connesse alla misura dei parametri di qualità del materiale. 3) Eseguire le misura e valutare i risultati ottenuti dalle prove di laboratorio interpretandoli in maniera critica in base alla bibliografia e alla normativa tecnica di riferimento. 4) Agire su filiere del legno e sulla qualità dei prodotti.
Risultati attesi: padronanza nel riconoscimento dei legni, nel riconoscimento della qualità, nella organizzazione delle filiere
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Codice
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18211-2 |
Lingua
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ITA |
Tipo di attestato
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Attestato di profitto |
Crediti
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6
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Settore scientifico disciplinare
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AGR/06
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Ore Aula
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48
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Attività formativa
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Attività formative caratterizzanti
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Canale Unico
Docente
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ROMAGNOLI Manuela
(programma)
1.Struttura macroscopica del legno: tessitura, fibratura, durame-alburno, caratteristiche organolettiche del materiale, anelli di accrescimento. Difetti originari del materiale: (nodi, deviazioni di fibratura, legni di reazione, fessurazioni…..). Laboratorio di descrizione macroscopica e di identificazione dei legni, misura del colore, rugosità. 2. Struttura microscopica del legno: specie a legno omoxilo (conifere) ed eteroxilo (latifoglie). Attività pratiche riconoscimento microscopico dei legni nazionali e dei principali legni tropicali di importazione. 3. Cenni sulla struttura chimica del legno Attività pratica: tecniche semplici analitiche e spettroscopiche per la misura dei composti chimici nel legno. 3. Dendrocronologia, radiocarbonio, datazioni incrociate dendrocronologia-radiocarbonio (wiggle matching). Attività pratiche di costruzione di curve dendrocronologiche, campionamento per analisi di wiggle matching. 4. Alterazione e degrado: alterazione dovuta ad agenti abiotici (reazioni fotochimiche di superficie, scorrimento meccanico), biodeterioramento (funghi della carie, funghi cromogeni, batteri, insetti). Durabilità e classi di rischio. Attività pratica: identificazione dei principali agenti di degrado del legno, prove semplici di durabilità dei legni, identificazione di classi di rischio in manufatti lignei. 5. Caratterizzazione fisica de legno: - Massa volumica, Relazioni legno acqua (ritiri, rigonfiamenti, isteresi igroscopica e di ritiro), Legno elettricità, legno-suono, legno calore
Attività pratica: misura della massa volumica, ritiri e rigonfiamenti, misura dell’umidità, analisi resistografiche. 6. Caratterizzazione meccanica del legno: comportamento del materiale a sollecitazioni di compressione, flessione, usura, durezza, trazione, durezza et. Caratterizzazione meccanica del legno, interpretazione dei grafici sforzo-deformazione, calcolo del modulo elastico. 7. Filiere con la certificazione della qualità del legno e dei prodotti. Principi per la classificazione e il collaudo (tondo, segati etc.) Visita ad aziende di produzione e trasformazione sul territorio e durante le esercitazioni in Trentino
(testi)
Nardi Berti (2006). Contributi Scientifico Pratici per una migliore conoscenza del legno Dispense Bonamini e Uzielli e Zanuttini: Dispense di Tecnologia del Legno, Università degli Studi di Firenze. Romagnoli M- Dendrocronologia per i Beni Culturali e l’ambiente. Nardini Editore. Gambetta A 2010. Insetti e Funghi che attaccano il legno. Nardini editore, Firenze. Liotta G. Insetti che attaccano il legno. Nardini editore Altri testi di riferimento Giordano G., 1984. Tecnologia del Legno Palanti S. 2013. Dispense distribuite a lezione dal docente. Normativa tecnica di riferimento Nocetti M. 2013. I Difetti del legno. Quaderni di Sherwood, Ecoalleco libri Borghini e Massafra (a cura di) 2002. Legni da Ebanisteria.
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Date di inizio e termine delle attività didattiche
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Dal al |
Modalità di erogazione
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Tradizionale
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Modalità di frequenza
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Non obbligatoria
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Metodi di valutazione
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Prova orale
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